Approfondimento:



La mia mente è un castello, metà diroccato, metà solo antico. Ha una sola torre e un solo portone, dal quale non si può entrare. E' su una collinetta, sulla quale si adagiano le rovine della parte crollata. Intorno ci sono solo pietre, erbacce basse e molto in lontananza degli alberi. All'interno è spoglio ma intatto, ammantato di polvere, con un gusto acidulo di muffa e di umidità. Un salone a sinistra, con un'armatura, un grande arazzo e un prezioso tavolo in legno, lucido e impolverato. C'è una cucina ricchissima di stoviglie di rame e attrezzi, ma sempre avvolta da quella maledetta nube grigiastra. E poi la cantina, giù, mediante una ripida e scivolosa scala in pietra, illuminata dalla luce giallastra di una fioca lampadina. Tutto lì è in ordine, botti e bottiglie incasellate, ed un profumo dolciastro di morte. Risalgo nel corridoio, ampio luminoso, salgo su una scalinata, percorro un enorme balcone in pietra e trovo una camera da letto, con un letto a baldacchino senza tendaggi. C'è una finestra enorme, spalancata, luminosa, con un grande albero davanti, popolato di uccellini festanti e una verde vallata che bacia gli occhi di chi è sopravvissuto a quel tetro passaggio attraverso i miei incubi.



Chiaro.



In the end - Linkin park