La casa degli orrori.



Ho parlato di Madrid. Ora, tralasciando COME ci sono arrivato e PERCHE', vi dico DOVE ho soggiornato.
Siamo giunti a destinazione il 30 marzo 2000 alle 3.00, dopo esserci persi più volte per le vie della capitale spagnola. Città magnifica, mi ci trasferirei anche domani e per sempre, se solo qualcuno me lo proponesse! Ci accolgono all'arrivo le persone che ci ospiteranno a casa; mentre però tutti gli altri finiscono in case tipo "Mulino bianco", con tanto di giardini, finestroni, colazioni luculliane, a noi tre sfortunelli capitano tre ragazze che vivono sole, e quella che ci accoglie è più che decente. E noi: "Mmmmmmm, la tournée è a luci rosse!"



E' evidente che non immaginavamo cosa ci aspettava: un appartamento di fronte al Santiago Bernabeu, al sesto piano, con vista sulla Torre Sud dello stadio... schifosamente lurido! Per terra il parquet a "spina di pesce" tutto dissestato, scheggiato, cigolante, che non aveva mai visto una goccia di cera; panni sporchi dappertutto, dagli strofinacci ai reggiseni, dagli asciugamani alle camicette appese alle maniglie; prese di corrente penzoloni, pericolosissime, e così anche gli interruttori (gli interruttori in Spagna in genere sono a 70-80cm da terra, hai voglia a cercarli!!!); formiche che facevano il puttan-tour sul lavello, lavandino-piatti-bicchieri incrostati, frigorifero fetido... e il bagno... oddio... rubinetti irrigiditi dal calcare, sifone della doccia mozzato, scie di ruggine su vasca, bidet, lavandino, asciugamani che non vedevano un po' di detersivo dai tempi della lavanderina della MiraLanza. L'ultimo giorno dietro il water ha fatto la sua porca figura perfino l'involucro di un tampax...



E le tre signorine si rotolavano nel guano come se niente fosse! Avevo dimenticato a casa gli zoccoli; lungi da me andare a piedi nudi in quella casa, giravo per le stanze con i calzini bianchi. Quattro passi e diventavano NERI!



Ma il vero fenomeno di quella casa era...



la lampada a pois.



Sul mobile in cucina c'era una lampada con un paralume a forma di tronco di cono di seta beige (già immaginavo il suo bel colore bianco originale...), con un motivo ornamentale stranissimo: dei pois irregolari color marrone tutt'intorno al perimetro di base; essi però comparivano solo quando la lampada era accesa, poiché se era spenta, il colore rimaneva beigiolino...
Ritenevo il particolare molto curioso e "delicato", in quella casa così sordida... Scoprii l'arcano quando, nel tentativo di accenderla senza prendere la scossa (ho dubitato che ci fosse il differenziale!), il paralume si inclinò su un lato. La stoffa toccò la lampadina in corrispondenza del perimetro di base... Capii che il numero di pois corrispondeva alle volte che le tre sciacquette avevano rischiato di andare a fuoco! Giuro che mi misi a ridere da solo, per un sacco di tempo...



Impiegai gran parte del tempo del lunghissimo viaggio di ritorno a raccontare tutto ciò e innumerevoli altri particolari del soggiorno in quel tugurio e i miei colleghi dovettero ordinarmi di smettere a causa delle contrazioni addominali dovute alle troppe risate!



Quando ripartiamo per Madrid?



Chiaro.



Blue touches blue - Noa