A volte capita che la mente colleghi alcuni ricordi a ciò che sta accadendo in quel momento, improvvisamente e senza collegamento apparente.


Mentre ero in auto sono stato investito da due immagini molto vive in me, distantissime tra loro nel significato, ma ugualmente tenere, a loro modo.


Mia nonna, l'unica che ho conosciuto, venne a stare per un po' di tempo a casa mia. Era molto avanti con gli anni, forse 79-80, e tra le fisse che aveva, c'era quella di voler fare testamento. Uno dei pochi nipoti "seriamente" alfabetizzati ero io, perciò le stavo vicino e le feci ricordare come doveva firmare. Entusiasta, cominciò a firmare su tutto: foulard, divani, tovaglie e tovaglioli... non ci stava più troppo con la testa.

Era anche molto grassa e dormiva in un letto basso, quasi una brandina... non per sadismo, ma all'epoca avevamo appena cambiato casa e non avevamo mobili degni di essere chiamati tali. Una mattina ci ritrovammo io e lei da soli; io un fuscello di una trentina di chili, lei una palla di novanta... e doveva alzarsi da quel letto! Provai a tirare, tirare, tirare... ma era troppo pesante per me. Oh, issa! Spingi! Tira! Dopo una mezz'oretta abbondante di tira e molla, col rischio che facesse la pipì a letto, riuscii a sollevarla in piedi. Lentamente quindi, esausti, ci dirigemmo in bagno. Durante il tragitto si mise a cantare una Ave Maria! Mai sentita cantare prima di allora... e nemmeno mia madre poi ci credette facilmente: una donna così dura e rigorosa non poteva cantare! Mi fece tanta tenerezza, quasi avesse voluto ricompensare lo sforzo dell'adorato nipotino con quel regalo... e tuttora rimpiango quelle sensazioni.


La seconda immagine è di tutt'altro tenore, non altrettanto tenera ma forse altrettanto nostalgica. Sempre mentre guidavo, mi è balzata in mente la prima volta in cui mi è capitato tra le mani un fumetto porno, 'anta anni fa. Nell'ultima vignetta c'erano un uomo e una donna, lui sopra di lei e lei a gambe all'aria, su una barca... e lei diceva: "Sìììì, sfondami tutta fino all'utero!!!". E io non sapevo minimamente cosa fosse un utero! 


Chiaro.


Il di' che nasce - Benedetto Marcello