Tutto in una notte…





Sono in una specie di Centro convegni con praticamente tutte le persone con cui ho cantato finora, ci sono perfino molti degli strumentisti che conosco. Il luogo è recintato, faccio un giro all’aperto e capisco che mi trovo su una splendida scogliera a picco sul mare, tanti fichi d’india, cactus… è notte fonda, ci sono le stelle, una leggera brezza e la luna quasi piena. Dall’altra parte però c’è un enorme centro commerciale con tante luci e tanto chiasso; ah, la poesia è un’altra cosa – penso. Torno all’interno e la vita è organizzata in gruppi di lavoro, nei quali parliamo di cose che al momento non ricordo, seduti comodamente in cerchio in grandi sale accoglienti e luminose. Finiscono i lavori e sembra si debba organizzare un’esibizione finale, quindi ci si trasferisce tutti in un’enorme stanza con una zona bar tutta dorata ed illuminata. Non so per quale motivo l’esibizione non si fa più, ma mentre il coro si dispone in formazione assisto ad una cosa stranissima: due ex amiche della parrocchia (tra le persone che odio di più sulla faccia della Terra) stanno facendo apprezzamenti pesanti su altre due ragazze già in formazione: “Quelle sono proprio zoccole, sono terribilmente cattive, non si può stare in pace quando stanno loro in giro”. Aguzzo la vista (la miopia!) e scopro che le due ragazze sono loro stesse! (anche in sogno le odio :-) ).


Comincia un’altra giornata di vita in comune, tutti gli ospiti sono andati via e rimaniamo in una trentina circa. Facciamo colazione, ci laviamo, mandiamo i bambini fuori a giocare. Ecco, i bambini sono in kilt e ciascuno alza la gonna e in segno di scherno fa vedere all’altro il pisello, il sedere, o fa una scorreggia (sarà stata “la scarica” di ieri sera della Cortellesi :-p ). Entro nel Centro, attraverso la sala da pranzo e vedo dalla finestra l’inviato di Striscia la notizia Valerio Staffelli e il cameraman. In realtà ci stanno spiando e mi accorgo che siamo reclusi all’interno. La rete non era di protezione dall’esterno, ma proprio per non farci scappare… quasi come un grande Grande Fratello. Questi due sono aggrappati oltre la rete e cercano di trovare un varco, in equilibrio su un cornicione. La sorveglianza interna si accorge di questo e chiama i Carabinieri, che rimangono giù a presidiare l’ingresso. Tra la ringhiera del balcone e la retina c’è un “camminamento”, un terrazzino con verdissimi limoni, aranci e mandarini. Spunta Taricone (ecco, è stato proprio il programma di ieri sera ;-) ), corre verso di loro, allunga la mano attraverso la rete e li spinge giù; fanno un volo di una trentina di metri , la telecamera rimane impigliata alla rete e trasmette immagini di una crudezza incredibile: ad ogni dondolìo, riprende il cadavere del cameraman con la testa fracassata, Staffelli che si alza con difficoltà e l’arrivo dei Carabinieri. Torno all’interno e trovo un’atmosfera irreale: tutti seduti in cerchio che “pregano” per quello che è successo; evidentemente la trasmissione era in diretta, qualcuno ha visto il “dondolamento” della telecamera ed è rimasto impressionato. Mentre preghiamo (ma non sono preghiere, sono lamenti, cantilene in stile induista, come dei mantra), attraversa il cerchio una fila di bambini, tra i quali c’è uno che seguivo nella scuola comunale nella mia città. Sono tentato di chiamarlo, ma avrei urlato… e non era decisamente il caso. I nostri educatori, due indiani con il sari variopinto, ci guidano verso una bruttissima copia in cemento armato del Taj Mahal, probabilmente un abuso edilizio camuffato da decorazioni in gesso, dalle quali spuntano ancora i tondini di metallo. Tutti giù, inginocchiati a recitare mantra; io mi stendo completamente per terra a pancia in giù, tra i piedi in sandali di due indiane, per nulla profumati!