Cinismo parte seconda:


(avviso per i lettori: tutto quello che scrivo presuppone l'esistenza di Gesù Cristo e l'autenticità della Sindone. Ciò semplicemente come presupposto del ragionamento, in quanto "giustificazione" per la realizzazione del film, non come verità acquisita ed assoluta)


"The Passion" è un film fatto male, per giunta inutile.

Secondo me Mel Gibson, integralista cristiano, si è fatto esplodere nel film come un kamikaze. Solo così si spiegherebbe tutto quel sangue.

Nonostante io possieda un raro, esaustivo ed analitico studio clinico sulla crocifissione, a partire dalle testimonianze della Sindone, non mi sarei mai sognato di cambiare l'immagine "poetica" di Cristo semplicemente "condannato, flagellato, crocifisso" in una carneficina simile.

La ricostruzione filologica è in gran parte corretta, ma alcuni errori grossolani impediscono di considerarlo un film fedele ed "ortodosso".

Il caro integralista dei miei stivali dovrebbe sapere che la tumefazione dell'occhio destro di Cristo, a causa di uno dei primi colpi infertigli dai soldati, è una fesseria. Studi recenti sulla Sindone hanno dimostrato che l'occhio "chiuso" è in realtà la sovrapposizione di una moneta dell'epoca romana. Evidentemente il sciur Gibson non crede a questa specifica teoria... a tutte le altre sì.

La distruzione del tempio di Gerusalemme non è avvenuta nel 33 d.C., a causa del terremoto narrato dalla Bibbia, bensì diverso tempo dopo, credo nel 70 d.C., su ordine dell'imperatore Tito, stanco delle continue rivolte in Giudea.

Il corvo che punisce il cattivo ladrone sulla croce strappandogli l'occhio a colpi di becco è un'invenzione popolare, credo con sufficiente sicurezza che non compaia nemmeno nei Vangeli apocrifi.

Dopo la flagellazione, Cristo viene rivestito con un sacco, molto più umile della pregiata tunica "tessuta tutta d'un pezzo" su cui i soldati tirarono la sorte. Il percorso durò verosimilmente più di un'ora, durante il quale il sangue ha avuto il tempo di coagularsi parzialmente. La veste perciò aderisce strettamente alla pelle, incollata dal siero. Lo studio clinico in mio possesso descrive il momento della svestizione (si può immaginare con quale cura possano averlo fatto!) come il più doloroso in assoluto fino a quel punto, con la pelle che viene via assieme al sacco!. Nel film, nemmeno una smorfia...


Un capitolo a parte meritano le cadute di stile della regia:

- il vertiginoso aumento di tensione all'inizio del film... rumori improvvisi che spaventano, la porta che si spalanca... ero sulla destra, al cinema, e ho continuato a vedere il film con l'orecchio semi-tappato poiché avevo una cassa molto vicina!

- soldati romani vestiti in alta uniforme: nostalgia di Braveheart?

- apparizioni del diavolo troppo ricorrenti; e poi, che vuol dire CiribiribìKodak in braccio alla Celentano? Cosa rappresenta?

- i morphing, infimi escamotage per inorridire lo spettatore, quasi ce ne fosse stato ancora bisogno!

BLEAH!


C'è del positivo, certo: la scelta della location per la Crocifissione, l'uso della lingua originale (a parte il latino scolastico...) e la splendida recitazione di Maria (Maia Morgenstein). Caviezel aveva due sole espressioni: con o senza sangue.


Perché inutile, se non dannoso? Perché non c'è bisogno di tanto ketchup per raccontare una storia eterna come questa; per chi crede è terrificante, per chi non crede è semplicemente splatter.

E le accuse di antisemitismo? La frase pronunciata al momento della condanna "scorrerà il suo sangue su noi e sui nostri figli" è stata lasciata lì, semplicemente non tradotta e trascritta nei sottotitoli... come se ci avesse bendati. Ma non ci si può lasciar sfuggire che nel suo film CASUALMENTE tutti gli uomini ebrei condannano Cristo, invece le donne lo piangono per strada. Se questo non è fazioso...


Strade - Subsonica