Comincerò a descrivere alcune figure caratteristiche che veleggiano per il mio quartiere. Il requisito fondamentale è che NON conosco queste persone: non le saluto, non parliamo, non interagiamo... solo pura osservazione e congetture. Sarà bello riscontrare le somiglianze con delle persone che conoscete.



La donna placida.



Incontro questa persona con regolarità impressionante, almeno due volte al giorno. Passa sotto casa e davanti al bar dove mi fermo a dire chiacchiere, va a fare la spesa e torna sempre con due buste di plastica, una per mano. E' molto alta, quasi un metro e ottanta, ma molto fanno le zeppe trampolate in gomma che indossa tutto l'anno. Non credo che cambi mai le scarpe, forse necessita di plantari; un problema a gambe o piedi spiegherebbe la sua andatura lenta, fluida, regolare, a passi piccoli ma continui, senza ondeggiamenti. Vederla passare dà una sensazione di tranquillità, sembra non abbia mai fretta. Avrà una settantina d'anni, forse qualcuno in meno, capelli biondo chiaro per nascondere con disinvoltura quelli bianchi, senza occhiali. Veste in modo discreto, coi suoi pantaloni stiratissimi e le sue camicette sobrie. Secondo me ha fatto l'insegnante per una vita, non riesco ad immaginare altro; non l'ho mai sentita parlare, potrebbe avere un accento straniero, o del nord... non ha affatto tratti somatici meridionali.
Non l'ho mai vista con l'ombrello, esce solo nelle belle giornate. Tranquillità, appunto.



Valse lente da "Coppelia" - Léo Délibes