Un giretto sull'Altamurgia



Nel pomeriggio ho deciso di sfidare il solleone: bene, raggiungo il fisiatra dall'altra parte delle Murge, che un po' di caldo fa sempre bene alle ossa.

Sinceramente pensavo peggio, perché ciò che mi ha colpito di più non è stato il caldo, ma il Nulla che regna lassù. Sulle Murge non c'è NIENTE, solo campi di grano ormai ridotti a ristuccio, e da un paio di punti il giro d'orizzonte che si apre allo sguardo è semplicemente mozzafiato. Credo che sia l'equivalente delle sterminate distese americane sulla Route 66. A Kerouac sarebbe piaciuta, questa strada.



La strada indicata da viamichelin non è corretta perché non tiene conto di uno spartitraffico e io, come da prassi, mi ritrovo in un quartiere popolare a scansare i vecchietti seduti fuori dai sottani. Finalmente trovo lo studio del medico, mi sottopongo alla tortura... bene... devo fare per XY giorni laser, ultrasuoni, mobilizzazione e propriocezione al mio povero piedino destro. Vabbè... passerà.



Esco dallo studio e comincia a piovigginare. Con noncuranza mi avvio verso il bar più vicino sotto la pioggia, mi godo un caffè al ghiaccio e mi rimetto in macchina. Mi ri-perdo, perché in quella cazza di città non c'è una cazza di indicazione che permetta di uscire... per lo meno nella direzione dalla quale sono arrivato! Con un po' di intuito e quella mezza mappa che avevo tra le mani, riesco a trovare la via d'uscita... ma... comincia a grandinare, cadono fulmini a ciuffi, il vento è pauroso... mancherebbe solo la pioggia di rane per poter essere catalogata come una maledizione divina. Mi fermo perché i fulmini sono così vicini che fanno vibrare l'auto. Quaranta minuti di pit-stop e sono daccapo in marcia.



Che spettacolo: la Murgia che profuma di erbe, di pini, di foglie di fico, di terra bruciata bagnata... Devo dire che ne è valsa la pena!









MA COL CAZZO CHE CI RITORNO LASSU'!