luglio 25, 2009 luglio 25, 2009
36



A 36 anni Dante aveva scritto già la Divina Commedia.

Io ho in cantiere la Diabolica Tragedia.





Potresti essere invitato. Prends garde à toi.
luglio 15, 2009 luglio 15, 2009
Lo sciopero dei blog



Io, ad esempio, ieri ho passato tutto il giorno a giocare su feisbuc a Bejeweled, senza scrivere sul blog.



Volevo farmi incatenare al blog per protesta, eh.



Cioè, volevo scrivere assolutamente qualcosa sul didielle albano, alfaro, o come si chiama lui... ma mi son fatto inchiodare le ditine al maus.



Giuro.



Sì, certo, sulla testa di Piersilvio, Marina, Barbara, Eleonora e Luigi.
luglio 09, 2009 luglio 09, 2009
Secondo me il Guardiano inglese ha ragione



Sempre sul Guardian, nella pagina dei commenti, c'è poi un editoriale non firmato, che senza entrare nel merito di quest'ultima polemica pone una questione più ampia. A proposito dei suoi scandali privati, nota l'editoriale, Berlusconi dice: "Sono fatto così e agli italiani piaccio come sono". Il giornale ammette che, secondo gli ultimi sondaggi, il premier ha perso solo sei punti e il suo indice di popolarità sarebbe ora al 49 per cento. "Il che solleva la seguente questione", prosegue l'editoriale. "Se l'Italia vuole Berlusconi come primo ministro, dovrebbe il G8 volere l'Italia come uno dei suoi membri?" Il quotidiano ricorda che, a parte i problemi posti dagli scandali privati di Berlusconi e il costante degrado economico del paese, l'Italia è classificata 76esima nell'indice della Heritage Foundation sulla libertà economica, cioè alle spalle di paladini del liberalismo economico come la Kirghisia e la Mongolia; e 55esima nell'indice di Transparency International sulla corruzione, cioè peggio di Pakistan, Bielorussia e Sierra Leone. "I leader del G8 che oggi arrivano all'Aquila possono chiedersi se sono arrivati in un paese del primo mondo - o del terzo. Gli italiani sono angosciati dalle critiche sulla stampa straniera per il comportamento di Berlusconi, ma non chiedono le sue dimissioni. Finché l'Italia non esigerà standard più seri dai suoi leader, forse non è il paese giusto per ospitare un serio summit internazionale".
luglio 08, 2009 luglio 08, 2009
Dell'attesa / Nell'attesa



Stamattina ero in attesa allo sportello ticket dell'ospedale, ho staccato il talloncino 014 quando lampeggiava il numero 54 sul display. Una vera tortura, ma siccome avevo (molto) altro da sbrigare, il tempo è passato piuttosto velocemente.

Nonostante ciò, ho pensato molto. E quando penso è pericoloso, per me e per gli altri. Ho pensato cose leggere e cose pesanti. Comincio da quella pesante.



- Mettiamo il caso che la vita fosse VERAMENTE una soltanto: mettiamo il caso che nel mondo non c'è modo di curarsi, non ci sono ospedali, non ci sono rimedi. Se fai una cazzata, schiatti. Se prendi un tumore, schiatti. Se litighi e ti pestano a sangue, schiatti. Non c'è nessuno che ti apre, non c'è nessuno che ti ricuce, non c'è gesso che ti immobilizza né aspirina che ti sana. Come per i gatti.

I gatti non lo sanno, ma vivono benissimo: cercano il posto migliore quando riposano, riconoscono il cibo buono da quello cattivo, giocano da piccoli e si picchiano da grandi. I più bravi e fortunati procreano, invecchiano e muoiono. Darwin ha fatto la sua fortuna dicendo queste cose che ora sembrano banalità, "L'origine della specie" è stato messo all'Indice, anche se la Chiesa le banalità le dice ma non le ascolta.

Bene. E se anche noi non avessimo jolly da giocare? Se la partita fosse realmente una sola?

Vivremmo con più attenzione? Saremmo più responsabili, salvaguardando di più la nostra vita e quella dei nostri figli? E magari, forse, ci interesserebbe di più l'ambiente, l'inquinamento, la velocità sulle strade, la salubrità di quello che mangiamo, quello che produciamo e con cosa...



- Il numero che è durato di più sul display è stato il 99. Ho pensato che tutti quelli in sala di aspetto ad un certo punto si sarebbero alzati in piedi urlando: "CEN! TO! CEN! TO! CEN! TO!"



- Non morirà mai invece il cretino di turno che incontra un tizio qualunque tra le sue 283905 conoscenze mentre fa la fila allo sportello ticket - magari non lo vede da anni, lo chiama "Carissimo!" perché non si ricorda il nome, è il figlio del cugino di sua moglie che ha perso di vista quando ancora andava nel girello e ora è pilota di Airbus - e gli fa con un sorriso a 389452 denti: "Ehi, ciao carissimo! Che ci fai qui?".

Non gli chiede "Dove hai trascorso questo tempo?", non gli dice "Scusami, sono stato un cazzone, avrei voluto vederti crescere", non gli viene una crisi di angina che lo faccia stramazzare al suolo in stato di semincoscienza... No, il cretino è curioso, vuole sapere che malattia ha! Perché lui (o sua sorella / sua madre / il suo vicino di casa) ha avuto la stessa malattia ma è guarito. Perché lui (o sua sorella, ecc.) ha scelto il dottore giusto e la cura giusta. Gratis. E mentre il medico lo visitava c'era la manicure e la cinesina che gli faceva un pompino. Nella Jacuzzi. A Ibiza. Con un brazilian wax in omaggio prima di partire. Mavvaffanculo.
luglio 06, 2009 luglio 06, 2009
Uno... scontro tra titani




TRENO MERCI



Vs



TORNADO




Chi vincerà?







luglio 04, 2009 luglio 04, 2009
Iraniani ingegnosi!



Mi ricorda un po' quella cosa molto Anni '80, quando durante un programma televisivo (non ricordo quale) il conduttore invitava a tirare lo sciacquone per mostrare gradimento, ma questa è veramente geniale.



da repubblica.it



IRAN: STRATEGIA DEL "FERRO DA STIRO" CONTRO AHMADINEJAD



Lavatrici, ferri da stiro, condizionatori e aspirapolvere fatti funzionare al massimo per far collassare le centrali elettriche di Teheran e 'oscurare' Ahmadinejad. E' la nuova forma di protesta adottata dai manifestanti iraniani, secondo quanto riferito all'Agi da un giornalista dissidente esiliato in Svizzera, che ha citato alcune fonti a Teheran. Gia' questa sera, ha riferito Omid Habibinia, in alcune zone della capitale si e' registrato un black-out di 15 minuti che e' coinciso con un discorso televisivo del presidente iraniano. "Gli elettrodomestici, accesi tutti in simultanea, fanno si' che le centrali elettriche non riescano a fornire l'energia necessaria", ha spiegato, "ci vuole quindi del tempo affinche' le altre suppliscano" e, per almeno un quarto d'ora, "alcune zone della citta' rimangono al buio". La protesta, ha riferito Habibinia, "e' stata convocata per ogni sera alle 21,30 e sara' una buona alternativa ad altre forme di dissenso, come urlare dai tetti il nome di Allah". Nei giorni scorsi, secondo l'Human Rights Watch, le milizie basiji hanno fatto incursioni notturne nelle case per mettere a tacere le voci della protesta.
luglio 02, 2009 luglio 02, 2009
Attesa



Ma quanto dovrò aspettare per (ri)entrare nelle tue grazie? Quanta solitudine dovrò patire prima che tu mi (ri)accompagni nel paradiso perduto?