aprile 25, 2010 aprile 25, 2010
Sull'intolleranza - Sulla libertà

Ho visto "Agorà", il film di Amenàbar su Ipazia, la filosofa di Alessandria d'Egitto.
Ne sono uscito scosso, tremante, triste, incazzato. E' un film che ti cambia il modo di vedere le cose, sia per la storia, sia per come è raccontata.

Rachel Weisz è splendida, incredibilmente vera e pura nel ruolo di Ipazia. Non doveva certo essere un bel periodo, quello, per una donna filosofa, ma l'incredibile avversione di gente ottusa e affamata di potere nei confronti del libero pensiero è sempre un lutto per tutti.

I personaggi sono vividi, escono dallo schermo e lo perforano, lacerandolo con le loro spade. La figura dello schiavo (Davo - Max Minghella) che fa il tira e molla, mosso solo dalle sue passioni più intime, dalle sue viscere, è geniale nella sua metafora. Quello schiavo sono io, siamo noi: quando oscilliamo tra un estremo e l'altro, quando la passione ci rende incoerenti, quando qualcuno ci impone un cliché, quando veniamo accecati da una finta verità, quando soffochiamo i nostri ideali... eccoci, nudi, rappresentati in un film.

Parlavo di lutto: quella è una perdita irreparabile che non si elabora, è una ferita che non si rimargina. Si infetta, diventa purulenta e pestilenziale, e gli untori non mancano. Chi ci plagia ed ottunde i nostri sensi e le nostre percezioni, è sempre, sempre, SEMPRE il nostro nemico più grande.
E non importa il nome, non importa quanto sia potente, non importa quanti siano numerosi o quali strumenti abbiano a disposizione.

Sono uscito profondamente intristito, consapevole che anche i potenti del mondo attuale, per la turba urlante là fuori, nell'agorà, hanno solo un progetto: assoggettarla. In subordine, eliminare i diversi.


Ipazia - Rachel Weisz

Lo schiavo Davo - Max Minghella

Un particolare notevole della regia: la devastazione della biblioteca di Alessandria è raccontata per qualche secondo con la telecamera capovolta. Simbolico.
aprile 22, 2010 aprile 22, 2010
Processo di autodistruzione interrotto

Ho capito che non devo uccidermi. Devo ucciderti.

¡Cuidado, gringo!
aprile 20, 2010 aprile 20, 2010
AUTODISTRUZIONE IN CORSO... STO LAVORANDO PER QUALCUNO VOI.
aprile 18, 2010 aprile 18, 2010
A modo mio, anche se non ne ho le forze.


aprile 17, 2010 aprile 17, 2010
Ah.


Depressione

404 life not found.
aprile 14, 2010 aprile 14, 2010
No smoking

Al momento riesco a trovare tre vantaggi e uno svantaggio nell'aver smesso di fumare.

Vantaggi:
- Posso cavarmela per due giorni con cinque euro in tasca. Non a Milano o a Parigi, ecco, ma qui sì.
- Quando vado in un posto nuovo non devo preoccuparmi di adocchiare dov'è il tabaccaio più vicino.
- I miei giubbotti non puzzano più di fumo.

Svantaggio:
- Attendere qualcosa o qualcuno con una o più persone che fumano è SNERVANTISSIMO. Ciò appesantirà i miei già patologici ritardi, lo so.
Ah, ma qui mica ci si annoia!

C'è una distorsione cosmica che pare faccia addensare qui tutta la differenza tra l'impossibile e l'imponderabile.
Depresso sì, ma non annoiato: la cosa più normale che mi capita è sedermi in un campo di cetrioli.
aprile 12, 2010 aprile 12, 2010
Se solo avessi saputo

Se solo avessi saputo o soltanto immaginato che tutto, oggi, doveva essere così... mi sarei eclissato tanto tanto tempo fa.
Merde!
aprile 10, 2010 aprile 10, 2010
Vivere in un universo parallelo

Ecco svelato il mistero della parallasse: in realtà, io vivo in un universo parallelo a quello di 365albe.
In un mese ho perso sette chili. E il fatto che debba perderne in venti giorni altri cinque, non deve trarvi in inganno: la vostra bilancia segnerà sempre cinque chili in più.
aprile 04, 2010 aprile 04, 2010
Sia maledetto Satana!

(da Repubblica.it)
'Cio' che avviene nel Battesimo e' l'inizio di un processo che abbraccia tutta la vita e rende capaci di eternita''. Lo ha detto il Papa conferendo questa sera, nella Veglia Pasquale che ha presieduto in San Pietro, il battesimo a sei neofiti: due uomini e quattro donne, una di nazionalita' somala, due albanesi, una sudanese, un russo e un giapponese. 'Nel rito del Battesimo - ha spiegato loro - pronunciava un triplice 'no': al diavolo, alle sue pompe e al peccato. Con la strana parola 'pompe', cioe' lo sfarzo del diavolo, si indicava lo splendore dell'antico culto degli dei e dell'antico teatro, in cui si provava gusto vedendo persone vive sbranate da bestie feroci' .

No ai preservativi, no ai rapporti prematrimoniali, no alla sodomia, no alla pillola del giorno dopo... ma manco le pompe, ora? Eccheccazzo!

:)))
aprile 02, 2010 aprile 02, 2010
Eccomi qui

Come promesso, ecco il nuovo arredamento della mia casetta elettronica.
Sì, mi interessa il vostro parere.
No, non mi farò condizionare e non lo cambierò tanto presto.
aprile 01, 2010 aprile 01, 2010
Nessun pesce d'aprile... è tutto vero!

Scena: una regione italiana; Roma.
Personaggi: un ministro della repubblica già governatore di regione sconfitto; un governatore di regione; un avversario del governatore; il presidente del consiglio; l'intera classe dirigente del partito del presidente del consiglio.

Poniamo che il ministro ce l'abbia a morte con il governatore di regione, poiché cinque anni fa lo scalzò alla guida della sua regione.
Poniamo che quindi detto ministro scelga motu proprio un avversario per il governatore, che punti su di lui come un cavallo di razza.
Poniamo che nessuno crede che questa mossa sia efficace, tanto che la candidatura di questo avversario rimane in bilico per giorni.
E immaginiamo infine che le cose si ricompongano e che quindi si vada al voto regolarmente.
Il governatore si riconferma tale, mentre l'avversario viene sconfitto.

Nel Paese ideale, il ministro della repubblica si dimetterebbe dopo aver ammesso il fallimento, andando a condurre un agriturismo nel più bel posto del Paese in questione, praticamente a casa sua.

Nel Paese reale, succede proprio così, e per un attimo ci siam tutti sentiti meglio, più liberi, leggeri, senza la Nemesi che soffia sul nostro cozzetto.

Poi arriva una Voce dall'alto. Il presidente del consiglio dice che la sconfitta in quella regione è colpa dell'intera classe dirigente del partito (forse dimenticando che è il SUO partito). Quindi, invece che farli dimettere tutti e mandarli a scavar sale e/o zolfo nelle italiche miniere, rifiuta le dimissioni del ministro e lo reintegra nel consiglio.

Sipario. Segue spettacolo di burattini.



No, non è un pesce d'aprile. Vi assicuro che è tutto vero.