Non posso esimermi dal fornire un mio personale parere sulle ultime elezioni amministrative, sia perché percepisco un lieve refolo di aria nuova in Italia, sia perché mi piace pensare che questa cosa continuerà fino a diventare uragano.

Questo sarà ora uno dei problemi del centro sinistra: riconoscere le diversità, smetterla con le polemiche, sostenere lealmente tutti i candidati, sia che si tratti di Piasapia vicino a Vendola, sia che si tratti di Merola, espresso dal PD, sia che si tratti di De Magistris, vicino alla Italia dei valori, sia che si tratti di una donna o di un uomo indicati da Rifondazione, dai Verdi, dal terzo polo, da Futuro e libertà, da Grillo e dalle sue liste che comunque hanno conquistato consensi di cittadini che reclamano diritti fondamentali e che non possono essere liquidati come persone "moleste e sgradite".

Non è questo il momento di restare impigliati nelle logiche di schieramento e di appartenenza, naturalmente tale principio deve valere per tutti, nessuno escluso. Per una volta cerchiamo davvero di essere davvero all'altezza della situazione e di mettere al centro l'interesse generale, la necessità di liberare l'Italia dall'incubo che la tormenta e pregiudica il suo futuro.


Queste le dichiarazioni di Giuseppe Giulietti di Articolo21.

Io ho un dubbio che mi lacera. Non sarà mica che il vero problema del centrosinistra, una volta al potere, sarà quello di pagare le cambiali ai sostenitori dell'ultima ora? I miei bravi quattro lettori obietteranno che s'è sempre fatto e si farà così forse fino alla fine dei tempi. Però dico che non si può sempre continuare in questo modo: se è vero che i grillini aumentano, che i cittadini che reclamano diritti fondamentali diventano più numerosi ed insistenti, è anche vero non si può dare vecchie risposte a nuove domande.

Che senso ha eleggere Pisapia, De Magistris, Vendola, Zedda, se i meccanismi devono funzionare allo stesso modo, richiedendo lo stesso olio e lo stesso carburante?

Le alleanze a livello locale rischiano di essere acqua sul fuoco del cambiamento. Stiamo attenti e vigiliamo.