La Leggenda.

Beethoven era un misantropo: era sempre chiuso in camera e si faceva portare da mangiare attraverso una gattaiola, un'apertura nella porta. Suonava sul suo pianoforte alla luce di una candela, perché le finestre erano aperte solo al mattino, quando il sole entrava per dirgli che era un altro giorno. Un altro giorno per suonare.
Si faceva portare anche le donne in casa; da esse contrasse la sifilide che lo fece poi diventare sordo. Per questo suonava il suo pianoforte tenendo una bacchetta in bocca, per sentirne le vibrazioni.
Compose la Nona Sinfonia a cinquantadue anni, in povertà, gravemente malato e piagato dagli stenti. 

Nonostante questo, la Nona è probabilmente la più grande e complessa composizione musicale mai scritta. Uno sfrenato e solenne Inno alla gioia, scritto da un uomo sordo, povero e malato.
Chi mai avrebbe potuto farlo, se non un Genio?

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La Verità.

Probabilmente è scritta qui: http://it.wikipedia.org/wiki/Ludwig_van_Beethoven

La cosa vera è che sia nel Fidelio che nel IV movimento della IX sinfonia, le voci vengono usate da Beethoven come strumenti, incurante delle difficoltà dei cantanti. Ho avuto modo di studiare per una produzione proprio il Corale della Nona... tutte le voci si estendono per due ottave, toccando la terza! Un'ampiezza non riscontrata altrove, nella mia piccola esperienza di corista.

Forse aveva perso il senso della misura a causa della sordità? O avrebbe comunque costretto a fare salti mortali anche da udente?
Chi mai avrebbe potuto farlo, se non un Genio?