giugno 11, 2014 giugno 11, 2014

Il 7 giugno

Carmen e Tosca hanno compiuto un anno di vita in casa mia. Hanno affrontato tre viaggi di 450km per trascorrere le ferie con me, sono state sterilizzate, vaccinate, coccolate ed amate giorno per giorno.
Sono una mamma felicissima ed orgogliosa!
giugno 02, 2014 giugno 02, 2014

Auguri!

Oggi questo blog compie undici anni.

Un tenace presidio contro l'oblio.

GRAZIE!
maggio 12, 2014 maggio 12, 2014

Incontri che capitano

Capita, a volte (ma solo a volte), che gli incontri fatti durante il giorno siano così illuminanti da rendere più leggere quelle ore.
Capita, ad esempio, che un ragazzino che tenevo in classe alla scuola comunale - ormai venticinquenne - mi riconosca e mi saluti con affetto.
Capita che un tipo tanto bello da sembrare stupido mi chieda aiuto e poi mi si affezioni come farebbe con un vecchio amico.
Capita che incontri dei colleghi animatori e che, per prima cosa, mi sbattano in braccio il loro figlio primogenito finché loro non si sistemano in pizzeria.
Capita che, dopo numerosi tentativi infruttuosi, io riesca a contattare un conoscente dopo diversi mesi e che lui e la sua famiglia mi accolgano come uno di casa.
Capita che una mia corista mi abbracci forte e mi sbaciucchi dicendomi: "Quanto mi mancano quei bei tempi!".
Capita che molti miei clienti della mia vecchia zona mi ricordino con simpatia e mi salutino con slancio.

Istanti che val la pena vivere, che cancellano per qualche attimo l'illusione di questa vita inutile.
Il guaio è che durano troppo poco. E il guaio più grande è la costante tentazione di smettere di cercarli.
aprile 28, 2014 aprile 28, 2014

RABBIA!

Rabbia pura, distillato d'ira.
Nemmeno Lady Macbeth nel suo famoso

Venite o spiriti che presiedete i pensieri di morte.
Cancellate il mio sesso e riempitemi dalla corona ai piedi della più cieca crudeltà.
Fate denso il mio sangue.
Sbarrate la strada e il passaggio al rimorso, che nessun repentino riflusso di natura ostacoli il mio fermo proposito.
Venite dunque al mio seno di donna e succhiatene il latte in cambio di fiele, voi ministri del crimini, dovunque siate, invisibili forme al servizio della natura malvagia.
Vieni densa notte e ammantati del fumo più buio dell’inferno, che il mio aguzzo coltello non veda le ferite che infligge né il cielo possa sbirciare oltre la coltre nera e gridare “Ferma! Ferma!”

è così incazzata!
Odio l'umanità tutta! Alcune persone più di altre, ma tutte meritevoli di un calcio in culo senza passare dal via.
Mi dispiace per voi, per i miei venticinque amici (semicit.), ma non mi vedrete MAI PIU' come prima.
VAFFANCULO!
aprile 09, 2014 aprile 09, 2014

Miss Dieta di Ferro

M: - Mi rompo

R: - Pensavo volessi uscire per un aperitivo

M: - Ma guarda. Ame nn dispiacerebbe per niente

R: - Appunto

M: - Per l'aperitivo é un pocu prestu

R: - Però si può prendere altro.

M: - Non mi tirare in ballo birre che sono a dieta e nn sto mangiando una minchia

R: - Per me un gelato è un aperitivo, per te è la cena

M: - No manco: ieri per cena me so magnata un finocchio

R: - Allora io prendo un martini e tu mangi l'oliva
marzo 31, 2014 marzo 31, 2014

Quotidianamente

Ma io non posso essere triste quasi ogni sera, sperduto in questa comunque splendida sequenza di massi appoggiati sul fondo del Mediterraneo.
Cioè, non voglio morire calabrese: non è il mio posto, non è la mia vita. E sebbene la vita sia solo un'illusione, per definizione, qui diventa in più desolazione.

Quasi quasi cambio il nome del blog.
marzo 28, 2014 marzo 28, 2014

Il dubbio ed il bisogno

Chi consola il consolatore?
marzo 17, 2014 marzo 17, 2014

Reiterrare

La domanda di oggi è: perché gli errori che facciamo sembrano sempre così maledettamente simili a quelli che abbiamo fatto in passato?
Perché le persone di cui ci innamoriamo hanno sempre troppe cose in comune con quelle che ci hanno fatto stare male fino allo spasimo?
E perché ora sto ancora male per il mio vecchio amore, quando c'è quello nuovo che mi stringe il cuore e lo stomaco?
marzo 10, 2014 marzo 10, 2014

E' solo un libro?


La risposta è che lo brucerei subito dopo aver capito di cosa si tratta.

Quando ho letto questo paradosso, mi sono venuti i brividi perché mi è già successo qualcosa di analogo.
Tempo fa cominciai a scrivere un racconto, che pian piano diventò esteso, tipo di una trentina di pagine. Raccontavo di un personaggio molto attento ai particolari, piuttosto scorbutico con la gente e coi suoi amici, il quale meditava di lasciare il suo paesello, stanco e insofferente.
Poi persi l'ispirazione per un periodo, ma mi accorsi che le cose che avevo scritto in quel libro stavano pian piano avverandosi tutte. Ho così sepolto definitivamente l'idea di continuare il racconto, terrorizzato da quella specie di palla di cristallo.

Ecco, ribadisco, brucerei quel libro immediatamente. Non ho altro che mi mantiene in vita: solo la speranza che domani sia meglio di oggi, in bilico tra la mera osservazione della realtà ed uno sfrenato pessimismo. Non leggerei mai la pagina di domani.