dicembre 31, 2010 dicembre 31, 2010
Addio 2010



Fra poco porterai via i tuoi ultimi respiri, i tuoi ultimi secondi, mentre in Nuova Zelanda già non ci sei più da un pezzo e la gente dorme nel 2011.

Volando per non so dove, ti porti via il mio amico più caro, cacciato via dalla tua complice prediletta, la mia impulsività.

Porti via con te le tre cose alle quali più tenevo al mondo: il mio gruppo di amici, il mio coro e il mio gruppo di percussioni. Negli ultimi dieci giorni sei riuscito a metterti sulle spalle un peso così grande: 15 anni di amicizia, 8 anni di coro e 4 di percussioni.

Porti via anche i cinque chili che avevo perso e i quattro mesi senza sigarette, per non farmi sentire eccessivamente l'horror vacui. Lo so, lo fai per me.



Visto che vai via, e che non ti vedrò più, ti prego... prima di andartene definitivamente, accogli il mio sereno, cordiale e consapevole VAFFANCULO.



Amen.
dicembre 18, 2010 dicembre 18, 2010
Personalissimo Post sotto l'Albero 2010




Col naso in su




Per le strade di una grande città un bambino vaga da solo alla ricerca di un po’ di calore. Si avvicina il Natale e tutti si affrettano a comprare regali per i propri cari, giocattoli per i più piccoli, biglietti di auguri per i parenti lontani. Il bambino gioca con le nuvolette di fiato, soffia sulle mani e le risucchia, poi soffia ancora per scaldarsele, continuando a camminare in quella via piena di luci. Talvolta si perde nelle luminarie, conta le lampadine, di filo in filo si incanta ed inciampa nei piedi dei frettolosi passanti. I palazzi sono troppo alti, gli sarebbe piaciuto vedere anche qualche stella vera, per confrontarla con quelle elettriche nelle vetrine dei negozi. Ahmed gira per le strade col naso in su, cercando tra gli spicchi di cielo nero le stesse stelle del paese di suo padre, quelle mille stelle che parlano ai bimbi di dolci e calde notti. Inciampa in una mattonella sconnessa e cade; non piange, si rialza e ricomincia a camminare guardando in alto. Soffia ancora tra le mani, il calore effimero del fiato placa per qualche istante il freddo. Un fiocco di neve. Un altro. Ahmed segue con lo sguardo i fiocchi che, usciti da qualche buchetto del cielo nero, scendono lenti. Forse le stelle sono i buchetti dai quali escono i fiocchi. Forse sono piccoli pezzi di sole che cadono. Il bambino corre a bocca aperta per riuscire a mangiarne qualcuno, per riscaldarsi un po’. I fiocchi sono veramente tanti, pungono il viso, sono freddi, ma se solo riuscisse a mangiarne uno, sarebbe bellissimo. Se solo riuscisse a mangiarne uno, potrebbe sorgere il sole per riscaldare la terra. Ahmed salta e poi serra le labbra. Se solo riuscisse a mangiarne uno, fiumi di cioccolata fusa comincerebbero a inondare le strade.



Se solo riuscissi a mettere in fila quei sei numeri. SETTE. Potrei comprarmi una villa gigantesca in Sardegna, in riva al mare, con una dépendance per gli amici, che potrebbero venire a trovarmi quando vogliono. E, a bordo piscina, fare l’alba ogni notte e poi dormire tutto il giorno. Se solo riuscissi a mettere in fila quei sei numeri. VENTUNO. Mamma mia, farei il giro del mondo più volte, senza bagagli, senza pensieri, con le persone più care. Sarebbe festa tutto l’anno. Se solo riuscissi a mettere in fila quei sei numeri. CINQUANTUNO. Meglio che ora torni a casa, è tardi e la mamma avrà sicuramente già messo la pentola sul fuoco. Che bel giubbotto, proprio il colore che mi piace. Per Natale potrei regalarmelo. Chissà quanto costa. Trecentosessantanove euro. Ammazza. Se solo riuscissi a mettere in fila quei sei numeri. Sessantanove più tre. SETTANTADUE. Quante lampadine quest’anno, sono proprio deliziose. Due quattro sei otto dieci dodici. Il tram. La targa. 789. Se solo riuscissi a mettere in fila quei sei numeri.  Settantotto più nove. OTTANTASETTE. Quattordici sedici diciotto. Sarà l’ultimo dei sei numeri. Ventisei ventotto trenta. Ma vedi un po’ se devo stare col naso in su a contare le lampadine. Cinquantadue cinquantaquattro cinquantasei. Se solo riuscissi a mettere in fila quei sei numeri. Ottantadue ottantaquattro otta… MA CHE… BAMBINO, E GUARDA DOVE METTI I PIEDI! Ma guarda un po’ questo sbadato che guarda in aria! Ho perso il conto! MERDA!
dicembre 15, 2010 dicembre 15, 2010
L'unico post al mondo con il titolo alla fine.



Carota, uovo o caffè?



Una figlia si lamentava con suo padre circa la sua vita e di come le cose le risultavano tanto difficili. Non sapeva come fare per proseguire e credeva di darsi per vinta. Era stanca di lottare.



Suo padre, uno chef di cucina, la portò al suo posto di lavoro.

Lì riempì tre pentole con acqua e le pose sul fuoco. Quando l'acqua delle tre pentole stava bollendo, in una collocò carote, in un'altra collocò uova e nell'ultima collocò grani di caffè. Lasciò bollire l'acqua senza dire parola. La figlia aspettò impazientemente, domandandosi cosa stesse facendo il padre.

Dopo venti minuti egli spense il fuoco. Tirò fuori le carote e le collocò in una scodella. Tirò fuori le uova e le collocò in un altro piatto. Finalmente, colò il caffè e lo mise in un terzo recipiente. Guardando sua figlia, le chiese: "Cara figlia mia, carote, uova o caffè?



La fece avvicinare e le chiese che toccasse le carote: ella lo fece e notò che erano soffici. Le chiese quindi di prendere un uovo e di romperlo: mentre lo tirava fuori dal guscio, osservò l'uovo sodo. Poi le chiese che provasse il caffè, ed ella sorrise deliziata mentre godeva del suo ricco aroma. Umilmente la figlia domandò: "Cosa significa questo, padre?"



Egli le spiegò che i tre elementi avevano affrontato la stessa avversità, "l'acqua bollente", ma avevano reagito in maniera differente. La carota arrivò all'acqua forte, dura, superba; ma dopo avere passato per l'acqua, bollendo era diventata debole, facile da disfare. L'uovo era arrivato all'acqua fragile, il suo guscio fine proteggeva il suo interno molle, ma dopo essere stato in acqua, bollendo, il suo interno si era indurito. Invece, i grani di caffè, erano unici: dopo essere stati in acqua, bollendo, avevano cambiato l'acqua.

"Quale sei tu, figlia?", le chiese. "Quando l'avversità suona alla tua porta, come rispondi? Sei una carota che sembra forte, ma quando l'avversità ed il dolore ti toccano, diventi debole e perdi la tua forza? Sei un uovo che comincia con un cuore malleabile e buono di spirito, ma che dopo una morte, una separazione, un licenziamento, una pietra durante il tragitto diventa duro, rigido e impenetrabile? Con uno spirito ed un cuore indurito? O sei come un grano di caffè? Il caffè cambia l'acqua, l'elemento che gli causa dolore. Quando l'acqua arriva al punto di ebollizione, il caffè raggiunge il suo miglior sapore.

Se sei come il grano di caffè, quando le cose si mettono peggio, tu reagisci in forma positiva, senza lasciarti vincere, e fai sì che le cose che ti succedono migliorino, che esista sempre una luce che illumina la tua strada davanti all'avversità e quella della gente che ti circonda. Per questo motivo non mancare mai di diffondere la tua forza e la tua positività a chi ti circonda come il dolce aroma del caffè!".

Tu cosa sei? Carota, uovo o caffè?




Sono un uovo
dicembre 14, 2010 dicembre 14, 2010
Voglio scendere!



Voglio abbandonare questa vita, gli errori che ho fatto e che continuo a commettere. E' troppo per me, è troppo doloroso.

Come si può vivere con tanto dolore in corpo?
dicembre 09, 2010 dicembre 09, 2010
Ah, se solo sapessi com'è brutto non essere te.



Corollario:

Non ti ho mai amato, quindi non ti odierò; non ti ho mai abbracciato, quindi mai ti torturerò.
dicembre 06, 2010 dicembre 06, 2010
Punti di vista







Negli USA:

Un gruppo di uomini vestiti in viola festeggiano sorridenti la demolizione del vecchio stadio di football. Armati di detonatore, sono pronti a vivere un sogno: è il primo passo per la costruzione di un nuovo e più moderno stadio dove sostenere la squadra del cuore.



In Italia:

Un gruppo di uomini vestiti in viola festeggiano sorridenti la demolizione del vecchio stadio di calcio. Armati di detonatore, sono pronti a vivere un sogno: è il primo passo verso un appalto milionario per la costruzione di un nuovo e più moderno stadio dove giocherà una squadra qualunque, chissà quando, chissà se.
dicembre 04, 2010 dicembre 04, 2010
In media ci sto dentro - La Pina







How can U feel when your baby's gone. How can U feel when your friend is gone.

You try to turn, you pray all night. You try to turn, you cry all night.



Ascoltami perché ti sto pregando non so chi sei ma so che puoi e adesso c'ho bisogno. Concedimi, se hai un minuto libero di chiederti un poco di attenzione e privacy, di solito è da sola che mi sbrigo, in media ci sto dentro e sopravvivo ma questa volta meno e mo' ti spiego:

Per effetto del medesimo incantesimo qui spariscono persone come in preda a un esodo e visto che l'ennesimo si è dato mi chiedo dove va tutta 'sta gente che non ho neppure salutato. Concedici i supplementari giusto il tempo di un minuto, stai un secondo muto, regalaci un minuto di realizzo, spazio, un posto per nasconderci lo strazio, che cazzo, non e' chiedere tanto, rispetto a cio' che in cambio, io asciughero' il mio pianto ma tu restami accanto.



How can U feel when your baby's gone. In media ci sto dentro e sopravvivo.

How can U feel when your friend is gone. Ma questa volta meno.

You try to turn, you pray all night. Tutta la notte...

You try to turn, you cry all night.



Io per ogni storia voglio un tot di Giga di memoria perché non muoia mai neanche un file perché rimanga lucida, fino all'ultima emozione perche' se perdo colpi ricordi storpi fan confusione ridammi il nome se lo perdo, il verbo se lo scordo, non voglio darmi vinta, una spinta se mi fermo ma dacci una misura anche nel crederti, purtroppo capita, fedi di plastica vogliono venderti.

Misericordia per la mia vendetta accetta lo scalpo del nemico che mi spetta, è un dono, e sai che solo a te chiedo perdono, se tu fai la tua parte io non abbandono.



How can U feel when your baby's gone. In media ci sto dentro e sopravvivo.

How can U feel when your friend is gone. Ma questa volta meno.

You try to turn, you pray all night. Tutta la notte ci provo.

You try to turn, you cry all night.



Tu mi conosci e sai come mi piglia prima di tutto mi familia, so che si raccoglie quello che si semina

ma un occhio di riguardo a mia sorella Elena e non è una delega, sorveglia quelli in crescita oggi e domani, Matilde e Shani, scalda le mani di chi si arrangia, di chi non mangia, perché qualcuno si è servito doppio, se tu sei l'oppio stona questi popoli, ritira i diavoli, mandaci in soccorso gli alleati, messi alati, soldati, qualcuno dalla nostra, non voglio niente a gratis, so quello che costa ho fede quanto basta e già conosco la risposta. Non dubito: in cambio le mie rime sul tuo pulpito ma tu intervieni subito, ti prego, ricorda la masnada di scampati per un pelo, gli spostati senza credo, lo so che sai distinguere il falso dal vero.



How can U feel when your baby's gone. In media ci sto dentro e sopravvivo.

How can U feel when your friend is gone. Ma questa volta meno.

You try to turn, you pray all night. Tutta la notte ci provo.

You try to turn, you cry all night.



How can U feel when your baby's gone. Tu mi conosci e sai come mi piglia.

How can U feel when your friend is gone. Prima di tutto mi familia.

You try to turn, you pray all night.

You try to turn, you cry all night.
Piccolo spazio pubblicità



Ovviamente, come ogni anno, ho contratto un raffreddore particolarmente violento.

Invece che concentrarsi sulla trachea, stavolta si è manifestato con una rinite assolutamente resistente a TUTTO.

Il muco è diventato subito giallo, quindi al secondo giorno ho cominciato con l'assunzione di antibiotici.



Per sbloccare il naso l'unico farmaco che mi fa effetto è la Rinazina, ma ormai l'ho presa così tante volte e per anni, che ogni volta che la spruzzo ho come la sensazione di farmi gli sciacqui con l'acido muriatico.



Quindi ho provato con le irrigazioni di soluzione fisiologica. La durata dell'effetto è tre secondi netti, poi si ri-tappa tutto, lasciando la sensazione di aver fatto una capriola in mare senza soffiare... e un gran mal di testa.

Canfora naturale: niente di niente.

Inalazione di semi di nigella sativa: mango po' cazzo.

Rinogutt: acqua fresca.



Alla fine sono andato dal medico, perché non respiravo più da due giorni. Mi ha consigliato il RINOFLUIMUCIL, una specie di disgorgante per lavandini al gradevole profumo di zolfo. Sembra di inalare l'intera solfatara di Pozzuoli, ma con soli quattro spruzzi per narice ho trascorso una serata più o meno tranquilla e una notte serena.

Ora il naso è assolutamente libero.



Non è consigliabile assumerlo senza prescrizione, ma se avete una rinite di proporzioni epiche e vi serve qualcosa di simile all'Idraulico liquido, proponetelo al vostro medico, che saprà dirvi se fa al caso vostro. Con meno di sei euro ho risolto il problema.



Effetti collaterali: non potrete baciare il partner per almeno un'oretta, né parlare stando vicino a qualcuno. La puzza di uova marce è insopportabile. Ma tanto, se avete la rinite, almeno VOI non sentirete nulla!
dicembre 01, 2010 dicembre 01, 2010
Oddio, m'è semblato di vedele un liblo!



Non mi piace leggere libri, soprattutto romanzi. E' che non mi piacciono le storie: non riesco ad entrare nel vivo, non ricordo i nomi dei protagonisti e, se sono al cinema, mi annoio al punto di voler scappare a metà, anche se non l'ho mai fatto, pentendomi regolarmente di essere entrato.



Su Facebook da qualche giorno gira una catena con cento titoli di libri, tra i più famosi della letteratura mondiale, nella quale bisogna mettere in neretto i libri letti, in corsivo quelli letti parzialmente e lasciare in carattere piano quelli mai aperti.

Io l'ho fatto "a mente": su cento libri, ne avrei messi in corsivo solo due.



La Bibbia e On the road di Jack Kerouac.



Non chiedetemene il motivo.
novembre 29, 2010 novembre 29, 2010
Sto con te



Non venire a me con l'intera verità:

non portarmi l'oceano

se sono assetato

né il cielo se chiedo luce;

ma domani

un raggio, un suggerimento, un po' di rugiada.

Come l'uccello,

porto via solo una goccia d'acqua,

e come il vento,

solo un granello di sabbia.
novembre 28, 2010 novembre 28, 2010
Insulti creativi



Vai a fare i bocchini alle vuvuzelas! Sai come si fanno? Prendine una in bocca dal lato largo e succhia finché non suona! ©
novembre 27, 2010 novembre 27, 2010
Oggi è un bel giorno



Ho piantato chiodi e li ho rimossi, ma non posso cancellare il ricordo del foro.

Perdonami, se puoi.

Accettami ancora, se vuoi.
novembre 24, 2010 novembre 24, 2010
Chiarezza



Se sei calamita, attiri solo roba di ferro.

Se sei pessimista, per te ci sono solo disgrazie.

Se ti fai chiodo, tutti i martelli sono per te.

Se ti ubriachi da solo, capisci che sei realmente solo al mondo.
Titoli (da repubblica.it)



''Nel Pdl ribellioni da persone leali con Berlusconi''

Bocchino: ''Sul simbolo decideranno i giudici''

Il notaio: ''Pdl, Fini non ha potere sul simbolo''

Pdl, il sindaco di Terzigno: ''Il simbolo l'ho dato io a Silvio''

Casini: ''Non ci fidiamo di governo e Lega''

Maroni: ''Non faremo la fine del governo Prodi''

Berlusconi: ''Sono il numero uno in Europa''




Senza parole.
novembre 23, 2010 novembre 23, 2010
The one I love is gone







I don't know I don't know

Where I'll go or what I'll do

It makes no difference what I do without you.



Oh I love you my darling

But I'll have to let you leave

Goodbye it's the last you hear of me



Well I found the bluebird

High on a mountainside

And the little bird

would sing its little song.



So I'll sigh, I'll cry

I'll even wanna die

For the one I love is gone.
novembre 19, 2010 novembre 19, 2010
Teka-P - C.T. (Maghini/Rodini)







La Bella, l'Amòr e l'Umanità

tri can bastàrd fioeù de Milàn

cont el C.T. sù on carrètt a motòr

in gir per i straad a informà el mond

Biànch i barbìs, lòngh i cavèi

e tropp i pensèr per sta lì a cuntai

vosava nel ciél, dentr'al castèll

quell ch'el scriveva sui soeu cartèll

còme a l'è... che podi pù parlà



On temp quand l'era non anmò on desperàa

l'era vùn ch'el ghe savèva fà

condìva i discòrs ch'eren faa de niènt

el savèva incantà, incantà la gent

la gent che la và, la gent che la vègn

che la te dà a trà per on moment

la gent che la voeur minga capì

che chi chi inscì sèmm adrèe a morì



Gh'era on tal cont on carr e tri can:

la Bella, l'Umanità e l'Amòr

parlava e vosava dentr'al castèll

parlava e vosava di ond in del ciel



L'hann trovaa

cont i can da fà pissà

disèn ch'el coeùr l'è s'cioppàa

ma l'è l'onda che se l'è ciappàa



Il clero ti uccide con l'onda!...
novembre 10, 2010 novembre 10, 2010
Soledad



Se non hai bisogno del mio amore, lascia che ti abbandoni qui.

Non mendicherò più uno solo dei tuoi sguardi, se i miei ti importunano.

La polvere e la luce cruda del mezzogiorno m'accecano ma, lungo la strada, aspetterà che il tuo cuore, forse, torni a cercare il mio. (Tagore)



No! L'autostop non lo faccio: per strada non aspetterò nessuno.
novembre 06, 2010 novembre 06, 2010
L'Italia è una repubblica democratica fondata sui colloqui



Funziona cosi:

1° colloquio: "Mancano le basi". Il candidato decide di studiare.

2° colloquio: "Manca la specializzazione". Il candidato decide di fare un master.

3° colloquio: "Le manca l'esperienza". Decide di fare pratica.

4° colloquio: "Manca l'abilitazione". E si iscrive all'albo.

5° colloquio: "Guardi, ha superato il limite di età, cerchiamo candidati più giovani. Non la possiamo assumere". Il candidato ha appena compiuto trent'anni ed è un uomo FI NI TO.



Oppure così:

1° colloquio: "Buongiorno". "Buongiorno, lei è...?". "Io sono Mario Rossi, e Le porto i saluti del senatore Giovanni Verdi". "Ricambi con piacere e si rilassi".

Fine.
novembre 05, 2010 novembre 05, 2010
Wrestling felino



Ieri pomeriggio per mezz'ora si sono acciuffati due gatti nel giardino di fronte a casa, fra miagolii di dolore e di sfida. Uno dei due gatti, malconcio, è stato messo al muro dall'altro. Due ragazzi, operai del cantiere vicino, hanno smesso di lavorare per godersi la scena.

E' perfino accorsa ad assistere lo spettacolo la micina mascotte del quartiere, una giovane gatta festosa ed insolente che si fa accarezzare da tutti, la quale si è sporta sul muretto per osservare i colleghi darsele di santa ragione.



Dal balcone ho guardato la scena irreale: tre esseri che osservavano altri due che si picchiavano a sangue!



Non ho resistito: ho chiesto ai due ragazzi di lanciare qualcosa ai gatti, affinché potessero spaventarsi e così dividere le loro strade, almeno per quel momento. Mi faceva pena quel povero gatto ferito, ma ancora di più loro!

Ah, e anche la ragazza del piano di sopra ha voluto dire la sua: "Ma lasciali fare, vediamo!"



Uno sconforto... ma uno sconforto... 'sti deficienti!
novembre 02, 2010 novembre 02, 2010
Decadimento



Mi mancava solo dover citare la Fallaci, per segnare l'estrema putrefazione del mio essere.



Chissà perchè amiamo sempre chi non lo merita, quasi che questo fosse l'unico modo per ristabilire l'equilibrio perduto del mondo. E' la più antica forma di masochismo, quella di amare chi non sa amare, e la più stupida. (O. Fallaci)
ottobre 31, 2010 ottobre 31, 2010
Semplicità



Tutto, prima o poi, finisce. Prima sconforto, poi rassegnazione.



E arriverà la consapevolezza, prima o poi.

U:M!



Resti la mia unica speranza.

Mi cade un mito!



SEMPRELUI scrive: ahah! noi ci sappiamo divertire, che credi? Altri, al posto nostro, si sarebbero già suicidati. Noi no!



IO scrive: darwin ha fallito
ottobre 30, 2010 ottobre 30, 2010


FANCULO!
Pura poesia!



Sì, vaffanculo anche tu…

Affanculo io? Vacci tu! Tu e tutta questa merda di città e di chi ci abita.

In culo ai mendicanti che mi chiedono soldi, e che mi ridono alle spalle.

In culo ai lavavetri, che mi sporcano il vetro pulito della macchina.

In culo ai sikh e ai pachistani, che vanno per le strade a palla con i loro taxi decrepiti. Puzzano di curry da tutti i pori, mi mandano in paranoia le narici. Aspiranti terroristi. E rallentate, cazzo!

In culo ai ragazzi di Chelsea, con il torace depilato e i bicipiti pompati, che se lo succhiano a vicenda nei miei parchi… e te lo sbattono in faccia sul Gay Channel.

In culo ai bottegai coreani, con le loro piramidi di frutta troppo cara, con i loro fiori avvolti nella plastica. Sono qui da dieci anni e non sanno ancora mettere due parole insieme.

In culo ai russi di Brighton Beach. Mafiosi e violenti, seduti nei bar a sorseggiare il loro tè con una zolletta di zucchero tra i denti. Rubano, imbrogliano e cospirano. Tornatevene da dove cazzo siete venuti!

In culo agli ebrei ortodossi, che vanno su e giù per la 47ma nei loro soprabiti imbiancati di forfora, a vendere diamanti del Sudafrica dell’apartheid.

In culo agli agenti di borsa di Wall Street, che pensano di essere i padroni dell’universo. Quei figli di puttana si sentono come Michael Douglas-Gordon Gekko e pensano a nuovi modi per derubare la povera gente che lavora.

Sbattete dentro quegli stronzi della Enron a marcire per tutta la vita. E Bush e Cheney non sapevano niente di quel casino? Ma fatemi il cazzo di piacere!

In culo alla Tyco, alla ImClone, all’Adelphia, alla WordsCom!

In culo ai portoricani, venti in una macchina e fanno crescere le spese dell’assistenza sociale. E non fatemi parlare di quei pipponi dei dominicani: al loro confronto i portoricani sono proprio dei fenomeni.

In culo agli italiani di Bensonhurst, con i loro capelli impomatati, le loro tute di nylon, le loro medagliette di Sant’Antonio… che agitano la loro mazza da baseball firmata Jason Giambi sperando in un’audizione per I Soprano.

In culo alle signore dell’Upper East Side, con i loro foulard di Hermès e i loro carciofi di Balducci da 50 dollari, con le loro facce pompate di silicone, truccate, laccate e liftate. Non riuscite a ingannare nessuno, vecchie befane!

In culo ai negri di Harlem. Non passano mai la palla, non vogliono giocare in difesa, fanno cinque passi per arrivare sotto canestro, poi si girano e danno la colpa al razzismo dei bianchi. La schiavitù è finita centotrentasette anni fa! E muovete le chiappe, è ora…

In culo ai poliziotti corrotti che impalano i poveri cristi e li crivellano con quarantuno proiettili, nascosti dietro il loro muro di omertà. Avete tradito la nostra fiducia!

In culo al preti che mettono le mani nei pantaloni di bambini innocenti. In culo alla Chiesa che li protegge, non liberandoci dal Male. E dato che ci siamo, ci metto anche Gesù Cristo: se l’è cavata con poco. Un giorno sulla croce, un week-end all’Inferno, e poi gli alleluja degli angeli per tutto il resto dell’Eternità. Provi a passare sette anni nel carcere di Otisville.

In culo a Osama Bin Laden, a Al Qaeda e a quei cavernicoli retrogradi dei fondamentalisti di tutto il mondo. In nome delle migliaia di innocenti assassinati, vi auguro di passare il resto dell’eternità con le vostre 72 puttane ad arrostire a fuoco lento all’Inferno. Stronzi cammellieri con l’asciugamano in testa, baciate le mie nobili palle irlandesi!

In culo a Jacob Elinksy, lamentoso e scontento. In culo a Francis Slaughtery, il mio migliore amico, che mi giudica con gli occhi incollati sulle chiappe della mia ragazza. In culo a Naturelle Riviera: le ho dato la mia fiducia e mi ha pugnalato alla schiena, mi ha venduto alla polizia, maledetta puttana. In culo a mio padre, con il suo insanabile dolore, che beve acqua minerale dietro il banco del suo bar, vendendo whisky ai pompieri e inneggiando ai “Bronx Bombers”.

In culo a questa città e a chi ci abita. Dalle casette a schiera di Astoria agli attici di Park Avenue, dalle case popolari del Bronx ai loft di SoHo, dai palazzoni di Alphabet City alle case di pietra di Park Row e a quelle a due piani di Staten Island. Che un terremoto la faccia crollare, che gli incendi la distruggano, che bruci fino a diventare cenere e che le acque si sollevino e sommergano questa fogna infestata dai topi.

No…

No: in culo a te, Montgomery Brogan. Avevi tutto e l’hai buttato via, brutto testa di cazzo!


Rinascita



Dopo una serata come questa, non posso far altro che sorridere: non ci potrà mai essere nulla di peggio.

ottobre 29, 2010 ottobre 29, 2010
Avvelenarsi for dummies



Manuale breve e semplificato per rovinarsi la vita e rovinarla agli altri.

1 - Scegliere gli amici sbagliati e tenerseli a lungo.

2 - Scegliere una carriera lavorativa sbagliata e/o datori di lavoro violenti.

3 - Avere una situazione sentimentale disastrosa per frequenza, intensità e scelta del/dei partner.

4 - Ripetere ad libitum tutti i punti da 1 a 3.



5 - Farsi mordere da una vipera per verificare il risultato ottenuto. La vipera dovrebbe morire mentre è ancora attaccata al nostro muscolo.
Sopravvento, sottovento



E' come quando fumi mentre hai il vento in faccia. Non te la godi: puzzi e mentre inspiri, ti pigli pure le zaffate che vengono dalla punta.

Ecco, quando sono depresso, non solo sto come al cazzo, ma devo prendermi anche le lezioni di vita dalle amiche che non sanno nulla di quello che c'è nella mia testolina bacata.



Mi ricorda la storia dell'albero d'acacia...

ottobre 26, 2010 ottobre 26, 2010
Saggezza



LUI scrive:

le donne saranno solo la prossima cosa che sterminerò dopo i gay



IO scrive:

NO! sennò poi chi ci stirerà le camicie?



LUI scrive:

senza donne, non ci sarà bisogno di andare in giro con le camicie stirate
ottobre 24, 2010 ottobre 24, 2010
Essì



Questa è VERAMENTE la fine. Mi so' schifato.



L'attore coprotagonista della mia vita viene raggiunto da una raffica di pomodori marci.

Inchino. Sipario.

ottobre 23, 2010 ottobre 23, 2010
Solitudine



E' triste l'ultima foglia rugginosa sospesa nel vuoto.

ottobre 22, 2010 ottobre 22, 2010
Il vestitO nuovO



Hai messo il vestito più bello

l'hai scelto per oggi con cura

frugando nel tuo grande armadio.

E' rosso il vestito

con piume di gallo

e raggi di sole al tramonto.

E ora cammini per strada

facendo girare la testa

tra sguardi ammirati e crudeli.

E' questa la vita

ben misera e triste

se basta un vestito

per farci felici.

ottobre 21, 2010 ottobre 21, 2010
Aichiùbb



Lo sprofondamento nel baratro era inevitabile, ed ora c'è soltanto un giocattolo ammaccato che nessuna molla potrà caricare.

La ricerca di alternative (più o meno valide), succedanei, prostitute non è più attiva da anni. Quindi un ramo cade senza che ci siano nuovi germogli.



Chi è l'ultimo ad avermi detto: "Eh, ma tu non sei solo!"?

ottobre 17, 2010 ottobre 17, 2010
Picchi



Ieri pomeriggio un buon caffè con un ragazzo dalla rara signorilità. Ieri sera una lunga conversazione piacevole e illuminante con un caro picciulo amico a cui voglio bene.

Oggi invece ripiombo nella tristezza perché desidero una cosa lontana, per raggiungere la quale ritengo inutile lottare.









E intanto mi guardo allo specchio e non mi riconosco.

ottobre 15, 2010 ottobre 15, 2010

Referrals

Sono anni che non elenco le chiavi di ricerca con le quali ignoti ignari entrano in questo luogo privo di speranza.
Devo dire che non mi hanno mai deluso... quindi oggi ci provo "alla cieca":

sanny cola connection musica da scaricare = ammesso che tu abbia scritto bene il nome... ma sei sicuro di trovare degli mp3 in un blog?

cammariere gay = credo una delle fonti di accesso più numerose e proficue: ci saranno almeno un centinaio di accessi all'anno con questa chiave

slogan carini contro la gelmini = prendi una sua intervista qualunque

abbiate la compiacenza di parlarmi con dolcezza = te lo dico piano piano, a bassa voce, proprio come piace a noi: "MAVVAFFANCULO!" :)))))

veleno per gechi = il bestseller, la chiave in assoluto più ricorrente da quando ho dichiarato la mia guerra senza esclusione di colpi ai gechi che mi pascolano in casa in campagna; pare che nulla sia più efficace di una scopa!

zambrotta pene dimensioni = chiediglielo tu direttamente, mandando un'email a rocco_zambrotta@siffredi.org

pisellino del mio = immagino che la frase non finisca con "zambrottone" :)

flector contratture = chiama una massaggiatrice thailandese, vedrai come ti passa tutto in fretta!

come si scrive 39 in numeri romani = chiedi alla Polverini


Effettivamente non hanno deluso! :D
ottobre 14, 2010 ottobre 14, 2010
E se domani io non volessi rivedere te

Stamattina, tornando tornando, mi è venuto in mente un pensiero corrosivo: ma se una persona asserisce con convinzione che è felice quando parla con me, poi sparisce, poi ricompare perché ha un problema, poi sparisce... dice la verità?
E' che non lo so proprio

Un amico mi evita, due semisconosciuti mi cercano.
Un colloquio di lavoro VICINO è andato com'è andato e mi fa cascare le palle a terra, uno più lontano invece mi mette entusiasmo e voglia di fare.
Voglio andare via perché qui non c'è vita, ma poi vedo che qualcosa si muove... anche se forse è il vapore che sale dalla cacca ancora calda.
Voglio una cosa e subito dopo cambio idea. E poi torno indietro. E via, su e giù...

Cioè, tu come staresti al posto mio?
ottobre 11, 2010 ottobre 11, 2010
Post post-10/10/10

Lose:
- ho scordato per una volta di chiedere il prezzo e il fioraio del camposanto mi ha fregato: due fiori a un euro ciascuno!

Win:
- stamattina e oggi pomeriggio ho trovato parcheggio in posti non a pagamento;
- ho incontrato due magnifiche persone per un pomeriggio finalmente diverso dal solito, e poi una bella e divertente tavolata in un bar per un caffè in compagnia;
- una delle due mi ha offerto una collaborazione in un grosso progetto (pare prima aggratis, poi qualche soldino dovrebbe entrare);
- grazie all'altra, invece, ho scoperto angoli nascosti della città di mia madre;
- ho consegnato la bozza di un importante progetto di musicoterapia e resto in attesa delle correzioni.

Epic win:
- ho fatto "cappotto" a tressette a perdere IN TRE.

Non è andata così male, veh?! :D
ottobre 10, 2010 ottobre 10, 2010
10/10/10

Che data strana. Questi giorni "particolari" mi mettono malinconia.
Come se avessi per forza bisogno di vedere dei numeri precisi messi in fila per godere della straordinarietà di quelle 24 ore.
Eppure il sole sorgerà lo stesso, anche se nessuno volesse vederlo. E tramonterà lasciando lo spazio alla notte. Tutto sempre uguale, niente può turbarlo.

E la mia giornata come sarà? Per ora vado a letto, attendendo il sole.
ottobre 09, 2010 ottobre 09, 2010
Compleanni ed altre sventure

Un mio caro amico ha appena compiuto 31 anni. Quando lui arriverà alla mia età attuale, io ne avrò 43. Probabilmente sull'orlo della disperazione, improbabilmente ricchissimo e felice.
Ancora più probabilmente è l'ultimo compleanno che festeggiamo insieme, perché sta programmando di andar via da questa valle di lacrime che è il Meridione per trasferirsi in quell'alienante bomboniera di fumo grigio e fango che è l'hinterland milanese.
Quindi sono triste. Di una tristezza viscerale, non visibile all'esterno, di quelle che ti prendono l'intestino e te lo mettono sotto sale fino a lacerarlo. Non posso far altro che guardare, dire poche parole a mia discolpa e lasciare che tutto sia compiuto.

E sono ancora più triste perché questa lacerazione non posso condividerla con nessuno. Chi capirebbe? Chi mai potrebbe pensare alla mia pena per un amico che va via? Chi potrebbe immaginare il mio dolore per l'ennesima sconfitta di una terra sterile come questa?

Oh, when they come for me, I'll be gone.
ottobre 03, 2010 ottobre 03, 2010
Screaming

I am the opposite of wack, opposite of weak
Opposite of slack, synonym of heat
Synonym of crack, closest to a peak, far from a punk
Ya'll ought to stop talking: start trying to catch up motherfucker!

And all the people say: "Try to catch up motherfucker!"


Whispering

Oh, when they come for me,
Come for me,
I'll be gone.
Non vale più la pena.

CDO.
settembre 30, 2010 settembre 30, 2010


Perché non c'è niente di meglio.
settembre 25, 2010 settembre 25, 2010
Non tratterò con priorità chi mi tratta come un'opzione.
settembre 24, 2010 settembre 24, 2010
Non so come mi sento

come stai?
mah, non lo so...
in che senso?
un piede di qui, e un piede di lì
seh, mo cominciamo con gli indovinelli
hai in mente la puglia? beh, per andare di lì o attraversi il mare o attraversi le montagne, e io stasera volevo essere contemporaneamente al di là del mare e al di là delle montagne
ah, certo... ora sì che ho capito tutto
beh, mica ti ho promesso che avresti capito qualcosa! frecato a te!
ehi! mica si dice così alla persona!
guarda che hai cominciato tu: hai chiesto tu "come stai?"
ma era così per dire!
e la prossima volta ti fai una bella ciambata di cazzi tuoi!
...
...
settembre 23, 2010 settembre 23, 2010
Lo scarafaggio fortunato

C’era uno scarafaggio fortunato
Gli andava dritta qualsivoglia cosa
E gli animali del suo vicinato
Dicevan: “Che fortuna favolosa!”


Aveva una corazza luccicante
Zampe forti, mandibole accurate
“Che sogno poter esserne l’amante”
Cantavan le blattine innamorate.



Se si doveva far la nuova tana
Trovava fango di prima qualità
Come porta una buccia di banana
Per dare un tocco esotico e charmant.



Quando cercava il cibo, manco a dirlo
Eran le prede a correre da lui
Niente sembrava in grado di stupirlo
Non esistevan giorni grigi e bui.



Le mosche ne apprezzavano il talento
Nel reperire merde di stagione
Le farfalle pensavan “Che portento!
Che lunga vita fa quel bagarone!”



Ma un giorno, con violenza inaspettata,
Un incidente ne causò la morte
Finì sotto una suola rinforzata
Cessò di colpo la sua buona sorte.



Qualcuno rise per la dipartita
Qualcuno ironizzò sulla corazza
Che non bastò a salvare la sua vita
“Pur luccicante non servì a una mazza”.



Nessuno spese lacrime sincere
Nessuno gli lasciò pensieri buoni
Perché l’altrui fortuna fa piacere
Ma quando è troppa girano i coglioni.




da (Ceci n'est pas) "La pipa di Magritte"


settembre 20, 2010 settembre 20, 2010
Insubordinazione

Il mio corpo periodicamente si ribella alla mia mente, al mio modo di vivere, al mio modo di essere, al mio modo di fare.
Sarà un caso che dopo cinque ore di danza stanno esplodendo un bel po' di disturbi nascosti?

Rispondo subito: no, non è un caso.
settembre 18, 2010 settembre 18, 2010
:°°°°°°°°°°(



Music makes the people come together, music makes the bourgeoisie and the rebels.
settembre 14, 2010 settembre 14, 2010
Può capitare

Può capitare che, per una serie di coincidenze, sia necessario cambiare programmi e rinunciare a qualcosa per prenderne altre.
Ho dovuto rinunciare alla pizzica salentina per prendere le danze greche. Per carità, io sono quello che si è invaghito per mesi del pop greco-cipriota, diversi anni fa... quindi è stato un piccolo balzo indietro nel tempo.
E allora via, al workshop di rembetiko!

Può capitare che, fra tre insegnanti, uno di loro sia magnetico e carismatico al punto da non riuscire per un momento a staccargli gli occhi di dosso.
E, nonostante tutto l'impegno, lo sforzo e il sudore, il chasapico non sono riuscito ad impararlo manco per il cazzo. Il chasaposerbico sì, ed è BELLISSIMO!

Può capitare che, alla fine di una dura prova, si renda necessario, quasi un punto d'onore, dimostrare che si può vincere la paura e lanciarsi.
In piazza per il concerto, tutti a ballare! Gente di ogni tipo che si univa a noi! Una Πανηγύρια in piena regola. Festa grande, insomma!

Può capitare che, a causa di un sovraffollamento della piazza, il maestro decida di spostarsi e fare una "ronda" in un punto più defilato.


Chasaposerbico. Lento. Musica dolce.
Maestro che guida il serpentone. Io per ultimo.
Passi misurati. Postura imperiosa.
Sento gli altri, sento il gruppo.
Il serpentone enorme ci circonda.
La musica cresce di volume e diventa incalzante.
Il maestro...
...lento.
Noi...
...lenti.
Sento il maestro.
La vertigine del cerchio esterno non ci tocca.
Magia.
Noi. Siamo. Lenti. Tutti.



Un'emozione INCREDIBILE. Stavo per piangere. Non mi era mai successo prima!


Potrà capitare che io riesca a ritrovare il mio maestro, fra qualche giorno o fra anni. Non so se riuscirò mai ad esprimergli adeguatamente la mia gratitudine per la GRANDE cosa che ha compiuto in me.
Nel frattempo, come un messaggio in bottiglia, gli lascio questo enorme, sentito, viscerale, "Panico",



EFHARISTO, DIMITRIO!
 


settembre 12, 2010 settembre 12, 2010
Cos'è la bellezza?

La bellezza non è una qualità, né degli oggetti, né delle persone. Non è una virtù né un merito. Niente e nessuno la “possiede”.
La bellezza è una speciale relazione, che hanno gli esseri umani con qualcosa di altro da sé (oggetti, natura, altri esseri viventi), la quale provoca una sensazione di felicità, benessere, libertà, piacere che però non è legata a nessuno scopo o valore, né della persona che la prova né dell’oggetto definito “bello” – altrimenti non è bellezza – e che spinge chi la prova a ricercare un consenso universale per questo suo sentimento.
E’ qualcosa di assolutamente libero da vincoli di finalità o valori d’uso; qualcosa di simile, come diceva Stendhal, a “una promessa di felicità” e di superiore alla somma dei suoi elementi, come voleva Benjamin: “la bellezza è l’oggetto nell’involucro”. Più o meno, con tutte le difficoltà di definire linguisticamente un sentimento, la penso così.

(Lorenzo Gasparrini)

La bellezza è una promessa di felicità.
Fantastico!