marzo 13, 2012

Roma, lato B

Finalmente arriva la recensione del libro di Claudio Delicato, di Ciclofrenia, un blog del quale sono assiduo lettore e commentatore.

Il marrano mi ha costretto con l'inganno a comprarlo, mesi fa, promettendomi che mi avrebbe presentato l'amica trans che si porta a letto ogni volta che la domenica delle palme capita il primo aprile. E invece quest'anno è sua, e per questo l'ammazzerò, prima o poi.
Insomma, per passare il tempo in bagno l'ho letto. Ora è tutto ondulato e ingiallito, a forza di tenerlo sul termosifone vicino alla finestra, ma sono soddisfatto.

Sono soddisfatto perché è un ottimo libro, scritto nello stesso stile del suo blog. Anzi, vi dico: provateci, a passare di lì. Se vi piace lo stile, DOVETE leggere anche "Roma, lato B", perché è come se vi portasse in giro per Roma, in un viaggio agrodolce nel degrado delle periferie e nei cervelli che, da normali, all'improvviso cominciano a squagliarsi.

Siccome sono arrivato alla fine del primo capitolo senza aver vomitato dal disgusto (visto che mi ero già gradualmente avvelenato al suo stile, come Mitridate), ho riso come un pazzo, da solo. Era la mia ultima risata. Poi non si ride più. Rimane l'angolino destro della bocca sempre alzato, un po' per sorridere, un po' perché il libro comincia a puzzare (e non perché era in bagno): emana gli odori della vita, dai fluidi organici alle discariche, dal ferruginoso sangue all'odore di pioggia.

La storia è un po' Irreversible, un po' Ritorno al futuro: spezzettata, ricomposta, decomposta e poi incollata al muro, per ricordarci (qualora lo dimenticassimo) che siamo nulla su questa Terra, ben poca roba in confronto allo scorrere della vita intorno a noi.

E questa recensione l'ho scritta un po' come se l'avesse scritta lui, scopiazzando il suo stile, perché a volte è anche il mio, quando non voglio prendermi sul serio. O quando voglio essere veramente io.

Cinque stelle, Mr. Tambourine. Le mie personalissime cinque stelle.


Bugia: il libro l'ho letto in campagna, sotto un ulivo, in due ore.

17 commenti:

  1. cerchiamo tutti di essere un po' pulp, un po' sudicioni ma solo perché siamo deli inguaribili romantici, tossici e pentiti di esserlo: questo è ciò che ho pensato leggendo la tua postilla "bugia".
    ciao, reggi.

    cq

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  2. Cioè quando cerchiamo di somigliare a TamTam?;-)

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  3. pensavo più al vecchio Charles: punto alto, dici?

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  4. Sigh, non ho capito chi Charles... :-(
    Ammazza la rana e poi espierò le mie colpe.

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  5. MA COOOOOME?!? Non ci siamo, reggie, non ci siamo proprio. Ti do tempo due secondi per capire a chi Charles, immenso scrittore, faccio riferimento.

    cq

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  6. Perdonami, ma avevo letto Ciàrls, invece avrei dovuto leggere Sciàrl. Ora ho capito :D

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  7. No, no, avevi letto bene: non mi riferisco a nessun franciute!

    "e stavano sotto la pioggia
    le puttane di Amburgo stavano sotto la
    pioggia
    in attesa
    di nutrirsi con quella cosa dell'uomo
    che non si soddisfa mai del tutto di
    niente
    in attesa
    di uomini che cercano
    ciò che è stato perso:
    avere una donna senza dolore
    sia per l'uomo sia per la
    donna."

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  8. Beh, sei andata bene lo stesso: non conosco praticamente nulla né dell'uno né dell'altro :D


    (Questo messaggio sparirà entro ieri!)

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  9. finché sei vivo non è ancora troppo tardi.
    Leggi Bukowski, ADESSO!

    cq

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  10. Sei un grande, Regulus. Grazie.

    Per me scrivere Roma, lato B è stato una specie di segno da lasciare al mondo. Un fermo immagine della mia giovinezza che sento mi sta scappando dalle mani. In un certo senso, Roma, lato B è il mio modo di trovare nuovi amici, persone da avere intorno, per scoprire di giorno in giorno il sorprendente mistero della vita.

    E tu sei un amico nuovo, da oggi.

    Mi ha sorpreso positivamente che tu abbia detto che dopo il primo capitolo non si ride più. Molta gente mi ha detto che si è ammazzata dalle risate, leggendolo. Io non ero d'accordo, e non sono neanche sicuro che mi faccia piacere. Volevo presentare il libro come un caleidoscopio di umanità misera e senza via d'uscita: antieroi, ma borghesi. Come ha detto una cara amica, "Non c'è gente che si fa; non c'è gente che si deve vendere per vivere; non ci sono case occupate nelle borgate, extracomunitari, violenza, ignoranza, disoccupazione. In confronto ai borgatari di Walter Siti questi sono i Cesaroni."

    Ed è vero.

    E in finale mi ha fatto piacere che tu l'abbia letto in poco tempo. È una cosa che mi hanno detto in molti e che mi riempie d'orgoglio: volevo che la scorrevolezza fosse la caratteristica principale di Roma, lato B.

    Un abbraccio forte e alla prossima, grazie ancora!

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  11. Grazie a te! E se questo è il lato B, chissà quanto cazzo è bello il lato A! :D

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  12. Sono commossa, Rex. Lui l'ha scritto, ma tu l'hai capito, il libro (lui forse ancora no).
    Vi voglio bene A tutti :'-( cb00pn5/rlb/im/dqc

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  13. Nessuno mi aveva mai chiesto di dimostrare di non essere un robot. E' una domanda che mi ha messo in crisi...

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  14. commuoviamoci tutti. :)
    regulusone, commentatore della prima ora...

    (io NON sono un robot. non so se si è capito)

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  15. Giusto per dire: anche la foto è mia, dal mio flickr. E' un poster appeso in una libreria della mia città. :D

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  16. codfisc: non sei un robot, sei un bot. :D
    straffe: beh, "della prima ora" non direi, e nemmeno di primo pelo...

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  17. Che .. bello.
    Scusate, stamani sono essenziale.
    bello.

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