24 Nino d'Angelo e Livio Cori
23 Einar
22 Anna Tatangelo
21 Patty Pravo e Briga
20 Negrita
19 Nek
18 Federica Carta e Shade
17 The Zen Circus
16 Paola Turci
15 Francesco Renga
14 Motta
13 Ex-Otago
12 Ghemon
11 Boomdabash
10 Enrico Nigiotti
9 Achille Lauro
8 Arisa
7 Irama
6 Daniele Silvestri
5 Simone Cristicchi
4 Loredana Bertè
Finalisti:
Ultimo / Il Volo / Mahmood
Mi è dispiaciuto moltissimo per la brutta prestazione di Arisa: la voce era strozzata ma si è salvata grazie alla sua grande professionalità.
Secondo Ultimo e terzi Il Volo, per fortuna.
EVVIVA MAHMOOD!
Vincere il Festival è un lavoro che gli italiani non vogliono più fare. :)
Buonanotte e ci sentiamo per l'Eurovision Song Contest 2019!
febbraio 10, 2019
febbraio 10, 2019
febbraio 08, 2019
febbraio 08, 2019
69° Festival della canzone italiana di Sanremo - Quarta serata
Visto che regalone vi faccio quest'anno, o miei ventiquattro lettori? La serata di oggi, con ventiquattro duetti e cinquantasei artisti sul palco, si preannunciava troppo ghiotta per trascurarla e non raccontarvela.
Se non altro per la curiosità di ascoltare Cristina D'Avena PER LA PRIMA VOLTA alle prese con una canzone pop!
Preannuncio che i miei voti saranno sì influenzati dagli ospiti, ma anche dal fatto che il ripetuto ascolto ha determinato una maggior "consapevolezza" della canzone.
Federica Carta e Shade, con Cristina D'Avena - Senza farlo apposta
La regia fa casini coi primi piani, non sapendo chi canta e quando. Una testimonianza che effettivamente il terzetto funziona eccome! Cristina ne sa!
Voto: 7
Motta, con Nada - Dov'è l'Italia
Io adoro Nada. Questa canzone riprende vita con quest'arrangiamento e con la sua voce.
Voto: 8
Irama, con Noemi - La ragazza col cuore di latta
Noemi alle prese con il rap è un flop, non le rende giustizia. C'è già il coro gospel, perché insistere coi vocalizzi invece che arricchire con un controcanto?
Voto: 4,5
Ligabue è il momento pipì&sigaretta.
Patty Pravo e Briga, con Giovanni Caccamo
Imbarazzante l'assenza della Patty! Si sarà vendicata del ritardo del pianista durante la prima serata. Caccamo non aggiunge nulla, anzi, pare che il suo timbro non si amalgami con gli altri due.
Voto: 3
Negrita, con Enrico Ruggeri e Roy Paci
Una inutile riesumazione del rock, cantata banalmente all'unisono. Per dare energia, forse, ma a sto punto perché chiamare anche Roy Paci, relegato per quasi tutta la canzone a sottofondo, per quanto prezioso?
Voto: 4
Il Volo, con Alessandro Quarta
Non ci credo! Piuttosto che farsi oscurare da un altro cantante, hanno scelto un violinista.
L'effetto "tzigano tra i tavoli del ristorante" è inevitabile.
Decisamente osceno il look dei tre: una giacchetta matelassè, un pantalone alla zuava XXL... anche no.
Voto: 3
Sketch con le chitarre: deplorevole.
Arisa, con Tony Hadley e i Kataklò
E' TUTTO FANTASTICO! Vomito unicorni che vomitano arcobaleni!
Voto: 10!
Mahmood, con Guè Pequeno
Pequeno non aggiunge molto musicalmente, solo una strofetta rappata. Questa canzone è "bella" solo se cantata con la voce e lo stile di Mahmood, altrimenti diventa una storpiatura immane.
Voto: 6, scarso.
Ghemon, con Diodato e i Calibro 35
Diodato è di una raffinatezza con pochi paragoni.
Ghemon è vestito con una camicia di forza. Fa una strofa rap che boh...
(Una nota: Ghemon al Dopofestival ha fatto una versione di Napul'è da brividi)
Voto: 7,5
Francesco Renga, con Bungaro ed Eleonora Abbagnato e Friedemann Vogel
Bungaro che canterebbe un'ottava sopra Renga senza batter ciglio, e quasi lo fa.
La classe della Abbagnato è indescrivibile.
Voto: 8
Ultimo, con Fabrizio Moro
Terribile il graffiato di Moro, sgraziatissimo. Ultimo, nel tentativo di cantargli una terza sopra, stona ammostro. Il sax è invece strazzamutande. Poteva fermarsi lì, ecco.
Purtroppo vincerà lui: il baratro.
Voto: 2
Anastasio è un genio, sul serio. E' il giusto seguito del grande monologo di Bisio. Ho i brividi ovunque. "Per essere quello che vuoi devi scordarti di quello che sei".
Nek, con Neri Marcorè
Nek in versione acustica è un vero inedito! La poesia di Marcorè arricchisce la tenera atmosfera creata dai violini.
Voto: 7
Boomdabash, con Rocco Hunt e i Musici cantori di Milano
Il coro dei bambini? Ed è subito "Ti fa stare bene" di Caparezza. Lontana millenni luce, però.
Rocco Hunt non aggiunge granché, stile troppo simile.
Non cambio però il mio voto iniziale.
Voto: 7
The Zen Circus, con Brunori Sas
Caruccia la versione "Banda di Tirana", ma il fascino dell'originale coi timpani e rullanti è sicuramente maggiore.
La voce di Brunori mette a nudo la terrificante dizione dello Zencantante.
Voto: 7
Paola Turci, con Beppe Fiorello
Non ce n'erano abbastanza, di cantanti, per farsi accompagnare da un attore che canta? Lei elegantissima con la tuta bianca a braccia nude, ma ha quel problemino su quella nota alta che insiste dalla prima sera. Boh.
Voto: 6
Anna Tatangelo, con Syria
Carine. La Tatangelo sembra la tata di Syria, in stile signorina Rottermeyer.
La voce pienissima e matura di Syria è una spanna sopra quella di Anna, insieme riempiono completamente ogni frequenza. Mi piace.
Voto: 7
Ex-Otago, con Jack Savoretti
E' la canzone proprio, che è un po' insipida. Abbastanza inutili le parti in inglese.
Voto: 5
Enrico Nigiotti, con Paolo Jannacci e Massimo Ottoni
La svolta "Tarzan" di Nigiotti è apprezzabile, ché quel codino era piuttosto sciatto.
Giusto un filino più acustica. Giusto un filino più impreciso nelle note alte.
Voto: 4
Loredana Bertè, con Irene Grandi
L'energia della Bertè la Grandi se la sogna soltanto! Aggiunge intonazione, ecco.
Forse questo duetto le consentirà la scalata al secondo posto.
Ah, le gambe della Bertè sono fantastiche!
Voto: 6
Daniele Silvestri feat. Rancore, con Manuel Agnelli
L'ingresso di Agnelli è da brividi!
Voto: 8
Einar, con Biondo e Sergio Sylvestre
Il Biondo con il vocoder, Sylvestre con l'imbuto in gola.
Aiuto!
Voto: 3
Simone Cristicchi, con Ermal Meta
Il duo ipertricotico fa la loro porca figura, poetica e (almeno per Meta) vocale.
Voto: 8
Nino D'Angelo e Livio Cori, con i Sottotono
Continuo nella mia idea che, se l'avesse cantata tutta Livio Cori, questa canzone sarebbe perfino ascoltabile.
Voto: 5, ma solo perché si sono risolti i problemi audio della prima sera.
Achille Lauro, con Morgan
Morgan è assolutamente anacronistico, con quell'eccessiva energia. Eccessiva.
La canzone è quella che è.
Voto: 4
Premio per il miglior duetto: Motta con Nada. Meritatissimo, è l'artista che ha aggiunto di più al brano originale!
Se non altro per la curiosità di ascoltare Cristina D'Avena PER LA PRIMA VOLTA alle prese con una canzone pop!
Preannuncio che i miei voti saranno sì influenzati dagli ospiti, ma anche dal fatto che il ripetuto ascolto ha determinato una maggior "consapevolezza" della canzone.
Federica Carta e Shade, con Cristina D'Avena - Senza farlo apposta
La regia fa casini coi primi piani, non sapendo chi canta e quando. Una testimonianza che effettivamente il terzetto funziona eccome! Cristina ne sa!
Voto: 7
Motta, con Nada - Dov'è l'Italia
Io adoro Nada. Questa canzone riprende vita con quest'arrangiamento e con la sua voce.
Voto: 8
Irama, con Noemi - La ragazza col cuore di latta
Noemi alle prese con il rap è un flop, non le rende giustizia. C'è già il coro gospel, perché insistere coi vocalizzi invece che arricchire con un controcanto?
Voto: 4,5
Ligabue è il momento pipì&sigaretta.
Patty Pravo e Briga, con Giovanni Caccamo
Imbarazzante l'assenza della Patty! Si sarà vendicata del ritardo del pianista durante la prima serata. Caccamo non aggiunge nulla, anzi, pare che il suo timbro non si amalgami con gli altri due.
Voto: 3
Negrita, con Enrico Ruggeri e Roy Paci
Una inutile riesumazione del rock, cantata banalmente all'unisono. Per dare energia, forse, ma a sto punto perché chiamare anche Roy Paci, relegato per quasi tutta la canzone a sottofondo, per quanto prezioso?
Voto: 4
Il Volo, con Alessandro Quarta
Non ci credo! Piuttosto che farsi oscurare da un altro cantante, hanno scelto un violinista.
L'effetto "tzigano tra i tavoli del ristorante" è inevitabile.
Decisamente osceno il look dei tre: una giacchetta matelassè, un pantalone alla zuava XXL... anche no.
Voto: 3
Sketch con le chitarre: deplorevole.
Arisa, con Tony Hadley e i Kataklò
E' TUTTO FANTASTICO! Vomito unicorni che vomitano arcobaleni!
Voto: 10!
Mahmood, con Guè Pequeno
Pequeno non aggiunge molto musicalmente, solo una strofetta rappata. Questa canzone è "bella" solo se cantata con la voce e lo stile di Mahmood, altrimenti diventa una storpiatura immane.
Voto: 6, scarso.
Ghemon, con Diodato e i Calibro 35
Diodato è di una raffinatezza con pochi paragoni.
Ghemon è vestito con una camicia di forza. Fa una strofa rap che boh...
(Una nota: Ghemon al Dopofestival ha fatto una versione di Napul'è da brividi)
Voto: 7,5
Francesco Renga, con Bungaro ed Eleonora Abbagnato e Friedemann Vogel
Bungaro che canterebbe un'ottava sopra Renga senza batter ciglio, e quasi lo fa.
La classe della Abbagnato è indescrivibile.
Voto: 8
Ultimo, con Fabrizio Moro
Terribile il graffiato di Moro, sgraziatissimo. Ultimo, nel tentativo di cantargli una terza sopra, stona ammostro. Il sax è invece strazzamutande. Poteva fermarsi lì, ecco.
Purtroppo vincerà lui: il baratro.
Voto: 2
Anastasio è un genio, sul serio. E' il giusto seguito del grande monologo di Bisio. Ho i brividi ovunque. "Per essere quello che vuoi devi scordarti di quello che sei".
Nek, con Neri Marcorè
Nek in versione acustica è un vero inedito! La poesia di Marcorè arricchisce la tenera atmosfera creata dai violini.
Voto: 7
Boomdabash, con Rocco Hunt e i Musici cantori di Milano
Il coro dei bambini? Ed è subito "Ti fa stare bene" di Caparezza. Lontana millenni luce, però.
Rocco Hunt non aggiunge granché, stile troppo simile.
Non cambio però il mio voto iniziale.
Voto: 7
The Zen Circus, con Brunori Sas
Caruccia la versione "Banda di Tirana", ma il fascino dell'originale coi timpani e rullanti è sicuramente maggiore.
La voce di Brunori mette a nudo la terrificante dizione dello Zencantante.
Voto: 7
Paola Turci, con Beppe Fiorello
Non ce n'erano abbastanza, di cantanti, per farsi accompagnare da un attore che canta? Lei elegantissima con la tuta bianca a braccia nude, ma ha quel problemino su quella nota alta che insiste dalla prima sera. Boh.
Voto: 6
Anna Tatangelo, con Syria
Carine. La Tatangelo sembra la tata di Syria, in stile signorina Rottermeyer.
La voce pienissima e matura di Syria è una spanna sopra quella di Anna, insieme riempiono completamente ogni frequenza. Mi piace.
Voto: 7
Ex-Otago, con Jack Savoretti
E' la canzone proprio, che è un po' insipida. Abbastanza inutili le parti in inglese.
Voto: 5
Enrico Nigiotti, con Paolo Jannacci e Massimo Ottoni
La svolta "Tarzan" di Nigiotti è apprezzabile, ché quel codino era piuttosto sciatto.
Giusto un filino più acustica. Giusto un filino più impreciso nelle note alte.
Voto: 4
Loredana Bertè, con Irene Grandi
L'energia della Bertè la Grandi se la sogna soltanto! Aggiunge intonazione, ecco.
Forse questo duetto le consentirà la scalata al secondo posto.
Ah, le gambe della Bertè sono fantastiche!
Voto: 6
Daniele Silvestri feat. Rancore, con Manuel Agnelli
L'ingresso di Agnelli è da brividi!
Voto: 8
Einar, con Biondo e Sergio Sylvestre
Il Biondo con il vocoder, Sylvestre con l'imbuto in gola.
Aiuto!
Voto: 3
Simone Cristicchi, con Ermal Meta
Il duo ipertricotico fa la loro porca figura, poetica e (almeno per Meta) vocale.
Voto: 8
Nino D'Angelo e Livio Cori, con i Sottotono
Continuo nella mia idea che, se l'avesse cantata tutta Livio Cori, questa canzone sarebbe perfino ascoltabile.
Voto: 5, ma solo perché si sono risolti i problemi audio della prima sera.
Achille Lauro, con Morgan
Morgan è assolutamente anacronistico, con quell'eccessiva energia. Eccessiva.
La canzone è quella che è.
Voto: 4
Premio per il miglior duetto: Motta con Nada. Meritatissimo, è l'artista che ha aggiunto di più al brano originale!
febbraio 05, 2019
febbraio 05, 2019
69° Festival della canzone italiana di Sanremo - Prima serata
Ci siamo, come tutti gli anni. Al via questo bis di Baglioni!
Cominciamo con il riccioluto
Francesco Renga - Aspetto che torni
Un testo bello bello bello, intimo ed intenso. La melodia è semplice, l'arrangiamento bello carico, lui emozionato (o raffreddato, la voce è un filo opaca). Lui è sempre il solito piacione.
Voto: 7,5
Nino D'Angelo e Livio Cori - Un'altra luce
Peccato che non si capisca NIENTE della canzone e dell'ottima voce di Livio Cori (bravo!), soffocata dall'arrangiamento invadente e dalla calanza di D'Angelo. La canzone è moscia, punto.
Voto: 4,5
Nek - Mi farò trovare pronto
Il logico seguito di "Fatti avanti amore". Non capisco il rock (!) alternato agli archi.
"Mi farò trovare pronto con l'amore in mezzo ai denti" is the new "in tutti i modi, in tutti i luoghi, in tutti i laghi".
Voto: 4
Siparietti stantii su chi deve fare l'annuncio, sull'omonimia Claudio Vs Claudio... sarà LUNGA!
The Zen Circus - L'amore è una dittatura
Quando sono entrati i timpani ho goduto ESTREMAMENTE.
Non ho capito se il brano avesse una tonalità, a sentire il cantante. Un testo incredibile!
"E speri che ancora che qualcuno sia lì fuori ad aspettarti [..] per urlarti in faccia che sei l'unica, sei il solo"
Voto: 7
Il Volo - Musica che resta
Dopo l'abbuffata SERIA di musica SERIA con "La compagnia del cigno", nonostante fosse fiction, questi sembrano degli impostori.
E ora anche il tentativo di riciclarsi come cantanti pop risulta stucchevole.
Si sente che non li sopporto?
"Baciami l'anima" e "Tra miliardi di persone ti ho riconosciuta nella confusione" sono perle da rimandare ai posteri. Certo. Come no.
Voto: 3
Loredana Bertè - Cosa ti aspetti da me
Non male, molto radiofonica, lineare.
Voto: 5,5
Includendo la Bertè, nessuno ha scelto un colore diverso dal nero. Sanremo si dice sia una messa cantata, ma questa è una veglia funebre!
Lezione n.1: "Come straziare una canzone". Docenti: Andrea Bocelli e Claudio Baglioni.
Oggi parliamo di "Il mare calmo della sera".
Minchia che strazio!
Daniele Silvestri feat. Rancore - Argentovivo
Che canzone cazzuta! Testo pieno di significato, musica in crescendo, palpitante!
Voto: 7,5
Il monologo di Bisio è terribile. TERRIBILE!
Federica Carta e Shade - Senza farlo apposta
Giuro che non so chi sono, di non averli mai visti prima, di aver vissuto sotto un sasso negli ultimi sei mesi. Perché questi so' usciti sei mesi fa al massimo, vero?
Mia madre già canticchia il ritornello, quindi sarà forte in radio. Io non posso fare a meno di farmela scivolare addosso.
Voto: 4
Ultimo - I tuoi particolari
Un minimo stonato sull'attacco dei ritornelli. Piacionissimo. Canzone avvolgente, ma la solita canzone d'amore.
Può essere che vince. Ma proprio poco poco.
Voto: 5,5
Ci avranno messo tre mesi per preparare sto sketch tra Sister act, Bohemian rapsody e Mary Poppins! Telefonato, ma bravi!
Paola Turci - L'ultimo ostacolo
Porella che non è in voce, ma la melodia non è proprio orecchiabile. E finalmente una signora in bianco!
Voto: 6
Motta - Dov'è l'Italia
Pure lui è un perfetto sconosciuto per me. Il coraggio di indossare quella camicia è invidiabile.
Il ritmo è MOLTO accattivante ma il testo è talmente ermetico che proprio non si capisce.
La sua voce mi inquieta.
Voto: 6
Boomdabash - Per un milione
Caruccia la canzone, molto molto orecchiabile e radiofonica, nonostante la mia proverbiale avversione per il reggae. Questa rimarrà parecchio in giro!
Voto: 7
Carini i tre conducenti in versione Famiglia Addams!
Patty Pravo e Briga - Un po' come la vita
Come cazzo si è conciata la Patty!
Non ci credo ad un duetto del genere, è impossibile, improponibile.
Voto: 2
Simone Cristicchi - Abbi cura di me
Il secondo "bolero" della serata. Un florilegio di rullanti, praticamente.
Una canzone tenera, intensa e scritta bene. Una gran prova d'autore.
Voto: 7
"Le tasche piene di sassi" cantata da Giorgia è una Vera Poesia.
Achille Lauro - Rolls Royce
Boh.
Voto: 4,5
Secondo me Bisio e Raffaele si odiano. Venerdì si sgozzeranno dietro le quinte.
Arisa - Mi sento bene
La canzone è FICHISSIMA! Da domani in auto!
Sembrava inutile l'intro melodico, ma con il finale sembrano parentesi aperte e chiuse, due persiane che si aprono su prati fioriti e unicorni che vomitano arcobaleni.
Voto: 7,5
Negrita - I ragazzi stanno bene
Non l'avete sentito anche voi questo strano odore di naftalina?
Voto: 4
"Nella vegan fattoria-ia-ia-oh quante piante ha zio Tobia-ia-ia-oh"... Evviva Santamaria!
Ghemon - Rose viola
Ti pare che non conosco manco lui?
La voce mi piace, la canzone pure. Stranissimo che parli al femminile, una scelta audace.
E' vestito in maniera discutibile, diciamo che per farsi conoscere non è il massimo.
Voto: 7
Einar - Parole nuove
Orecchiabile, è l'unico pregio.
Voto: 5
Ex-Otago - Solo una canzone
Anche questi sono una novità per me.
Chissà cosa vogliono dire con "scoprire nuove tenebre tra le tue cosce dietro le orecchie", chissà...
Entra e non entra, sta canzone. Non decolla, purtroppo.
Voto: 4,5
Ho appena capito cosa intendevano: "SUCCHINO?"
Anna Tatangelo - Le nostre anime di notte
Una potenza vocale di fuoco al confronto di questi ultimi cantanti: riempie lo schermo e avvolge. Se un giorno mi avessero detto che avrei tessuto le lodi della Tatangelo, li avrei sfanculati a vista!
La canzone però è quella che è, anche se è la duemillesima della storia del Festival.
Voto: 5
Irama - La ragazza con il cuore di latta
Ah, beh... il coro gospel.
Una favola moderna di violenza e riscatto, amicizia ed amore.
A me non piace, poi voi fate come volete.
Voto: 4,5
Enrico Nigiotti - Nonno Hollywood
Una canzone dolce dedicata al nonno che non c'è più. A tratti schiamazzata, bello il registro basso e caldo
Voto: 6
Mahmood - Soldi
Stile particolarissimo, canzone antitetica rispetto a Sanremo.
Non mi dispiace affatto.
Voto: 6
Serata loffissima dal punto di vista dello spettacolo. Scenografia scarnissima: quella scaletta sembra una di quelle cosine pieghevoli che scendono dalle botole delle soffitte, i sedili mobili in platea fanno venire il mal di mare, l'orchestra sparpagliata in 300mq di palco, nemmeno un fiore, pochissimi colori anche nelle animazioni.
Un tentativo di monologo, ma il silenzio è d'oro in casi come questo. Si salva solo la vecchia fattoria: menzione d'onore per la pecorella fatta dalla Raffaele.
La classifica della giuria demoscopica è quello che avrei votato io senza aver ascoltato le canzoni: giù chi non conosco, su quelli più famosi.
Tifo per Silvestri.
Cominciamo con il riccioluto
Francesco Renga - Aspetto che torni
Un testo bello bello bello, intimo ed intenso. La melodia è semplice, l'arrangiamento bello carico, lui emozionato (o raffreddato, la voce è un filo opaca). Lui è sempre il solito piacione.
Voto: 7,5
Nino D'Angelo e Livio Cori - Un'altra luce
Peccato che non si capisca NIENTE della canzone e dell'ottima voce di Livio Cori (bravo!), soffocata dall'arrangiamento invadente e dalla calanza di D'Angelo. La canzone è moscia, punto.
Voto: 4,5
Nek - Mi farò trovare pronto
Il logico seguito di "Fatti avanti amore". Non capisco il rock (!) alternato agli archi.
"Mi farò trovare pronto con l'amore in mezzo ai denti" is the new "in tutti i modi, in tutti i luoghi, in tutti i laghi".
Voto: 4
Siparietti stantii su chi deve fare l'annuncio, sull'omonimia Claudio Vs Claudio... sarà LUNGA!
The Zen Circus - L'amore è una dittatura
Quando sono entrati i timpani ho goduto ESTREMAMENTE.
Non ho capito se il brano avesse una tonalità, a sentire il cantante. Un testo incredibile!
"E speri che ancora che qualcuno sia lì fuori ad aspettarti [..] per urlarti in faccia che sei l'unica, sei il solo"
Voto: 7
Il Volo - Musica che resta
Dopo l'abbuffata SERIA di musica SERIA con "La compagnia del cigno", nonostante fosse fiction, questi sembrano degli impostori.
E ora anche il tentativo di riciclarsi come cantanti pop risulta stucchevole.
Si sente che non li sopporto?
"Baciami l'anima" e "Tra miliardi di persone ti ho riconosciuta nella confusione" sono perle da rimandare ai posteri. Certo. Come no.
Voto: 3
Loredana Bertè - Cosa ti aspetti da me
Non male, molto radiofonica, lineare.
Voto: 5,5
Includendo la Bertè, nessuno ha scelto un colore diverso dal nero. Sanremo si dice sia una messa cantata, ma questa è una veglia funebre!
Lezione n.1: "Come straziare una canzone". Docenti: Andrea Bocelli e Claudio Baglioni.
Oggi parliamo di "Il mare calmo della sera".
Minchia che strazio!
Daniele Silvestri feat. Rancore - Argentovivo
Che canzone cazzuta! Testo pieno di significato, musica in crescendo, palpitante!
Voto: 7,5
Il monologo di Bisio è terribile. TERRIBILE!
Federica Carta e Shade - Senza farlo apposta
Giuro che non so chi sono, di non averli mai visti prima, di aver vissuto sotto un sasso negli ultimi sei mesi. Perché questi so' usciti sei mesi fa al massimo, vero?
Mia madre già canticchia il ritornello, quindi sarà forte in radio. Io non posso fare a meno di farmela scivolare addosso.
Voto: 4
Ultimo - I tuoi particolari
Un minimo stonato sull'attacco dei ritornelli. Piacionissimo. Canzone avvolgente, ma la solita canzone d'amore.
Può essere che vince. Ma proprio poco poco.
Voto: 5,5
Ci avranno messo tre mesi per preparare sto sketch tra Sister act, Bohemian rapsody e Mary Poppins! Telefonato, ma bravi!
Paola Turci - L'ultimo ostacolo
Porella che non è in voce, ma la melodia non è proprio orecchiabile. E finalmente una signora in bianco!
Voto: 6
Motta - Dov'è l'Italia
Pure lui è un perfetto sconosciuto per me. Il coraggio di indossare quella camicia è invidiabile.
Il ritmo è MOLTO accattivante ma il testo è talmente ermetico che proprio non si capisce.
La sua voce mi inquieta.
Voto: 6
Boomdabash - Per un milione
Caruccia la canzone, molto molto orecchiabile e radiofonica, nonostante la mia proverbiale avversione per il reggae. Questa rimarrà parecchio in giro!
Voto: 7
Carini i tre conducenti in versione Famiglia Addams!
Patty Pravo e Briga - Un po' come la vita
Come cazzo si è conciata la Patty!
Non ci credo ad un duetto del genere, è impossibile, improponibile.
Voto: 2
Simone Cristicchi - Abbi cura di me
Il secondo "bolero" della serata. Un florilegio di rullanti, praticamente.
Una canzone tenera, intensa e scritta bene. Una gran prova d'autore.
Voto: 7
"Le tasche piene di sassi" cantata da Giorgia è una Vera Poesia.
Achille Lauro - Rolls Royce
Boh.
Voto: 4,5
Secondo me Bisio e Raffaele si odiano. Venerdì si sgozzeranno dietro le quinte.
Arisa - Mi sento bene
La canzone è FICHISSIMA! Da domani in auto!
Sembrava inutile l'intro melodico, ma con il finale sembrano parentesi aperte e chiuse, due persiane che si aprono su prati fioriti e unicorni che vomitano arcobaleni.
Voto: 7,5
Negrita - I ragazzi stanno bene
Non l'avete sentito anche voi questo strano odore di naftalina?
Voto: 4
"Nella vegan fattoria-ia-ia-oh quante piante ha zio Tobia-ia-ia-oh"... Evviva Santamaria!
Ghemon - Rose viola
Ti pare che non conosco manco lui?
La voce mi piace, la canzone pure. Stranissimo che parli al femminile, una scelta audace.
E' vestito in maniera discutibile, diciamo che per farsi conoscere non è il massimo.
Voto: 7
Einar - Parole nuove
Orecchiabile, è l'unico pregio.
Voto: 5
Ex-Otago - Solo una canzone
Anche questi sono una novità per me.
Chissà cosa vogliono dire con "scoprire nuove tenebre tra le tue cosce dietro le orecchie", chissà...
Entra e non entra, sta canzone. Non decolla, purtroppo.
Voto: 4,5
Ho appena capito cosa intendevano: "SUCCHINO?"
Anna Tatangelo - Le nostre anime di notte
Una potenza vocale di fuoco al confronto di questi ultimi cantanti: riempie lo schermo e avvolge. Se un giorno mi avessero detto che avrei tessuto le lodi della Tatangelo, li avrei sfanculati a vista!
La canzone però è quella che è, anche se è la duemillesima della storia del Festival.
Voto: 5
Irama - La ragazza con il cuore di latta
Ah, beh... il coro gospel.
Una favola moderna di violenza e riscatto, amicizia ed amore.
A me non piace, poi voi fate come volete.
Voto: 4,5
Enrico Nigiotti - Nonno Hollywood
Una canzone dolce dedicata al nonno che non c'è più. A tratti schiamazzata, bello il registro basso e caldo
Voto: 6
Mahmood - Soldi
Stile particolarissimo, canzone antitetica rispetto a Sanremo.
Non mi dispiace affatto.
Voto: 6
Serata loffissima dal punto di vista dello spettacolo. Scenografia scarnissima: quella scaletta sembra una di quelle cosine pieghevoli che scendono dalle botole delle soffitte, i sedili mobili in platea fanno venire il mal di mare, l'orchestra sparpagliata in 300mq di palco, nemmeno un fiore, pochissimi colori anche nelle animazioni.
Un tentativo di monologo, ma il silenzio è d'oro in casi come questo. Si salva solo la vecchia fattoria: menzione d'onore per la pecorella fatta dalla Raffaele.
La classifica della giuria demoscopica è quello che avrei votato io senza aver ascoltato le canzoni: giù chi non conosco, su quelli più famosi.
Tifo per Silvestri.
dicembre 21, 2018
dicembre 21, 2018
Perché i barbieri chiudono di lunedì?
Era una tranquilla giornata di giugno quando in via San Cristofano (zona Santa Croce) venne ritrovato il cadavere orrendamente sgozzato di una prostituta di nome Mariuccia.
I Birri (poliziotti di allora), non sapendo chi potesse essere il colpevole, tennero d’occhio i banchi di pegno e, di lì a poco, su uno di questi spuntò un vestito della vittima.
Grazie agli abiti, i Birri risalirono ad un tal Antonio di Vittorio Giani, barbiere nella buca del portone di Anna Lena (zona via Romana).
Il giovane 22enne non ci mise molto a confessare l’orrendo omicidio per ragioni di banale gelosia e il lunedì successivo, l’11 giugno, fu impiccato davanti ad una folla immensa formata per lo più da sui colleghi che per l’occasione avevano chiuso bottega.
Dopo l’esecuzione, i barbieri decisero bene di tener chiuso tutti i lunedì.
(da "I killer più efferati di sempre")
I Birri (poliziotti di allora), non sapendo chi potesse essere il colpevole, tennero d’occhio i banchi di pegno e, di lì a poco, su uno di questi spuntò un vestito della vittima.
Grazie agli abiti, i Birri risalirono ad un tal Antonio di Vittorio Giani, barbiere nella buca del portone di Anna Lena (zona via Romana).
Il giovane 22enne non ci mise molto a confessare l’orrendo omicidio per ragioni di banale gelosia e il lunedì successivo, l’11 giugno, fu impiccato davanti ad una folla immensa formata per lo più da sui colleghi che per l’occasione avevano chiuso bottega.
Dopo l’esecuzione, i barbieri decisero bene di tener chiuso tutti i lunedì.
(da "I killer più efferati di sempre")
dicembre 11, 2018
dicembre 11, 2018
Il pezzo di puzzle
La verità è che il messaggio universale trascende
in una sorta di ritornello sentimentale
e tutto quello che resta
è solo perimetro.
(I.L.)
in una sorta di ritornello sentimentale
e tutto quello che resta
è solo perimetro.
(I.L.)
dicembre 07, 2018
dicembre 07, 2018
Il duello epico tra Gesuiti e Francescani
Una vecchia e lunghissima barzelletta per rinfrancar lo spirito...
Gesuiti e Francescani condividevano un convento, in due ali diverse, ma la convivenza era molto difficile.
Decisero un giorno di sfidarsi a duello per ottenere l'intero convento; gli abati si incontrarono per concordare come sarebbe avvenuta la contesa finale.
Testa o croce? Testa per i gesuiti, e l'abate scelse la Teologia... però l'abate francescano decise che il duello sarebbe avvenuto senza parlare.
Il gesuita torna dai fratelli e dice: "Siamo stati fortunati! Per la teologia manderemo Tommaso, il più sapiente dei nostri!"
Il francescano, mogio mogio, ai suoi dice "Non ce la faremo mai! Sulla teologia sono imbattibili! Chi manderemo mai?"
Un umile fraticello alza la mano e propone: "Nelle cucine staremo caldi, in caso di sconfitta. Daremo l'incarico al cuoco Alfonso, così - se perderà - subirà le conseguenze dividendo le stanze con noi." Così fu.
I due si incontrarono il giorno dopo nel chiostro in un silenzio tagliente, con tutti i padri e i frati intorno.
Comincia il gesuita Tommaso, che alza l'indice.
Il francescano Alfonso alza indice e medio.
Risponde Tommaso con pollice indice e medio.
Alfonso indica la sua tempia con l'indice.
Tommaso estrae dal saio una mela e la porge ad Alfonso.
Alfonso prende un pezzo di pane e lo lancia al gesuita, il quale si alza ed esclama "mi arrendo, avete vinto!"
Applausi, giubilo e feste da parte dei francescani per l'umile cuoco diventato eroe!
I gesuiti si riunirono in preghiera ma l'abate non resistette e chiese: "Ma che vi siete detti? Perché ti sei arreso?"
Tommaso disse: "L'indice indicava che Dio è uno. Lui mi ha risposto che ha mandato suo Figlio. Io ho risposto con la Trinità. Lui ha invece asserito il primato dell'uomo con la sua mente, il libero arbitrio. Gli ho ricordato che la mela ha dato origine alla tentazione del peccato. Lui però ha detto che Cristo spezzando il pane si è immolato salvandoci. E come potevo io ribattere a questa immane verità teologica?"
I francescani dall'altra parte erano presi dai festeggiamenti, buon vino e una buona cena. Alfonso sulla sedia gestatoria era l'eroe del giorno.
L'abate chiese, vinto dalla curiosità: "Ma che vi siete detti? Perché si è arreso?"
E il cuoco: "Quello ha detto che mi cecava n'occhio, e io ce ne cecavo due! M'hattetto che me ne cecava tre, e ci ho detto che era proprio scemo! Si sarà offeso, perché m'ha detto che mi potevo ritirare a manciare! Na mela! Ma quello è proprio scemo! Ci ho tirato appresso il pane, che quello tenevo in tasca, e se n'è andato lui a manciare!"
Gesuiti e Francescani condividevano un convento, in due ali diverse, ma la convivenza era molto difficile.
Decisero un giorno di sfidarsi a duello per ottenere l'intero convento; gli abati si incontrarono per concordare come sarebbe avvenuta la contesa finale.
Testa o croce? Testa per i gesuiti, e l'abate scelse la Teologia... però l'abate francescano decise che il duello sarebbe avvenuto senza parlare.
Il gesuita torna dai fratelli e dice: "Siamo stati fortunati! Per la teologia manderemo Tommaso, il più sapiente dei nostri!"
Il francescano, mogio mogio, ai suoi dice "Non ce la faremo mai! Sulla teologia sono imbattibili! Chi manderemo mai?"
Un umile fraticello alza la mano e propone: "Nelle cucine staremo caldi, in caso di sconfitta. Daremo l'incarico al cuoco Alfonso, così - se perderà - subirà le conseguenze dividendo le stanze con noi." Così fu.
I due si incontrarono il giorno dopo nel chiostro in un silenzio tagliente, con tutti i padri e i frati intorno.
Comincia il gesuita Tommaso, che alza l'indice.
Il francescano Alfonso alza indice e medio.
Risponde Tommaso con pollice indice e medio.
Alfonso indica la sua tempia con l'indice.
Tommaso estrae dal saio una mela e la porge ad Alfonso.
Alfonso prende un pezzo di pane e lo lancia al gesuita, il quale si alza ed esclama "mi arrendo, avete vinto!"
Applausi, giubilo e feste da parte dei francescani per l'umile cuoco diventato eroe!
I gesuiti si riunirono in preghiera ma l'abate non resistette e chiese: "Ma che vi siete detti? Perché ti sei arreso?"
Tommaso disse: "L'indice indicava che Dio è uno. Lui mi ha risposto che ha mandato suo Figlio. Io ho risposto con la Trinità. Lui ha invece asserito il primato dell'uomo con la sua mente, il libero arbitrio. Gli ho ricordato che la mela ha dato origine alla tentazione del peccato. Lui però ha detto che Cristo spezzando il pane si è immolato salvandoci. E come potevo io ribattere a questa immane verità teologica?"
I francescani dall'altra parte erano presi dai festeggiamenti, buon vino e una buona cena. Alfonso sulla sedia gestatoria era l'eroe del giorno.
L'abate chiese, vinto dalla curiosità: "Ma che vi siete detti? Perché si è arreso?"
E il cuoco: "Quello ha detto che mi cecava n'occhio, e io ce ne cecavo due! M'hattetto che me ne cecava tre, e ci ho detto che era proprio scemo! Si sarà offeso, perché m'ha detto che mi potevo ritirare a manciare! Na mela! Ma quello è proprio scemo! Ci ho tirato appresso il pane, che quello tenevo in tasca, e se n'è andato lui a manciare!"
ottobre 18, 2018
ottobre 18, 2018
L'Incredibile Performance Di Un Uomo Morto
Sono un viso pavido,
in tasca ho solo stoffa
e non quella dell’eroe.
Segnali che ora fumano
e un’ascia che si affila
nel vuoto sterminato tra di noi.
Io non porto mai dietro, mai
né rimpianti o perché,
neanche adesso che lascerò
ogni pagina di te.
Scocca anche una lacrima
e rallenta sulle labbra
che si piegano all’ingiù.
Se ti guardo piangere
vedo solo quelle gocce
come frecce che cadono, bellissime.
Non raccoglierò niente, sai.
Perdo tutto così,
e se adesso mi assalirai
io non sarò già più qui.
Non rimangono resti,
né ferite o alcunché.
Sono bravo a riscrivere
ogni capitolo di me.
(Brividi inogniddove già al primo ascolto!)
in tasca ho solo stoffa
e non quella dell’eroe.
Segnali che ora fumano
e un’ascia che si affila
nel vuoto sterminato tra di noi.
Io non porto mai dietro, mai
né rimpianti o perché,
neanche adesso che lascerò
ogni pagina di te.
Scocca anche una lacrima
e rallenta sulle labbra
che si piegano all’ingiù.
Se ti guardo piangere
vedo solo quelle gocce
come frecce che cadono, bellissime.
Non raccoglierò niente, sai.
Perdo tutto così,
e se adesso mi assalirai
io non sarò già più qui.
Non rimangono resti,
né ferite o alcunché.
Sono bravo a riscrivere
ogni capitolo di me.
(Brividi inogniddove già al primo ascolto!)
ottobre 17, 2018
ottobre 17, 2018
Tu non sei altro che bellezza
Che cosa succede se io bacio tutti i luoghi del tuo corpo che ti hanno insegnato ad odiare?
Cosa succede se poso le mani su di te e le lascio così, abbastanza a lungo finchè il mio calore aderisce al tuo e tu dimentichi che fra la mia pelle e la tua c’è spazio?
Che cosa succede se mi piace tutto ciò che ti hanno detto di detestare e passo le mie giornate a sporcare il tuo cervello ben lavato?
Che succede se ti mostro nuove immagini di te stessa che hai accuratamente evitato di vedere allo specchio?
E se ti dicessi che tutto quello che dicono è sbagliato e iniziassi a riempire le tue orecchie con parole vere in una lingua che conosci ma hai smesso di parlare?
Che cosa succede se pianto nuovi fiori nei luoghi ispidi dentro di te e ti insegno i loro nomi e le stagioni della loro fioritura?
Che cosa succede se ti chiedo di non reciderli e permettere che invadano le tue vie e decorino tutta la tua vita?
Succede che non ti permetto di dimenticare mai che non sei altro che bellezza.
Tyler Knott Gregson
Cosa succede se poso le mani su di te e le lascio così, abbastanza a lungo finchè il mio calore aderisce al tuo e tu dimentichi che fra la mia pelle e la tua c’è spazio?
Che cosa succede se mi piace tutto ciò che ti hanno detto di detestare e passo le mie giornate a sporcare il tuo cervello ben lavato?
Che succede se ti mostro nuove immagini di te stessa che hai accuratamente evitato di vedere allo specchio?
E se ti dicessi che tutto quello che dicono è sbagliato e iniziassi a riempire le tue orecchie con parole vere in una lingua che conosci ma hai smesso di parlare?
Che cosa succede se pianto nuovi fiori nei luoghi ispidi dentro di te e ti insegno i loro nomi e le stagioni della loro fioritura?
Che cosa succede se ti chiedo di non reciderli e permettere che invadano le tue vie e decorino tutta la tua vita?
Succede che non ti permetto di dimenticare mai che non sei altro che bellezza.
Tyler Knott Gregson
settembre 12, 2018
settembre 12, 2018
La mia prima auto
La mia prima auto, nel 1991, fu una FIAT 127 del 1978 mai revisionata. Era un regalo di un amico di famiglia per il quale non dovetti nemmeno pagare il passaggio di proprietà.
Riuscii ad uscirci un paio di mesi, finché non fui fermato dai Carabinieri e "invitato" a non farla più girare.
A 80kmh cominciava a vibrare come una centrifuga e puzzava di bruciato!
Avevo messo il nastro per pacchi sui fori della ruggine e poi l'avevo verniciata con lo spray bianco.
Vi assicuro che fu utilissima per imparare a guidare e prendere le misure: aveva i paraurti in acciaio, quindi avevo sempre ragione io!
Il mio primo giro in quella macchina fu tragicomico: un'amica mi costrinse ad accompagnarla ad un appuntamento dall'altra parte della città e coinvolse altre due amiche con entusiasmo. Francamente non me la sentivo di attraversare la città nel traffico del sabato sera, quindi presi la superstrada per andare più veloce e rischiare di meno.
Davanti c'era lei che mi diceva: "VAI PIU' VELOCE, SENNO' SE NE VANNO!", le due sventurate dietro avevano cominciato a recitare il Rosario. Giuro!
Riuscii ad uscirci un paio di mesi, finché non fui fermato dai Carabinieri e "invitato" a non farla più girare.
A 80kmh cominciava a vibrare come una centrifuga e puzzava di bruciato!
Avevo messo il nastro per pacchi sui fori della ruggine e poi l'avevo verniciata con lo spray bianco.
Vi assicuro che fu utilissima per imparare a guidare e prendere le misure: aveva i paraurti in acciaio, quindi avevo sempre ragione io!
Il mio primo giro in quella macchina fu tragicomico: un'amica mi costrinse ad accompagnarla ad un appuntamento dall'altra parte della città e coinvolse altre due amiche con entusiasmo. Francamente non me la sentivo di attraversare la città nel traffico del sabato sera, quindi presi la superstrada per andare più veloce e rischiare di meno.
Davanti c'era lei che mi diceva: "VAI PIU' VELOCE, SENNO' SE NE VANNO!", le due sventurate dietro avevano cominciato a recitare il Rosario. Giuro!