Tutto in una notte

(sogno fatto di pomeriggio)

Sono in una città vicina, devo andare credo in una scuola ma mi imbatto in un cantiere che mi blocca il cammino. Il cantiere è costituito dal raccordo tra due edifici stranissimi: sembrano due parcheggi coperti, pieni di colonne, lunghi circa 200 metri, forse più. Il tutto, visto dall'alto è più o meno a forma di U. Sotto il raccordo curvo corre una strada molto trafficata, che poi riemerge tra i due edifici. La luce è grigiastra, il cielo sembra coperto, ma ci sono le luci stradali al sodio che danno un po' di colore.
China sul materiale del cantiere c'è mia zia, quella milionaria, che forse sta perfino lavorando (!). Mi chiede dove sto andando e un casino di altre cose, ma io rispondo evasivamente. Poi cerco di andar via, ma tra una colonna e l'altra ci sono dei buchi sul pavimento, cadendo nei quali si finisce malamente nella strada sottostante. I buchi sono protetti malamente da alcune sottili assi di legno (che non reggerebbero affatto il mio peso) e quindi cerco di evitarli, le assi di legno sono disposte in quel modo anche su "disegni" sul cemento, senza che sotto ci sia il buco. Lo sforzo è di non prendere né le assi (che sono piene di chiodi), né i buchi nel pavimento.
Esco dal cantiere dopo aver seguito le indicazioni e mi imbatto in una scrivania con dietro seduti cinque bidelli con la polo rossa. Chiedo loro dove sia la scuola e mi dicono di andare in fondo e di girare a destra.

Spostamento (cit.)

Sono a casa (ma non è casa mia) e parlo con mia figlia, una ragazzina di 13-14 anni, vestita da marinaretta. Lei è sul letto, mentre io sto sul bordo. Il problema è che io sono donna, sono la mamma della ragazza, e dall'altra parte del letto c'è mio marito, vestito con un trench beige (tipo tenente Colombo). Discutiamo a lungo, ridendo tanto, ma alla fine il discorso cade sulla sessualità e sull'importanza del sesso. Mio marito dice che è importante farlo consapevolmente, anche prima che nostra figlia frequenti il ballo delle debuttanti (!!!), mentre io, scandalizzata, gli chiedo con voce artefatta dalla preoccupazione: "Una debuttante, come...???"