Oggi, 13 agosto 2014, onorando i 179562 visitatori del mio blog dal 2 giugno 2003, nel pieno possesso delle mie facoltà fisiche e mentali, dichiaro chiusa l'avventura di "La vita è un'illusione", già "chiaro-scuro".
Dopo 2705 post ho avuto l'illuminazione: ho capito perché la vita è (solo) un'illusione.
Il blog era in vita per esplorare me e il mondo, affinché la ricerca fosse metodica ed efficace, e finalmente sono arrivato ad una conclusione. Ho capito che c'è una cosa che mi manca, una cosa per raggiungere la quale tutti gli sforzi finora compiuti non sono serviti a nulla.
Nell'attesa che la vita reale mi conceda la possibilità di ottenere finalmente ciò che desidero, ringrazio tutti coloro che mi sono stati vicino e che hanno contribuito a vario titolo all'esplorazione.
Il blog rimarrà attivo in ogni caso e, se a qualcuno pungesse vaghezza di contattarmi perché in qualche modo interessato ai contenuti o a me, l'indirizzo qui a destra è valido.
Addio.
agosto 13, 2014
agosto 13, 2014
agosto 07, 2014
agosto 07, 2014
In qualche modo, 41
Ad un passo dalla risposta per tutte le domande, io mi chiedo innanzitutto perché tutti gli inetti frustrati rompicoglioni capitano davanti ai miei occhi. Perché? Che male ho fatto?
Sono arrivato al punto di non augurar loro nemmeno la famosa morte lenta, dolorosa e desiderata. Stavolta punto al risultato.
MORITE, BASTARDI!
Sono arrivato al punto di non augurar loro nemmeno la famosa morte lenta, dolorosa e desiderata. Stavolta punto al risultato.
MORITE, BASTARDI!
luglio 20, 2014
luglio 20, 2014
Dissolvenze
Moltissime persone che ritenevo importanti nella mia vita pian piano sono scomparse. Una ad una, o a piccoli gruppetti, si sono dissolte, per colpa loro o mia non importa.
Finché, ad un certo punto, sono andato via io.
luglio 13, 2014
luglio 13, 2014
Lungomare
Ci sono un carabiniere, un poliziotto e un vigile urbano... No, non è una barzelletta: è proprio così, camminano affiancati sul lungomare!
Poi vedi tre ragazzine magre come quadri di Modigliani vestite con dei coriandoli...
E l'unica famosa discoteca dove non si balla ha l'ingresso a liste...
Ragazze coi vestiti talmente lunghi che devono reggerseli con una mano per non inciampare...
Il sosia di Raz Degan ai tempi d'oro...
Mai fidarsi di un calabrese quando ti dice "poco piccante" o "poco alcoolico". O non c'è, o è da risarcimento danni...
Solo il 10% scarso della gente parla in italiano: il resto usa sfumature di catanzarese.
Ma posso farla, io, 'sta vita?
Poi vedi tre ragazzine magre come quadri di Modigliani vestite con dei coriandoli...
E l'unica famosa discoteca dove non si balla ha l'ingresso a liste...
Ragazze coi vestiti talmente lunghi che devono reggerseli con una mano per non inciampare...
Il sosia di Raz Degan ai tempi d'oro...
Mai fidarsi di un calabrese quando ti dice "poco piccante" o "poco alcoolico". O non c'è, o è da risarcimento danni...
Solo il 10% scarso della gente parla in italiano: il resto usa sfumature di catanzarese.
Ma posso farla, io, 'sta vita?
giugno 14, 2014
giugno 14, 2014
Bau?
Dopo più di quindici anni trascorsi a fare il cane del signor Tentenna, ancora non ho capito un cazzo di quanto è misera la (mia) vita.
Auguri, eh!
Auguri, eh!
giugno 11, 2014
giugno 11, 2014
Attenti (a) voi tre
Ci sono cose che non capisco. Tre uomini che potrebbero spaccare il mondo.
Uno è in profonda depressione. Un diamante puro, con gli occhi tristi e la faccia da ragazzino, costretto a vivere da fondo di bottiglia.
L'altro è una forza della natura, lo sport duro è il suo pane quotidiano, la sua figura sovrasta ed abbonda. Lo senti parlare e tartaglia, s'inceppa, sembra in perenne conflitto con la realtà.
Infine colui che potrebbe fare tutto e riuscirci, che ha provato tutto e ha scelto di vivere con dignità. Entri all'improvviso dentro un puzzle scombinato, nel quale ci sono tutti i colori ma alla fine sembra grigio.
Ragazzi miei, cosa vi hanno fatto? Chi è stato? Il mondo potrebbe essere vostro ma non lo sapete.
Aquile che si credono polli. È ora di volare!
Uno è in profonda depressione. Un diamante puro, con gli occhi tristi e la faccia da ragazzino, costretto a vivere da fondo di bottiglia.
L'altro è una forza della natura, lo sport duro è il suo pane quotidiano, la sua figura sovrasta ed abbonda. Lo senti parlare e tartaglia, s'inceppa, sembra in perenne conflitto con la realtà.
Infine colui che potrebbe fare tutto e riuscirci, che ha provato tutto e ha scelto di vivere con dignità. Entri all'improvviso dentro un puzzle scombinato, nel quale ci sono tutti i colori ma alla fine sembra grigio.
Ragazzi miei, cosa vi hanno fatto? Chi è stato? Il mondo potrebbe essere vostro ma non lo sapete.
Aquile che si credono polli. È ora di volare!
Il 7 giugno
Carmen e Tosca hanno compiuto un anno di vita in casa mia. Hanno affrontato tre viaggi di 450km per trascorrere le ferie con me, sono state sterilizzate, vaccinate, coccolate ed amate giorno per giorno.
Sono una mamma felicissima ed orgogliosa!
Sono una mamma felicissima ed orgogliosa!
giugno 02, 2014
giugno 02, 2014
maggio 12, 2014
maggio 12, 2014
Incontri che capitano
Capita, a volte (ma solo a volte), che gli incontri fatti durante il giorno siano così illuminanti da rendere più leggere quelle ore.
Capita, ad esempio, che un ragazzino che tenevo in classe alla scuola comunale - ormai venticinquenne - mi riconosca e mi saluti con affetto.
Capita che un tipo tanto bello da sembrare stupido mi chieda aiuto e poi mi si affezioni come farebbe con un vecchio amico.
Capita che incontri dei colleghi animatori e che, per prima cosa, mi sbattano in braccio il loro figlio primogenito finché loro non si sistemano in pizzeria.
Capita che, dopo numerosi tentativi infruttuosi, io riesca a contattare un conoscente dopo diversi mesi e che lui e la sua famiglia mi accolgano come uno di casa.
Capita che una mia corista mi abbracci forte e mi sbaciucchi dicendomi: "Quanto mi mancano quei bei tempi!".
Capita che molti miei clienti della mia vecchia zona mi ricordino con simpatia e mi salutino con slancio.
Istanti che val la pena vivere, che cancellano per qualche attimo l'illusione di questa vita inutile.
Il guaio è che durano troppo poco. E il guaio più grande è la costante tentazione di smettere di cercarli.
Capita, ad esempio, che un ragazzino che tenevo in classe alla scuola comunale - ormai venticinquenne - mi riconosca e mi saluti con affetto.
Capita che un tipo tanto bello da sembrare stupido mi chieda aiuto e poi mi si affezioni come farebbe con un vecchio amico.
Capita che incontri dei colleghi animatori e che, per prima cosa, mi sbattano in braccio il loro figlio primogenito finché loro non si sistemano in pizzeria.
Capita che, dopo numerosi tentativi infruttuosi, io riesca a contattare un conoscente dopo diversi mesi e che lui e la sua famiglia mi accolgano come uno di casa.
Capita che una mia corista mi abbracci forte e mi sbaciucchi dicendomi: "Quanto mi mancano quei bei tempi!".
Capita che molti miei clienti della mia vecchia zona mi ricordino con simpatia e mi salutino con slancio.
Istanti che val la pena vivere, che cancellano per qualche attimo l'illusione di questa vita inutile.
Il guaio è che durano troppo poco. E il guaio più grande è la costante tentazione di smettere di cercarli.
aprile 28, 2014
aprile 28, 2014
RABBIA!
Rabbia pura, distillato d'ira.
Nemmeno Lady Macbeth nel suo famoso
Venite o spiriti che presiedete i pensieri di morte.
Cancellate il mio sesso e riempitemi dalla corona ai piedi della più cieca crudeltà.
Fate denso il mio sangue.
Sbarrate la strada e il passaggio al rimorso, che nessun repentino riflusso di natura ostacoli il mio fermo proposito.
Venite dunque al mio seno di donna e succhiatene il latte in cambio di fiele, voi ministri del crimini, dovunque siate, invisibili forme al servizio della natura malvagia.
Vieni densa notte e ammantati del fumo più buio dell’inferno, che il mio aguzzo coltello non veda le ferite che infligge né il cielo possa sbirciare oltre la coltre nera e gridare “Ferma! Ferma!”
è così incazzata!
Odio l'umanità tutta! Alcune persone più di altre, ma tutte meritevoli di un calcio in culo senza passare dal via.
Mi dispiace per voi, per i miei venticinque amici (semicit.), ma non mi vedrete MAI PIU' come prima.
VAFFANCULO!
Nemmeno Lady Macbeth nel suo famoso
Venite o spiriti che presiedete i pensieri di morte.
Cancellate il mio sesso e riempitemi dalla corona ai piedi della più cieca crudeltà.
Fate denso il mio sangue.
Sbarrate la strada e il passaggio al rimorso, che nessun repentino riflusso di natura ostacoli il mio fermo proposito.
Venite dunque al mio seno di donna e succhiatene il latte in cambio di fiele, voi ministri del crimini, dovunque siate, invisibili forme al servizio della natura malvagia.
Vieni densa notte e ammantati del fumo più buio dell’inferno, che il mio aguzzo coltello non veda le ferite che infligge né il cielo possa sbirciare oltre la coltre nera e gridare “Ferma! Ferma!”
è così incazzata!
Odio l'umanità tutta! Alcune persone più di altre, ma tutte meritevoli di un calcio in culo senza passare dal via.
Mi dispiace per voi, per i miei venticinque amici (semicit.), ma non mi vedrete MAI PIU' come prima.
VAFFANCULO!
aprile 09, 2014
aprile 09, 2014
Miss Dieta di Ferro
M: - Mi rompo
R: - Pensavo volessi uscire per un aperitivo
M: - Ma guarda. Ame nn dispiacerebbe per niente
R: - Appunto
M: - Per l'aperitivo é un pocu prestu
R: - Però si può prendere altro.
M: - Non mi tirare in ballo birre che sono a dieta e nn sto mangiando una minchia
R: - Per me un gelato è un aperitivo, per te è la cena
M: - No manco: ieri per cena me so magnata un finocchio
R: - Allora io prendo un martini e tu mangi l'oliva
R: - Pensavo volessi uscire per un aperitivo
M: - Ma guarda. Ame nn dispiacerebbe per niente
R: - Appunto
M: - Per l'aperitivo é un pocu prestu
R: - Però si può prendere altro.
M: - Non mi tirare in ballo birre che sono a dieta e nn sto mangiando una minchia
R: - Per me un gelato è un aperitivo, per te è la cena
M: - No manco: ieri per cena me so magnata un finocchio
R: - Allora io prendo un martini e tu mangi l'oliva
marzo 31, 2014
marzo 31, 2014
Quotidianamente
Ma io non posso essere triste quasi ogni sera, sperduto in questa comunque splendida sequenza di massi appoggiati sul fondo del Mediterraneo.
Cioè, non voglio morire calabrese: non è il mio posto, non è la mia vita. E sebbene la vita sia solo un'illusione, per definizione, qui diventa in più desolazione.
Quasi quasi cambio il nome del blog.
Cioè, non voglio morire calabrese: non è il mio posto, non è la mia vita. E sebbene la vita sia solo un'illusione, per definizione, qui diventa in più desolazione.
Quasi quasi cambio il nome del blog.
marzo 28, 2014
marzo 28, 2014
marzo 17, 2014
marzo 17, 2014
Reiterrare
La domanda di oggi è: perché gli errori che facciamo sembrano sempre così maledettamente simili a quelli che abbiamo fatto in passato?
Perché le persone di cui ci innamoriamo hanno sempre troppe cose in comune con quelle che ci hanno fatto stare male fino allo spasimo?
E perché ora sto ancora male per il mio vecchio amore, quando c'è quello nuovo che mi stringe il cuore e lo stomaco?
Perché le persone di cui ci innamoriamo hanno sempre troppe cose in comune con quelle che ci hanno fatto stare male fino allo spasimo?
E perché ora sto ancora male per il mio vecchio amore, quando c'è quello nuovo che mi stringe il cuore e lo stomaco?
marzo 10, 2014
marzo 10, 2014
E' solo un libro?
La risposta è che lo brucerei subito dopo aver capito di cosa si tratta.
Quando ho letto questo paradosso, mi sono venuti i brividi perché mi è già successo qualcosa di analogo.
Tempo fa cominciai a scrivere un racconto, che pian piano diventò esteso, tipo di una trentina di pagine. Raccontavo di un personaggio molto attento ai particolari, piuttosto scorbutico con la gente e coi suoi amici, il quale meditava di lasciare il suo paesello, stanco e insofferente.
Poi persi l'ispirazione per un periodo, ma mi accorsi che le cose che avevo scritto in quel libro stavano pian piano avverandosi tutte. Ho così sepolto definitivamente l'idea di continuare il racconto, terrorizzato da quella specie di palla di cristallo.
Ecco, ribadisco, brucerei quel libro immediatamente. Non ho altro che mi mantiene in vita: solo la speranza che domani sia meglio di oggi, in bilico tra la mera osservazione della realtà ed uno sfrenato pessimismo. Non leggerei mai la pagina di domani.
febbraio 19, 2014
febbraio 19, 2014
Sanremo 2014 - Seconda serata - Perché Sanremo è Sanromolo!
FRANCESCO RENGA
Cominciamo in bellezza, dai, su! Che dopo le Kessler ce ne vuole...
A un isolato da te
Che è successo alla Voce di Renga? Cos'è, è entrato nel Gen Rosso?
Voce calda ma senza i suoi consueti armonici, alquanto sfibrata. Non capisco, non capisco, non capisco.
Voto: 6, molto ampio.
Vivendo adesso
Un pianto. Vi prego, togliete l'i-Pad ad Elisa!
Voto: 4.
GIULIANO PALMA
Congiuntivite o look da straccione?
Così lontano
Canzone retrò, come nel suo genere, che forse va. Forse.
Voto: 5,5.
Un bacio crudele
Noi, nelle persone di io, Regulize e me medesimo, abbiamo gradito solo l'intro di batteria. Un secondo di goduria e basta.
Voto: 4,5.
NOEMI
Ma! Come! Si! E'! Conciata? Il corpetto coi missili perforanti ed una navicella di Space Invaders sulla Jolanda?!
E quel Maestro convintone, conciato ben peggio?
Un uomo è un albero
Al di là del concetto espresso dal titolo e della poca orecchiabilità della prima parte, il finale orchestrale è energico e convincente.
Voto: 7.
Bagnati dal sole
Continuano le metafore agricole della sciura Noemi-A. Secondo finale orchestrale, nel quale voce e parole diventano uno strumento come gli altri.
E questa canzone vince il festival. Sicuro!
Voto: 7.
RENZO RUBINO
E' sicuramente un antiberlusconiano: ha i calzini turchesi.
Ora
"Ora che stai pensando? Fermati e daMMi un voto!"
Voto: 5.
Per sempre e poi basta
Non è una canzone, è una sinfonia! Tutto tranne che orecchiabile, tutto tranne che semplice, tutto tranne che brutta.
Voto: 8, inclusa la trattazione sulla cheratite... ma purtroppo non è passata :(
Franca Valeri: un mito, un vero mito. Evviva Mamma'! Evviva i suoi novantasei anni e la sua bella faccia senza una ruga! Evviva la sua voce spezzata e la sua voglia di futuro!
RON
Non ce la posso fare. No.
Solo che c'ha sessant'anni e sembra mio coetaneo. Ho paura. L'invasione degli ultracorpi!
Un abbraccio unico
Ma che è sta roba, urla finali incluse?!
Voto: 2.
Sing in the rain
Ai limiti della piacevolezza, sia per il fischiettare, per la voglia che ti viene di battere le mani. Insomma, 'na cosa semplice, 'na cosa folk.
Voto: 5,5.
Claudio Baglioni. Un'istituzione, certo, ma chi si ricorda di canzoni dopo Mille giorni di te e di me? Praticamente sparito dalla memoria di milioni di persone dal 1988 in poi. E anche il viso è rimasto lo stesso.
RICCARDO SINIGALLIA
Sono innamorato della bassista. L'ho detto.
Prima di andare via
Bel ritmo, testo un po' così...
Voto: 6.
Una rigenerazione
Mah. La perplessità è proprio sulla parola "rigenerazione". E sull'orrendo finale.
Voto: 4,5.
Nota di merito per la pallavolista. Secondo me ha la testa a Gasperina e i talloni a Montepaone Lido.
Nota di assoluto demerito per lo spot di Coconuda: per una volta che ci siamo liberati da Sanremo di Gigi e la Patatangelo... ci troviamo uno spot di lei che canta ed occhieggia sexamente. Eddai, ma questa è istigazione a delinquere!
FRANCESCO SARCINA
Senza Vibratori? e mo vediamo...
Nel tuo sorriso
Perché urla come una star ucraina? Secondo me gli scoppiano le vene delle tempie, al prossimo brano.
Voto: 4.
In questa città
Contiene la parola più lunga della lingua italiana mai usata in una canzone (dopo "supercalifragilistichespiralidoso"): contraddistinguermi.
Sfidare la metrica: lo stai facendo benissimo.
Il problema è che non vince.
Voto: 4.
E ora VERA MUSICA con Rufus Wainwright! Che spettacolo! E "Cigarettes and chocolate milk" è una delle mie canzoni preferite (poi viene Poses... che se me la fa, io cado svenuto!).
(No, non me la fa)
E ora a nanna, che tardi s'è fatto e domani è presto!
(P.S. Babilonia di Diodato è BELLA! BELLISSIMA!)
Ma! Come! Si! E'! Conciata? Il corpetto coi missili perforanti ed una navicella di Space Invaders sulla Jolanda?!
E quel Maestro convintone, conciato ben peggio?
Un uomo è un albero
Al di là del concetto espresso dal titolo e della poca orecchiabilità della prima parte, il finale orchestrale è energico e convincente.
Voto: 7.
Bagnati dal sole
Continuano le metafore agricole della sciura Noemi-A. Secondo finale orchestrale, nel quale voce e parole diventano uno strumento come gli altri.
E questa canzone vince il festival. Sicuro!
Voto: 7.
RENZO RUBINO
E' sicuramente un antiberlusconiano: ha i calzini turchesi.
Ora
"Ora che stai pensando? Fermati e daMMi un voto!"
Voto: 5.
Per sempre e poi basta
Non è una canzone, è una sinfonia! Tutto tranne che orecchiabile, tutto tranne che semplice, tutto tranne che brutta.
Voto: 8, inclusa la trattazione sulla cheratite... ma purtroppo non è passata :(
Franca Valeri: un mito, un vero mito. Evviva Mamma'! Evviva i suoi novantasei anni e la sua bella faccia senza una ruga! Evviva la sua voce spezzata e la sua voglia di futuro!
RON
Non ce la posso fare. No.
Solo che c'ha sessant'anni e sembra mio coetaneo. Ho paura. L'invasione degli ultracorpi!
Un abbraccio unico
Ma che è sta roba, urla finali incluse?!
Voto: 2.
Sing in the rain
Ai limiti della piacevolezza, sia per il fischiettare, per la voglia che ti viene di battere le mani. Insomma, 'na cosa semplice, 'na cosa folk.
Voto: 5,5.
Claudio Baglioni. Un'istituzione, certo, ma chi si ricorda di canzoni dopo Mille giorni di te e di me? Praticamente sparito dalla memoria di milioni di persone dal 1988 in poi. E anche il viso è rimasto lo stesso.
RICCARDO SINIGALLIA
Sono innamorato della bassista. L'ho detto.
Prima di andare via
Bel ritmo, testo un po' così...
Voto: 6.
Una rigenerazione
Mah. La perplessità è proprio sulla parola "rigenerazione". E sull'orrendo finale.
Voto: 4,5.
Nota di merito per la pallavolista. Secondo me ha la testa a Gasperina e i talloni a Montepaone Lido.
Nota di assoluto demerito per lo spot di Coconuda: per una volta che ci siamo liberati da Sanremo di Gigi e la Patatangelo... ci troviamo uno spot di lei che canta ed occhieggia sexamente. Eddai, ma questa è istigazione a delinquere!
FRANCESCO SARCINA
Senza Vibratori? e mo vediamo...
Nel tuo sorriso
Perché urla come una star ucraina? Secondo me gli scoppiano le vene delle tempie, al prossimo brano.
Voto: 4.
In questa città
Contiene la parola più lunga della lingua italiana mai usata in una canzone (dopo "supercalifragilistichespiralidoso"): contraddistinguermi.
Sfidare la metrica: lo stai facendo benissimo.
Il problema è che non vince.
Voto: 4.
E ora VERA MUSICA con Rufus Wainwright! Che spettacolo! E "Cigarettes and chocolate milk" è una delle mie canzoni preferite (poi viene Poses... che se me la fa, io cado svenuto!).
(No, non me la fa)
E ora a nanna, che tardi s'è fatto e domani è presto!
(P.S. Babilonia di Diodato è BELLA! BELLISSIMA!)
febbraio 18, 2014
febbraio 18, 2014
Sanremo 2014 - Perché Sanremo è Sanromolo. (Ta-ta ta!)
Mi dissocio pubblicamente dall'inizio dedicato a De Andrè, il fatto che non mi piaccia è arcinoto. Pazienza, le mie gatte hanno gradito le coccole.
"Se chiama uno con la voce di Miguel Bosè..." me morto! :D
(Il titolo della canzone che passa in finale è in grassetto.)
ARISA
Giusto per dire, ma l'abuso edilizio non è quello della Littizzetto... per dire, neh!
Lentamente (il primo che passa)
Un bolero! Wow, che novità!
Le dissonanze! Caspita!
Voto: 5.
Controvento
Questa canzone da DOMANI, immediatamente, sarà in tutte le radio. Caruccia!
Orecchiabile ma per nulla semplice da cantare.
Voto: 7,5.
FRANKIE HI-NRG MC
Purtroppo non è proprio il mio genere. E non riesco ad immaginare un 44enne che fa rap a Sanremo.
Un uomo è vivo
"C'è un istante nel quale ogni uomo diventa suo padre / sua madre" Chiedo a semiologi, teologi e letterati un cortese aiuto per interpretare questo verso. In alternativa possono rispondermi anche andrologi, ginecologi, psicologi ed ottimi psichiatri.
Orecchiabile ma non buca.
Voto: 5.
Pedala
Minchia, è reggae.
(però buca più dell'altra...)
Voto: 2, senza però.
Ma gliel'hanno tradotta, "attaccate a 'sta banana", alla Castà? :D
Finalmente un'ospite che fa QUALCOSA! E anche divertente! E anche bella!
ANTONELLA RUGGIERO
Ha 61 anni e si comincia a vedere. Dappertutto tranne che nella voce.
Quando balliamo
Melodia sofisticata, ma buca poco pochino.
Voto: 5,5.
Da lontano
Organo Hammond? E allora siate più coraggiosi: VOLUME!
Purtroppo niente di che nemmeno questa canzone.
Voto: 5.
RAPHAEL GUALAZZI & THE BLOODY BEETROOTS
Non lo sopporto. Per niente. Con quell'aria da orsoyoghi saccente. E quel coso mascherato?
Tanto ci sei
Wow! Un coro gospel con tanto di tuniche nere! Forse per fare pendent con la maschera del coso?
Per non parlare del riverbero in stile piazzasanpietro...
Voto: 4.
Liberi o no
Minchia i melismi con tutti i registri di voce esistenti! E i guanti rossi del coro? E i Templari? e Rennes-le-Chateau?
Tante domanda alle quali non avremo risposta. Però il mio voto è...
Voto: 2,5.
Parliamo dei sessantanove anni della Carrà. Parliamo della sua energia. Parliamo della parodia della Littizzetto.
Ma non parliamo di Cha cha ciao. Vi prego!
CRISTIANO DE ANDRE'
Indovinate? Per osmosi la mia idiosincrasia si propaga anche alla seconda generazione.
Invisibili
Carino il ritornello in portoghese.
Voto: 5.
Il cielo è vuoto
Buono il climax ascendente, mi piace. Solo che il modo di cantarla mi ricorda un Vasco Rossi sedato.
Però se dovesse vincere sta canzone (perché secondo me passa questa...) io giuro che non commento più il Festival. A vita.
Voto: 6,5.
PERTURBAZIONE
Bello il gruppo allargato, violoncellista inclusa.
L'unica
Ironica al punto giusto: Erika, Angela, Monica, Arianna, Sara... sei sempre l'unica. Per volta.
Mi ricorda Mambo #5, mica è nuova come idea, ma fa stile.
Voto: 7.
L'Italia vista dal bar
Tanti luoghi comuni messi ben in fila e con una melodia accattivante.
Voto: 7.
Cat Stevens. Se vi dico che non lo conosco? Nel senso... ammetto che non è roba mia. MPC.
GIUSY FERRERI
Il taglio di capelli è voluto o è un incidente con la piastra?
L'amore possiede il bene
Il ritmo è carino, mai sentito niente del genere, a memoria.
Voto: 6
Ti porto a cena con me
"Portare a cena" e "passato", concetti messi insieme ripetutamente nel brano, indicano una cosa cheap a base di pasta e pomodoro?
Voto: 4
Ad occhio e croce, stiamo MOLTO sotto il livello medio di accettabilità dello spettacolo. Canzoni monotone, spettacolo piatto, Littizzetto sotto tono, Fazio vescovile.
Speriamo in una giravolta domani sera con le altre 14 canzoni, miei affezionati (!) lettori.
"Se chiama uno con la voce di Miguel Bosè..." me morto! :D
(Il titolo della canzone che passa in finale è in grassetto.)
ARISA
Giusto per dire, ma l'abuso edilizio non è quello della Littizzetto... per dire, neh!
Lentamente (il primo che passa)
Un bolero! Wow, che novità!
Le dissonanze! Caspita!
Voto: 5.
Controvento
Questa canzone da DOMANI, immediatamente, sarà in tutte le radio. Caruccia!
Orecchiabile ma per nulla semplice da cantare.
Voto: 7,5.
FRANKIE HI-NRG MC
Purtroppo non è proprio il mio genere. E non riesco ad immaginare un 44enne che fa rap a Sanremo.
Un uomo è vivo
"C'è un istante nel quale ogni uomo diventa suo padre / sua madre" Chiedo a semiologi, teologi e letterati un cortese aiuto per interpretare questo verso. In alternativa possono rispondermi anche andrologi, ginecologi, psicologi ed ottimi psichiatri.
Orecchiabile ma non buca.
Voto: 5.
Pedala
Minchia, è reggae.
(però buca più dell'altra...)
Voto: 2, senza però.
Ma gliel'hanno tradotta, "attaccate a 'sta banana", alla Castà? :D
Finalmente un'ospite che fa QUALCOSA! E anche divertente! E anche bella!
ANTONELLA RUGGIERO
Ha 61 anni e si comincia a vedere. Dappertutto tranne che nella voce.
Quando balliamo
Melodia sofisticata, ma buca poco pochino.
Voto: 5,5.
Da lontano
Organo Hammond? E allora siate più coraggiosi: VOLUME!
Purtroppo niente di che nemmeno questa canzone.
Voto: 5.
RAPHAEL GUALAZZI & THE BLOODY BEETROOTS
Non lo sopporto. Per niente. Con quell'aria da orsoyoghi saccente. E quel coso mascherato?
Tanto ci sei
Wow! Un coro gospel con tanto di tuniche nere! Forse per fare pendent con la maschera del coso?
Per non parlare del riverbero in stile piazzasanpietro...
Voto: 4.
Liberi o no
Minchia i melismi con tutti i registri di voce esistenti! E i guanti rossi del coro? E i Templari? e Rennes-le-Chateau?
Tante domanda alle quali non avremo risposta. Però il mio voto è...
Voto: 2,5.
Parliamo dei sessantanove anni della Carrà. Parliamo della sua energia. Parliamo della parodia della Littizzetto.
Ma non parliamo di Cha cha ciao. Vi prego!
CRISTIANO DE ANDRE'
Indovinate? Per osmosi la mia idiosincrasia si propaga anche alla seconda generazione.
Invisibili
Carino il ritornello in portoghese.
Voto: 5.
Il cielo è vuoto
Buono il climax ascendente, mi piace. Solo che il modo di cantarla mi ricorda un Vasco Rossi sedato.
Però se dovesse vincere sta canzone (perché secondo me passa questa...) io giuro che non commento più il Festival. A vita.
Voto: 6,5.
PERTURBAZIONE
Bello il gruppo allargato, violoncellista inclusa.
L'unica
Ironica al punto giusto: Erika, Angela, Monica, Arianna, Sara... sei sempre l'unica. Per volta.
Mi ricorda Mambo #5, mica è nuova come idea, ma fa stile.
Voto: 7.
L'Italia vista dal bar
Tanti luoghi comuni messi ben in fila e con una melodia accattivante.
Voto: 7.
Cat Stevens. Se vi dico che non lo conosco? Nel senso... ammetto che non è roba mia. MPC.
GIUSY FERRERI
Il taglio di capelli è voluto o è un incidente con la piastra?
L'amore possiede il bene
Il ritmo è carino, mai sentito niente del genere, a memoria.
Voto: 6
Ti porto a cena con me
"Portare a cena" e "passato", concetti messi insieme ripetutamente nel brano, indicano una cosa cheap a base di pasta e pomodoro?
Voto: 4
Ad occhio e croce, stiamo MOLTO sotto il livello medio di accettabilità dello spettacolo. Canzoni monotone, spettacolo piatto, Littizzetto sotto tono, Fazio vescovile.
Speriamo in una giravolta domani sera con le altre 14 canzoni, miei affezionati (!) lettori.
gennaio 29, 2014
gennaio 29, 2014
Tempus fugit.
Qualche giorno dopo aver preso possesso della sontuosa villa, Ernst Kazirra, rincasando, avvistò da lontano un uomo che con una cassa sulle spalle usciva da una porticina secondaria del muro di cinta, e caricava la cassa su di un camion.
Non fece in tempo a raggiungerlo prima che fosse partito. Allora lo inseguì in auto. E il camion fece una lunga strada, fino all'estrema periferia della città, fermandosi sul ciglio di un vallone.
Kazirra scese dall'auto e andò a vedere. Lo sconosciuto scaricò la cassa dal camion e, fatti pochi passi, la scaraventò nel botro; che era ingombro di migliaia e migliaia di altre casse uguali.
Si avvicinò all'uomo e gli chiese:
- Ti ho visto portar fuori quella cassa dal mio parco. Cosa c'era dentro? E cosa sono tutte queste casse?
Quello lo guardò e sorrise:
- Ne ho ancora sul camion, da buttare. Non sai? Sono i giorni.
- Che giorni?
- I giorni tuoi.
- I miei giorni?
- I tuoi giorni perduti. I giorni che hai perso. Li aspettavi, vero? Sono venuti. Che ne hai fatto? Guardali, intatti, ancora gonfi. E adesso?
Kazirra guardò. Formavano un mucchio immenso. Scese giù per la scarpata e ne aprì uno. C'era dentro una strada d'autunno, e in fondo Graziella la sua fidanzata che se n'andava per sempre. E lui neppure la chiamava.
Ne aprì un secondo. C'era una camera d'ospedale, e sul letto suo fratello Giosuè che stava male e lo aspettava. Ma lui era in giro per affari.
Ne aprì un terzo. Al cancelletto della vecchia misera casa stava Duk il fedele mastino che lo attendeva da due anni, ridotto pelle e ossa. E lui non si sognava di tornare.
Si sentì prendere da una certa cosa qui, alla bocca dello stomaco. Lo scaricatore stava diritto sul ciglio del vallone, immobile come un giustiziere.
- Signore! - gridò Kazirra. - Mi ascolti. Lasci che mi porti via almeno questi tre giorni. La supplico. Almeno questi tre. Io sono ricco. Le darò tutto quello che vuole.
Lo scaricatore fece un gesto con la destra, come per indicare un punto irraggiungibile, come per dire che era troppo tardi e che nessun rimedio era più possibile. Poi svanì nell'aria, e all'istante scomparve anche il gigantesco cumulo delle casse misteriose. E l'ombra della notte scendeva.
Dino Buzzati - 180 racconti - 1982
Non fece in tempo a raggiungerlo prima che fosse partito. Allora lo inseguì in auto. E il camion fece una lunga strada, fino all'estrema periferia della città, fermandosi sul ciglio di un vallone.
Kazirra scese dall'auto e andò a vedere. Lo sconosciuto scaricò la cassa dal camion e, fatti pochi passi, la scaraventò nel botro; che era ingombro di migliaia e migliaia di altre casse uguali.
Si avvicinò all'uomo e gli chiese:
- Ti ho visto portar fuori quella cassa dal mio parco. Cosa c'era dentro? E cosa sono tutte queste casse?
Quello lo guardò e sorrise:
- Ne ho ancora sul camion, da buttare. Non sai? Sono i giorni.
- Che giorni?
- I giorni tuoi.
- I miei giorni?
- I tuoi giorni perduti. I giorni che hai perso. Li aspettavi, vero? Sono venuti. Che ne hai fatto? Guardali, intatti, ancora gonfi. E adesso?
Kazirra guardò. Formavano un mucchio immenso. Scese giù per la scarpata e ne aprì uno. C'era dentro una strada d'autunno, e in fondo Graziella la sua fidanzata che se n'andava per sempre. E lui neppure la chiamava.
Ne aprì un secondo. C'era una camera d'ospedale, e sul letto suo fratello Giosuè che stava male e lo aspettava. Ma lui era in giro per affari.
Ne aprì un terzo. Al cancelletto della vecchia misera casa stava Duk il fedele mastino che lo attendeva da due anni, ridotto pelle e ossa. E lui non si sognava di tornare.
Si sentì prendere da una certa cosa qui, alla bocca dello stomaco. Lo scaricatore stava diritto sul ciglio del vallone, immobile come un giustiziere.
- Signore! - gridò Kazirra. - Mi ascolti. Lasci che mi porti via almeno questi tre giorni. La supplico. Almeno questi tre. Io sono ricco. Le darò tutto quello che vuole.
Lo scaricatore fece un gesto con la destra, come per indicare un punto irraggiungibile, come per dire che era troppo tardi e che nessun rimedio era più possibile. Poi svanì nell'aria, e all'istante scomparve anche il gigantesco cumulo delle casse misteriose. E l'ombra della notte scendeva.
Dino Buzzati - 180 racconti - 1982
gennaio 11, 2014
gennaio 11, 2014
Remake
Quattro funerali e un matrimonio. Diciamo che questo 2013 e i suoi tempi supplementari, ha ampiamente cacato il cazzo. Anno di merda!
Piccole soluzioni geniali
La mossa segreta del sindaco Marino contro i "portoghesi": far salire i passeggeri dell'autobus dalla porta davanti in modo che gli autisti possano controllare i biglietti e più ispettori in borghese.
Prossimamente le altre mosse segrete per rendere più efficiente ogni nostra abitudine:
- bisognerà mangiare gli spaghetti con la forchetta, dopo averli arrotolati, e la pastina col cucchiaio;
- tutti dovremo portare gli zaini sulle spalle e le cartelle di documenti a mano;
- le luci del cinema dovranno tassativamente essere spente durante la proiezione dei film;
- in caso di temperature rigide occorrerà riscaldarsi e quando farà caldo bisognerà bagnarsi spesso, stare all'ombra, magari con l'aria condizionata, mangiare frutta e verdura e bere molta acqua. In quest'ultima incredibile rivoluzione verrà sostenuto periodicamente dai servizi del TG1 e dal meteo di StudioAperto.
Prossimamente le altre mosse segrete per rendere più efficiente ogni nostra abitudine:
- bisognerà mangiare gli spaghetti con la forchetta, dopo averli arrotolati, e la pastina col cucchiaio;
- tutti dovremo portare gli zaini sulle spalle e le cartelle di documenti a mano;
- le luci del cinema dovranno tassativamente essere spente durante la proiezione dei film;
- in caso di temperature rigide occorrerà riscaldarsi e quando farà caldo bisognerà bagnarsi spesso, stare all'ombra, magari con l'aria condizionata, mangiare frutta e verdura e bere molta acqua. In quest'ultima incredibile rivoluzione verrà sostenuto periodicamente dai servizi del TG1 e dal meteo di StudioAperto.
gennaio 01, 2014
gennaio 01, 2014
Stamattina mi son svegliato AKA Benvenuto 2014
Stamattina mi sono svegliato e ho notato una cosa strana: tutto era al proprio posto.
Seriamente, il letto era sempre lì, l'armadio, le porte e tutte le altre stanze erano lì. E, incredibilmente, era lì anche la mia auto e la strada che porta in paese, così come le case che sono lì intorno, i paeselli che si vedono in cima alle colline, il mare che si intravede tra gli edifici.
Poi sono arrivato in paese e ho avuto come una conferma: le persone erano uguali a ieri, si comportavano allo stesso modo nel bar, ordinavano le stesse cose, erano vestite sempre così.
Perfino i negozi, le vetrine, il traffico, gli alberi, la spiaggia, i fiori delle aiuole, il cielo scuro, l'odore di mare, tutto era identico a ieri. Anche il tempo scorreva sempre uguale. E mi sono sentito disorientato.
No, perché... se tutto è uguale a ieri, se il primo giorno del 2014 è identico all'ultimo giorno del 2013, se non c'è soluzione di continuità, mi volete spiegare perché cazzo io dovrei cambiare? Perché fare buoni propositi quando tutto intorno a me rimane così com'è?
E allora pigliatevi 'sti auguri e 'nto culu le buone intenzioni per l'anno nuovo!
Seriamente, il letto era sempre lì, l'armadio, le porte e tutte le altre stanze erano lì. E, incredibilmente, era lì anche la mia auto e la strada che porta in paese, così come le case che sono lì intorno, i paeselli che si vedono in cima alle colline, il mare che si intravede tra gli edifici.
Poi sono arrivato in paese e ho avuto come una conferma: le persone erano uguali a ieri, si comportavano allo stesso modo nel bar, ordinavano le stesse cose, erano vestite sempre così.
Perfino i negozi, le vetrine, il traffico, gli alberi, la spiaggia, i fiori delle aiuole, il cielo scuro, l'odore di mare, tutto era identico a ieri. Anche il tempo scorreva sempre uguale. E mi sono sentito disorientato.
No, perché... se tutto è uguale a ieri, se il primo giorno del 2014 è identico all'ultimo giorno del 2013, se non c'è soluzione di continuità, mi volete spiegare perché cazzo io dovrei cambiare? Perché fare buoni propositi quando tutto intorno a me rimane così com'è?
E allora pigliatevi 'sti auguri e 'nto culu le buone intenzioni per l'anno nuovo!