Wrestling felino
Ieri pomeriggio per mezz'ora si sono acciuffati due gatti nel giardino di fronte a casa, fra miagolii di dolore e di sfida. Uno dei due gatti, malconcio, è stato messo al muro dall'altro. Due ragazzi, operai del cantiere vicino, hanno smesso di lavorare per godersi la scena.
E' perfino accorsa ad assistere lo spettacolo la micina mascotte del quartiere, una giovane gatta festosa ed insolente che si fa accarezzare da tutti, la quale si è sporta sul muretto per osservare i colleghi darsele di santa ragione.
Dal balcone ho guardato la scena irreale: tre esseri che osservavano altri due che si picchiavano a sangue!
Non ho resistito: ho chiesto ai due ragazzi di lanciare qualcosa ai gatti, affinché potessero spaventarsi e così dividere le loro strade, almeno per quel momento. Mi faceva pena quel povero gatto ferito, ma ancora di più loro!
Ah, e anche la ragazza del piano di sopra ha voluto dire la sua: "Ma lasciali fare, vediamo!"
Uno sconforto... ma uno sconforto... 'sti deficienti!
novembre 05, 2010
novembre 05, 2010
novembre 02, 2010
novembre 02, 2010
Decadimento
Mi mancava solo dover citare la Fallaci, per segnare l'estrema putrefazione del mio essere.
Chissà perchè amiamo sempre chi non lo merita, quasi che questo fosse l'unico modo per ristabilire l'equilibrio perduto del mondo. E' la più antica forma di masochismo, quella di amare chi non sa amare, e la più stupida. (O. Fallaci)
Mi mancava solo dover citare la Fallaci, per segnare l'estrema putrefazione del mio essere.
Chissà perchè amiamo sempre chi non lo merita, quasi che questo fosse l'unico modo per ristabilire l'equilibrio perduto del mondo. E' la più antica forma di masochismo, quella di amare chi non sa amare, e la più stupida. (O. Fallaci)
ottobre 31, 2010
ottobre 31, 2010
Semplicità
Tutto, prima o poi, finisce. Prima sconforto, poi rassegnazione.
E arriverà la consapevolezza, prima o poi.
Tutto, prima o poi, finisce. Prima sconforto, poi rassegnazione.
E arriverà la consapevolezza, prima o poi.
Mi cade un mito!
SEMPRELUI scrive: ahah! noi ci sappiamo divertire, che credi? Altri, al posto nostro, si sarebbero già suicidati. Noi no!
IO scrive: darwin ha fallito
SEMPRELUI scrive: ahah! noi ci sappiamo divertire, che credi? Altri, al posto nostro, si sarebbero già suicidati. Noi no!
IO scrive: darwin ha fallito
ottobre 30, 2010
ottobre 30, 2010
Pura poesia!
Sì, vaffanculo anche tu…
Affanculo io? Vacci tu! Tu e tutta questa merda di città e di chi ci abita.
In culo ai mendicanti che mi chiedono soldi, e che mi ridono alle spalle.
In culo ai lavavetri, che mi sporcano il vetro pulito della macchina.
In culo ai sikh e ai pachistani, che vanno per le strade a palla con i loro taxi decrepiti. Puzzano di curry da tutti i pori, mi mandano in paranoia le narici. Aspiranti terroristi. E rallentate, cazzo!
In culo ai ragazzi di Chelsea, con il torace depilato e i bicipiti pompati, che se lo succhiano a vicenda nei miei parchi… e te lo sbattono in faccia sul Gay Channel.
In culo ai bottegai coreani, con le loro piramidi di frutta troppo cara, con i loro fiori avvolti nella plastica. Sono qui da dieci anni e non sanno ancora mettere due parole insieme.
In culo ai russi di Brighton Beach. Mafiosi e violenti, seduti nei bar a sorseggiare il loro tè con una zolletta di zucchero tra i denti. Rubano, imbrogliano e cospirano. Tornatevene da dove cazzo siete venuti!
In culo agli ebrei ortodossi, che vanno su e giù per la 47ma nei loro soprabiti imbiancati di forfora, a vendere diamanti del Sudafrica dell’apartheid.
In culo agli agenti di borsa di Wall Street, che pensano di essere i padroni dell’universo. Quei figli di puttana si sentono come Michael Douglas-Gordon Gekko e pensano a nuovi modi per derubare la povera gente che lavora.
Sbattete dentro quegli stronzi della Enron a marcire per tutta la vita. E Bush e Cheney non sapevano niente di quel casino? Ma fatemi il cazzo di piacere!
In culo alla Tyco, alla ImClone, all’Adelphia, alla WordsCom!
In culo ai portoricani, venti in una macchina e fanno crescere le spese dell’assistenza sociale. E non fatemi parlare di quei pipponi dei dominicani: al loro confronto i portoricani sono proprio dei fenomeni.
In culo agli italiani di Bensonhurst, con i loro capelli impomatati, le loro tute di nylon, le loro medagliette di Sant’Antonio… che agitano la loro mazza da baseball firmata Jason Giambi sperando in un’audizione per I Soprano.
In culo alle signore dell’Upper East Side, con i loro foulard di Hermès e i loro carciofi di Balducci da 50 dollari, con le loro facce pompate di silicone, truccate, laccate e liftate. Non riuscite a ingannare nessuno, vecchie befane!
In culo ai negri di Harlem. Non passano mai la palla, non vogliono giocare in difesa, fanno cinque passi per arrivare sotto canestro, poi si girano e danno la colpa al razzismo dei bianchi. La schiavitù è finita centotrentasette anni fa! E muovete le chiappe, è ora…
In culo ai poliziotti corrotti che impalano i poveri cristi e li crivellano con quarantuno proiettili, nascosti dietro il loro muro di omertà. Avete tradito la nostra fiducia!
In culo al preti che mettono le mani nei pantaloni di bambini innocenti. In culo alla Chiesa che li protegge, non liberandoci dal Male. E dato che ci siamo, ci metto anche Gesù Cristo: se l’è cavata con poco. Un giorno sulla croce, un week-end all’Inferno, e poi gli alleluja degli angeli per tutto il resto dell’Eternità. Provi a passare sette anni nel carcere di Otisville.
In culo a Osama Bin Laden, a Al Qaeda e a quei cavernicoli retrogradi dei fondamentalisti di tutto il mondo. In nome delle migliaia di innocenti assassinati, vi auguro di passare il resto dell’eternità con le vostre 72 puttane ad arrostire a fuoco lento all’Inferno. Stronzi cammellieri con l’asciugamano in testa, baciate le mie nobili palle irlandesi!
In culo a Jacob Elinksy, lamentoso e scontento. In culo a Francis Slaughtery, il mio migliore amico, che mi giudica con gli occhi incollati sulle chiappe della mia ragazza. In culo a Naturelle Riviera: le ho dato la mia fiducia e mi ha pugnalato alla schiena, mi ha venduto alla polizia, maledetta puttana. In culo a mio padre, con il suo insanabile dolore, che beve acqua minerale dietro il banco del suo bar, vendendo whisky ai pompieri e inneggiando ai “Bronx Bombers”.
In culo a questa città e a chi ci abita. Dalle casette a schiera di Astoria agli attici di Park Avenue, dalle case popolari del Bronx ai loft di SoHo, dai palazzoni di Alphabet City alle case di pietra di Park Row e a quelle a due piani di Staten Island. Che un terremoto la faccia crollare, che gli incendi la distruggano, che bruci fino a diventare cenere e che le acque si sollevino e sommergano questa fogna infestata dai topi.
No…
No: in culo a te, Montgomery Brogan. Avevi tutto e l’hai buttato via, brutto testa di cazzo!
Sì, vaffanculo anche tu…
Affanculo io? Vacci tu! Tu e tutta questa merda di città e di chi ci abita.
In culo ai mendicanti che mi chiedono soldi, e che mi ridono alle spalle.
In culo ai lavavetri, che mi sporcano il vetro pulito della macchina.
In culo ai sikh e ai pachistani, che vanno per le strade a palla con i loro taxi decrepiti. Puzzano di curry da tutti i pori, mi mandano in paranoia le narici. Aspiranti terroristi. E rallentate, cazzo!
In culo ai ragazzi di Chelsea, con il torace depilato e i bicipiti pompati, che se lo succhiano a vicenda nei miei parchi… e te lo sbattono in faccia sul Gay Channel.
In culo ai bottegai coreani, con le loro piramidi di frutta troppo cara, con i loro fiori avvolti nella plastica. Sono qui da dieci anni e non sanno ancora mettere due parole insieme.
In culo ai russi di Brighton Beach. Mafiosi e violenti, seduti nei bar a sorseggiare il loro tè con una zolletta di zucchero tra i denti. Rubano, imbrogliano e cospirano. Tornatevene da dove cazzo siete venuti!
In culo agli ebrei ortodossi, che vanno su e giù per la 47ma nei loro soprabiti imbiancati di forfora, a vendere diamanti del Sudafrica dell’apartheid.
In culo agli agenti di borsa di Wall Street, che pensano di essere i padroni dell’universo. Quei figli di puttana si sentono come Michael Douglas-Gordon Gekko e pensano a nuovi modi per derubare la povera gente che lavora.
Sbattete dentro quegli stronzi della Enron a marcire per tutta la vita. E Bush e Cheney non sapevano niente di quel casino? Ma fatemi il cazzo di piacere!
In culo alla Tyco, alla ImClone, all’Adelphia, alla WordsCom!
In culo ai portoricani, venti in una macchina e fanno crescere le spese dell’assistenza sociale. E non fatemi parlare di quei pipponi dei dominicani: al loro confronto i portoricani sono proprio dei fenomeni.
In culo agli italiani di Bensonhurst, con i loro capelli impomatati, le loro tute di nylon, le loro medagliette di Sant’Antonio… che agitano la loro mazza da baseball firmata Jason Giambi sperando in un’audizione per I Soprano.
In culo alle signore dell’Upper East Side, con i loro foulard di Hermès e i loro carciofi di Balducci da 50 dollari, con le loro facce pompate di silicone, truccate, laccate e liftate. Non riuscite a ingannare nessuno, vecchie befane!
In culo ai negri di Harlem. Non passano mai la palla, non vogliono giocare in difesa, fanno cinque passi per arrivare sotto canestro, poi si girano e danno la colpa al razzismo dei bianchi. La schiavitù è finita centotrentasette anni fa! E muovete le chiappe, è ora…
In culo ai poliziotti corrotti che impalano i poveri cristi e li crivellano con quarantuno proiettili, nascosti dietro il loro muro di omertà. Avete tradito la nostra fiducia!
In culo al preti che mettono le mani nei pantaloni di bambini innocenti. In culo alla Chiesa che li protegge, non liberandoci dal Male. E dato che ci siamo, ci metto anche Gesù Cristo: se l’è cavata con poco. Un giorno sulla croce, un week-end all’Inferno, e poi gli alleluja degli angeli per tutto il resto dell’Eternità. Provi a passare sette anni nel carcere di Otisville.
In culo a Osama Bin Laden, a Al Qaeda e a quei cavernicoli retrogradi dei fondamentalisti di tutto il mondo. In nome delle migliaia di innocenti assassinati, vi auguro di passare il resto dell’eternità con le vostre 72 puttane ad arrostire a fuoco lento all’Inferno. Stronzi cammellieri con l’asciugamano in testa, baciate le mie nobili palle irlandesi!
In culo a Jacob Elinksy, lamentoso e scontento. In culo a Francis Slaughtery, il mio migliore amico, che mi giudica con gli occhi incollati sulle chiappe della mia ragazza. In culo a Naturelle Riviera: le ho dato la mia fiducia e mi ha pugnalato alla schiena, mi ha venduto alla polizia, maledetta puttana. In culo a mio padre, con il suo insanabile dolore, che beve acqua minerale dietro il banco del suo bar, vendendo whisky ai pompieri e inneggiando ai “Bronx Bombers”.
In culo a questa città e a chi ci abita. Dalle casette a schiera di Astoria agli attici di Park Avenue, dalle case popolari del Bronx ai loft di SoHo, dai palazzoni di Alphabet City alle case di pietra di Park Row e a quelle a due piani di Staten Island. Che un terremoto la faccia crollare, che gli incendi la distruggano, che bruci fino a diventare cenere e che le acque si sollevino e sommergano questa fogna infestata dai topi.
No…
No: in culo a te, Montgomery Brogan. Avevi tutto e l’hai buttato via, brutto testa di cazzo!
Rinascita
Dopo una serata come questa, non posso far altro che sorridere: non ci potrà mai essere nulla di peggio.
Dopo una serata come questa, non posso far altro che sorridere: non ci potrà mai essere nulla di peggio.
ottobre 29, 2010
ottobre 29, 2010
Avvelenarsi for dummies
Manuale breve e semplificato per rovinarsi la vita e rovinarla agli altri.
1 - Scegliere gli amici sbagliati e tenerseli a lungo.
2 - Scegliere una carriera lavorativa sbagliata e/o datori di lavoro violenti.
3 - Avere una situazione sentimentale disastrosa per frequenza, intensità e scelta del/dei partner.
4 - Ripetere ad libitum tutti i punti da 1 a 3.
5 - Farsi mordere da una vipera per verificare il risultato ottenuto. La vipera dovrebbe morire mentre è ancora attaccata al nostro muscolo.
Manuale breve e semplificato per rovinarsi la vita e rovinarla agli altri.
1 - Scegliere gli amici sbagliati e tenerseli a lungo.
2 - Scegliere una carriera lavorativa sbagliata e/o datori di lavoro violenti.
3 - Avere una situazione sentimentale disastrosa per frequenza, intensità e scelta del/dei partner.
4 - Ripetere ad libitum tutti i punti da 1 a 3.
5 - Farsi mordere da una vipera per verificare il risultato ottenuto. La vipera dovrebbe morire mentre è ancora attaccata al nostro muscolo.