Brividi...



Qualche tempo fa mi capitò un episodio che mi toccò nel profondo dell’anima. Ero a Roma; stavo aspettando l’autobus alla fermata che è quasi di fronte alla chiesa di S. Giovanni in Laterano. C’era con me mia madre. Mi s’avvicinò una signora molto anziana, vestita di un cappottino nero, lucido per l’uso inveterato. Camminava a piccoli passi, con la tipica rigidezza senile del tronco, della testa e delle mani. Mi chiese se volevo comprare una presina di filo di cotone colorato fatta all’uncinetto, di quelle che servono per afferrare pentole e tegami senza scottarsi.

Colto così all’improvviso, risposi che non m’interessavano. La vecchietta allora s’allontanò senza ribattere, non rivolgendosi ad altri. Mi pentii sùbito, perché capii che ciò che importava non era il fatto che io avessi bisogno di quelle presine, bensì che lei avesse necessità di venderle, per poter guadagnare qualcosa. Scambiai uno sguardo con mia madre, che così la raggiunse e chiese quanto costavano.

«Mille lire l’una, signora» rispose; «le ho fatte io a mano. Ho novantadue anni ...».

«Le compro tutte e cinque!» disse mia madre, aprendo il portamonete.

Una signora giovane, che leggeva un rotocalco a pochi metri di distanza e che aveva sollevato lo sguardo, s’avvicinò alla vecchietta e le diede mille lire, dicendo: «Prenda anche queste!».

La vecchietta guardò mia madre e l’altra signora con un sorriso stanco e appena accennato; senza dir nulla s’allontanò con la sua andatura tranquilla, che lasciava immobili le braccia, le spalle e la testa.



Ho trovato questa storia in giro per il web; non chiedetemi come sono arrivato qui... ma a me sono venuti i brividi!