Dell'attesa / Nell'attesa



Stamattina ero in attesa allo sportello ticket dell'ospedale, ho staccato il talloncino 014 quando lampeggiava il numero 54 sul display. Una vera tortura, ma siccome avevo (molto) altro da sbrigare, il tempo è passato piuttosto velocemente.

Nonostante ciò, ho pensato molto. E quando penso è pericoloso, per me e per gli altri. Ho pensato cose leggere e cose pesanti. Comincio da quella pesante.



- Mettiamo il caso che la vita fosse VERAMENTE una soltanto: mettiamo il caso che nel mondo non c'è modo di curarsi, non ci sono ospedali, non ci sono rimedi. Se fai una cazzata, schiatti. Se prendi un tumore, schiatti. Se litighi e ti pestano a sangue, schiatti. Non c'è nessuno che ti apre, non c'è nessuno che ti ricuce, non c'è gesso che ti immobilizza né aspirina che ti sana. Come per i gatti.

I gatti non lo sanno, ma vivono benissimo: cercano il posto migliore quando riposano, riconoscono il cibo buono da quello cattivo, giocano da piccoli e si picchiano da grandi. I più bravi e fortunati procreano, invecchiano e muoiono. Darwin ha fatto la sua fortuna dicendo queste cose che ora sembrano banalità, "L'origine della specie" è stato messo all'Indice, anche se la Chiesa le banalità le dice ma non le ascolta.

Bene. E se anche noi non avessimo jolly da giocare? Se la partita fosse realmente una sola?

Vivremmo con più attenzione? Saremmo più responsabili, salvaguardando di più la nostra vita e quella dei nostri figli? E magari, forse, ci interesserebbe di più l'ambiente, l'inquinamento, la velocità sulle strade, la salubrità di quello che mangiamo, quello che produciamo e con cosa...



- Il numero che è durato di più sul display è stato il 99. Ho pensato che tutti quelli in sala di aspetto ad un certo punto si sarebbero alzati in piedi urlando: "CEN! TO! CEN! TO! CEN! TO!"



- Non morirà mai invece il cretino di turno che incontra un tizio qualunque tra le sue 283905 conoscenze mentre fa la fila allo sportello ticket - magari non lo vede da anni, lo chiama "Carissimo!" perché non si ricorda il nome, è il figlio del cugino di sua moglie che ha perso di vista quando ancora andava nel girello e ora è pilota di Airbus - e gli fa con un sorriso a 389452 denti: "Ehi, ciao carissimo! Che ci fai qui?".

Non gli chiede "Dove hai trascorso questo tempo?", non gli dice "Scusami, sono stato un cazzone, avrei voluto vederti crescere", non gli viene una crisi di angina che lo faccia stramazzare al suolo in stato di semincoscienza... No, il cretino è curioso, vuole sapere che malattia ha! Perché lui (o sua sorella / sua madre / il suo vicino di casa) ha avuto la stessa malattia ma è guarito. Perché lui (o sua sorella, ecc.) ha scelto il dottore giusto e la cura giusta. Gratis. E mentre il medico lo visitava c'era la manicure e la cinesina che gli faceva un pompino. Nella Jacuzzi. A Ibiza. Con un brazilian wax in omaggio prima di partire. Mavvaffanculo.