Il mio paesotto in Culabria Saudita si chiama Zappalà e confina a nord con la città di Menefò e a sud con il comune di Minijìu.
Fino a qualche settimana fa Menefò prima e Zappalà poi si sono progressivamente riempiti zeppi di monnezza: monnezza ovunque, coi cassonetti debordanti, raccolta differenziata inesistente, topi che mangiavano gatti che mangiavano topi che mangiavano monnezza... insomma, uno spettacolo poco edificante per luoghi autodefinitisi di grande richiamo turistico. Io stesso non mi sono sentito incivile quando ho lanciato dal finestrino dell'auto il mio personale contributo alla costruenda montagna.
Due giorni prima delle elezioni, a Zappalà regnava sovrano su tutti un grande Kilimangiaro di monnezza di fronte alla scuola sede di seggi elettorali. Per motivi di sicurezza, immagino, fu sgombrata a forza l'area, togliendo anche i bidoni. I bidoni non sono più tornati al loro posto e, caso strano, nemmeno la monnezza (che invece cominciava a diventare Everest e K2 accanto ai bidoni dei dintorni).
I geniali amministratori di Zappalà hanno quindi pensato bene di togliere (insieme alle montagne di monnezza) TUTTI i bidoni dalla zona, pensando con sufficiente realismo che non si sarebbero formati più i cumuli di gente sporcacciona che si ostina a produrre rifiuti (penzampò!).
Ora, io, povero cittadino di Zappalà, devo recarmi presso gli affollati bidoni di Menefò o i più sgombri ed accoglienti contenitori di Minijìu per poter versare il mio contributo alla civiltà consumistica. Ieri ho scordato la spazzatura in auto, col risultato che me la so' scarrozzata fino a Lamezia Terme e ritorno!
Se questi amministratori fossero un pelino più originali, conierebbero uno slogan tipo questo:

MANTIENI PULITA ZAPPALA':
SPORCA MENEFO' (o Minijìu)