C'eravamo tanto amati, poi lasciati un anno e mezzo fa con un addio clamoroso, facendo intendere che - novello supereroe - avrei compiuto prima o poi una missione straordinaria.
Poi, CASUALMENTE, giuro!, un anno dopo mi vien da scrivere una boiata pazzesca in preda ad un attacco di depressione acuta. Il lavoro debilita l'uomo, sapevatelo!
Infine, pure qui con tempismo perfetto ma altrettanto casualmente, torno con la mia decennale recensione su Sanremo.

Ebbene, ho scoperto perché la vita era un'illusione. L'ho scoperto in una fredda sera di febbraio, quando qualcuno mi ha messo davanti un'opportunità, probabilmente l'unica della mia vita.

Eccola, l'illusione era lì, e la sua sola "manifestazione" è servita a cambiare il mio pensiero su gran parte di me. Dire se ho accettato o rifiutato è inutile, ero già cambiato.

Per questo motivo sono ancora qui: per vivere l'illusione dall'altra parte, per dire che non ho più alibi.