Quando ti misuri con una cosa che non è alla tua portata, il fallimento è alle porte. Questo non vuol dire che tu non possa riuscirci, è però più probabile che l'ordine delle cose ti presenti il conto.
A volte ci sono tentativi innocui verso traguardi innocui, in altre occasioni ti metti in discussione sul tuo percorso di vita, sulle cose che hai sempre fatto, su amori e passioni per te vitali. E lì lo scotto da pagare è doloroso.

Ecco, ho capito la seconda lezione della mia vita. Se il traguardo è veramente troppo lontano, sbaglierò quasi sicuramente. Svierò, cadrò nel tentativo. Avvicinare il traguardo rende il successo più probabile, quindi la prossima volta misurerò le mie forze e fisserò un traguardo più vicino.

Voi, miei ventiquattro lettori, obietterete facilmente: "Ma così non andrai da nessuna parte!". Sì, forse. Forse avanzerò più lentamente di altri. Il problema è aver a che fare con un'autostima bassa, quasi nulla, dovuta ad una vita di privazioni emotive, di negazione della premialità.

I miei successi nel campo della scrittura stanno lentamente cambiando questa percezione di me. Non sarei nulla però - e non avrei capito un cazzo - se non avessi il sostegno fondamentale, insostituibile e soprattutto sincero di un amico fraterno, verso il quale (ed è la seconda persona al mondo, come le lezioni imparate) non sarò mai abbastanza riconoscente.

Questo è per te. Grazie.