Il 2023 mi ha portato tanta ansia, ma proprio tanta. Roba da spalarla via con le ruspe. Ma poi si è risolto tutto con un equivoco, un'esibizione palese di nociva incapacità da parte di una serie di professionisti.
Il 2023 mi ha portato via un lavoro a cui tenevo, anche se sottopagato e fornito da altre persone piccine; uno di loro, in particolare, non si è fatto alcuno scrupolo di mescolare competenze ed impressioni personali. Oh, io sono capace di stare sul cazzo alle persone. Essì, non sono puccioso e coccoloso. E per lui un lavoro fatto bene non valeva un tentativo di convivenza. Ciao, allora, stammi bene. Tanto bene.
Il 2023 ha portato attorno a me tutti i miei amici storici per un grandioso party di compleanno: le cifre tonde si festeggiano. Un successone!
Sul fil di lana, il 2023 mi ha concesso la gioia del contratto per il mio secondo libro.
Ci aspetta un anno bisesto, con un carico di tragedie annunciate e la sicura minaccia di catastrofi impreviste.
Chiedo al 2024 due sole cose:
- basta con le persone energivore, non ne posso più di farmi succhiare l'anima, insegnami a dire di no;
- ti prego, pietà.
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