Non vedo l'ora che comincino le pubblicità natalizie tipo "Ba-ba-ba-bauli" o "E chi sono io, Babbonatale, EH?" per utilizzare il mio bel palo d'acero ben affilato contro di loro!
VADE RETRO SPOT!
Non vedo l'ora che comincino le pubblicità natalizie tipo "Ba-ba-ba-bauli" o "E chi sono io, Babbonatale, EH?" per utilizzare il mio bel palo d'acero ben affilato contro di loro!
VADE RETRO SPOT!
Ma voi lo sapete come sono nati veramente i girotondi?
Fino ad ora io pensavo che fosse un'involuzione verso l'infanzia di alcuni nostri politici, invece... Qualche mese dopo l'attentato dell'11 settembre ci fu una marcia di pace da New York a Washington per unire idealmente le due città colpite dai terroristi. Alla manifestazione parteciparono alcune famiglie delle vittime che chiedevano una soluzione alternativa alla vendetta militare programmata da Bush (poi diventata guerra in Afghanistan e Iraq).
La manifestazione si doveva concludere davanti alla Casa Bianca, ma per questioni di sicurezza, la polizia ha impedito loro di fermarsi intimando di continuare a camminare. Così loro, per prenderli per il culo, hanno iniziato a girare intondo attorno all'edificio rimanendo di fatto lì davanti pur continuando a camminare.
Da lì è nato il girotondo...
(da _MerlinO_ - I.D.L.M.)
Non è che non ho nulla da scrivere, ma tutto scorre così "tranquillo" che formulare qualsiasi pensiero qui mi sembra una perdita di tempo.
Perdita di tempo "rispetto a cosa", non lo so.
Nel frattempo sono tornati i miei cari amici dal Salento, e così ho potuto alzare il ponte levatoio nei confronti di alcune persone che pretendevano di conoscere troppe cose di me. A me non basta uscire con una persona per ritenerla amica... e questo concetto a loro è risultato scandaloso. Contente loro!
Gli educatori dell'Unità Alzheimer dove ogni giovedì vado a fare musicoterapia erano ancora in ferie; così, trovandomi a metà strada, ho proseguito il tragitto verso la città dove ho lavorato quest'inverno.
Invece che percorrere quel budello pericolosissimo e in forte pendenza a 130 all'ora, come facevo per non arrivare (troppo) in ritardo, ho mantenuto una velocità di crociera di 80km/h. Così quel tratto tra gli ulivi che mi sembrava tanto cupo e spettrale, mi è sembrato il saluto della campagna ubertosa, e i muretti a secco, talvolta coperti di neve, ora splendevano al sole come bianchi sorrisi della terra.
Ho rivisto il Duomo dopo più di vent'anni, ho bevuto ad una fontanella, ho gustato un caffè nel solito bar, ma senza fretta e senza dovermi stringere nella sciarpa per proteggere la gola martoriata. Mi sono ri-impadronito di quella città, sebbene non bellissima, ma di sicuro fascino. E' l'ultimo regalo che dovevo a me stesso per chiudere definitivamente i conti con quell'esperienza disastrosa.
- Cosa ci sarà mai di più triste che un carpodromo?
- Il dopolavoro ferroviario.
Nella vita una donna ha bisogno di 4 animali: una Jaguar nel garage, una tigre nel letto, un visone sulle spalle e un asino che paghi.
Your Intellectual Type is Insightful Linguist. This means you are highly intelligent and have the natural fluency of a writer and the visual and spatial strengths of an artist. Those skills contribute to your creative and expressive mind. And that's just some of what we know about you from your test results.
(e il test era in inglese... chissà a volte cos'ho capito! )
Vista la grande quantità di tempo a disposizione e, per contro, l'esiguo numero di commenti sul blog, decido di seppellire le ultime cose scritte (seppur meritevoli IMHO di attenzione) con un megatest copiato dal blog di Suzukimarito.
primo disco acquistato: non l’ho comprato, ma è sicuramente il primo che ho avuto tra le mani: un disco da juke box con da un lato Onyx di Space Art (!) e dall’altro una versione di Sheherazade di Rimskij-Korsakoff riarrangiata da Fenati.
ultimo disco acquistato: 45 giri: in un impeto vintage, Freedom degli Wham! E poi tutti i CD di Pollina.
disco che ha cambiato la tua vita: Racconti brevi – Pippo Pollina.
copertina preferita: premettendo che di innumerevoli CD, per motivi intuibili, non possiedo la copertina, tra quelli che ho adoro la copertina di Oltre – Baglioni.
disco imbarazzante: Butterfly – Mariah Carey a pari merito con Amalia Grè!
la canzone che avresti voluto aver scritto: Amsterdam – Jacques Brel.
quella che vorresti fosse stata scritta per te: Con una rosa – Capossela.
quella che ti fa venire in mente la tua infanzia: La sigla di Jeeg, la mia preferita.
quella che riassume la tua adolescenza: Lambada – Kaoma (sì, lo so, orribile… ma è stato un tormentone troppo potente!).
quella con cui vorresti svegliarti: Marrakech – Pippo Pollina.
quella che vorresti per un tramonto: Stop – Sam Brown.
quella da suonare con gli amici sulla spiaggia: qualunque pizzica, tarantata e non, di “abbasciu a lu Salentu”.
quella che non vuoi sentire mai più: Feelings – Morris Albert.
quella che odiavi ma adesso ami: La versione originale di “Please don’t go”.
quella che vorresti al tuo funerale: canto in un coro liturgico, quindi sono “addentro”… certo, potrebbero ballare “El tiburon” sulla mia bara (che tanto c’è spazio), ma mi piacerebbe che eseguissero il salmo “Del tuo spirito, Signore” del GenRosso-GenVerde.
quella che descrive perfettamente un momento della tua vita: Non c’è che musica in me – Giorgia (ma non mi dispiace nella versione originale di Kiki Dee).
quella che ti piace nella collezione dei tuoi genitori: mai comprato dischi per se stessi, ma devo dire che la canzone che mi piace di più dei loro tempi è “Il nostro concerto”.
quella che piace ai tuoi genitori nella tua collezione: a mia madre piace Baglioni, potessi metterle “Oltre” tutti i giorni, per tutto il giorno, sarebbe felicissima… ma siccome quell’album per me è da centellinare, no, mi dispiace, ma si deve ascoltare la raccolta degli anni ’60.
quella che non conosceresti se non fosse per un tuo amico: Con una rosa – Capossela.
quella che ti fa venire in mente la tua prima cotta: Margherita – Cocciante.
quella che ti fa pensare al sesso: Erotica – Madonna (banale ma vero).
quella che ti fa pensare alla solitudine: Savior – Noa.
quella per quando sei incazzato: In the end – Linkin Park.
quella con il miglior finale: Pace – Baglioni, con il sovracuto da 32 secondi! E il funky sputtanato di “Valparaiso” di Sting?
quella con il miglio inizio: Pull me under – Dream Theater.
quella che più ti estrania dalla realtà: Agora – Madredeus.
quella più triste: Sarà per te – Francesco Nuti.
quella più brutta che hai in casa: Cacao meravigliao - Renzo Arbore.
la migliore di una colonna sonora: il tema di "Rocky IV".
la migliore da sentire in viaggio: Strade – Subsonica, savasandìr! J
quella per uscire con gli amici e fare baracca: Pizzica, sempre e comunque!
quella che ascolteresti mentre sei nello spazio prima di staccarti dalla navicella: il finale del “Libera me” dal Requiem di Verdi.
quella che fa più paura al buio: Eh, non mi viene in mente, ma un amico di chat mi mandò un brano di Penderecki (o qualcosa del genere) veramente da spavento!
quella da cantare sotto la doccia: Non ho mai cantato sotto la doccia, forse è l’unico posto in cui non ho mai cantato!
quella che ti fa venire voglia di ballare: Oltre ai balli popolari (a-ri-pizzica, ma anche saltarello, tarantella, sarabanda…), “Mundian to bach ke” ha avuto un effetto danzerogeno inaspettato su di me.
quella per pogare: Non pogo, non è il mio genere.
quella per la tua città: Eh, esiste ma non lo dico (sennò è troppo facile).
quella con più parolacce: "Otto il passerotto" di Latte e i suoi derivati (“A li mortacci tua e di chi non te lo dice colla voce de Maiche Bbongiorno”).
quella con il miglior duetto: Assolutamente Stelle di stelle – Baglioni e Mia Martini.
quella con il testo più originale: essendo un cultore delle leggende metropolitane, oltre a “Mio cuggino” di EELST, c’è “Il secondo secondo me” di Caparezza.
quella con il testo più bello che tu abbia mai sentito: Ribadisco “Con una rosa”, adoro veramente quella canzone.
quella su cui fare l'amore: Sicuramente niente di orecchiabile, altrimenti mi metto a cantare J
quella più nostalgica: Neve - Mina.
brano straniero più brutto: dovendo riconoscere che Brutto batte Bello 6-0 / 6-0, mi concedo tre possibilità: Cherish – Madonna, Quelu’un m’a dit – Carla Bruni (e estenderei tutto il “complimento” all’intero album, tranne l’ultima SPLENDIDA canzone “La dernière minute”) e l’ultimo album di Sting… per il solo fatto che non ci ha messo nemmeno una ballata delle sue!
brano italiano più brutto: sinceramente tra “Italia” di Reitano, “Il gatto e la volpe” di Bennato e “Se mi lasci non vale” di Iglesias, la scelta è durissima.
- Di' la verità: vuoi andar via di casa?
- Moltissimo, ma so che è una cosa comune a quelli della mia età. E mi fa rabbia, perché sono uno stereotipo.
- Ahahahaha, in certe cose non si può fare l'alternativo. T'ho sempre consigliato di volerti più bene; vedo che non ami seguire i consigli e che continui a non volertene.
- A quanto pare 'sto masochismo sarà comune ai miei coetanei.
- E' lì che sbagli: l'errore è considerarti "massa", senza individualità.
- Purtroppo quel bastardo di Muccino mi ha fatto capire di essere uno stereotipo, pur non volendo.
- Ricorda sempre che sei unico, con i tuoi UNICI pregi e i tuoi UNICI difetti. Muccino è uno che punta a quello, è bastardo proprio perché riesce a farti sentire stronzo come quelli dei suoi film. Sono tutti sfigati, i suoi ragazzi. Lui racconta di una vacanza, di una festa, di una settimana come se fosse l'intera vita di 'sti "elementacci" e li fa sembrare dei falliti; non racconta dei loro successi di ieri e di domani, li inchioda, li iberna nel loro fallimento... e tu sei costretto, durante i tuoi 5 minuti di sconforto quotidiani, a rivederti il film in testa e a considerarti uno di loro. A volte certa cultura di sinistra è veramente riprovevole!
- E' una bella analisi... Muccino è un coglione!