settembre 05, 2009 settembre 05, 2009
Non è possibile!



Esco sul balcone perché sento della musica ad alto volume.

Vedo due che si abbracciano e si baciano, ondeggiando, stanno ballando per strada, pieni d'amore (credo).

La musica proviene dall'auto, credo una vecchia Panda, a palla. Ah, vabbè, torno dentro...





...ma io conosco questa musica! Non ci posso credere! Esco di nuovo e ne ho la conferma: i due stanno ballando e pomiciando su "Se prendo le ali"*, un canto liturgico del Rinnovamento nello Spirito.



Cioè, avrei preferito "Stupida" della Amoroso, eh!











* Un canto dalla metrica impossibile, che noi in parrocchia avevamo appunto ribattezzato "Se prendo l'Aulin".
settembre 01, 2009 settembre 01, 2009
TUUUUUUUUU!



Se TU volessi farmi un regalo...
agosto 29, 2009 agosto 29, 2009
Così, tanto per dire qualcosa...





agosto 24, 2009 agosto 24, 2009
Tutto ciò è fantastico!



da Informazione libera, utente Facebook.



[...] Nonostante la sanità “privata” americana, che lascia molti cittadini e molte patologie senza copertura, costi il 17% del Pil americano a confronto del 10% mediamente impiegato dai paesi avanzati per coprire tutti i cittadini e tutte le patologie, sembra che la riforma sanitaria non passerà, lasciando al paese una palla al piede incredibile e altrettanto incredibili profitti alle corporation. Non è un caso che gli Stati Uniti siano l'unico paese a continuare in questa scelta suicida. Un dato che le assicurazioni e la canea che finanziano riescono a oscurare, terrorizzando l'elettorato più ignorante e trasformando questa gente in folle di squilibrati arrabbiati che assalgono le riunioni volute dall'amministrazione per spiegare la riforma sanitaria. [...]



[...] Le operazioni di Goldman Sachs negli ultimi mesi hanno aumentato il rischio di sistema statunitense e i bonus dei suoi dirigenti senza altri vantaggi per nessuno. Non di meglio hanno fatto i concorrenti, che pur non potendo contare sugli ex-dipendenti nella cabina di regia dei salvataggi, hanno selvaggiamente approfittato della possibilità offerta dal governo di taroccare i bilanci valorizzando i titoli-spazzatura come se fossero buoni. Citigroup ad esempio, già “salvata” dal governo e ora de facto di proprietà pubblica, conserva oltre 83 miliardi di dollari di assetti dal valore reale attualmente prossimo allo zero e parcheggiati in un capitolo contabile denominato “Special Asset Pool”, che di speciale non ha proprio nulla. Non diversamente fanno gli altri giganti della finanza.



Non potendo riempire i buchi, il governo americano ha infatti offerto a banche e finanziarie la possibilità di coprirli virtualmente, assegnando valori di fantasia a robaccia priva di valore in attesa di tempi migliori: una soluzione che ha le gambe corte e che sta già rivelando i suoi limiti. L'unica speranza di emendare veramente i bilanci, è l'avvento di una spirale inflazionistica che deprezzi il valore reale dei debiti; e già è all'opera un robusto partito che spinge per questa scelta, per nulla preoccupato dalle conseguenze devastanti che potrebbe avere per le popolazioni. [...]








Che meraviglia! Rimettete i soldi nel materasso: almeno vi rimarrà della carta.
agosto 18, 2009 agosto 18, 2009
Addio papino.



E non correre dietro alle angiolette :D
agosto 14, 2009 agosto 14, 2009
Senza gioia di vivere



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agosto 13, 2009 agosto 13, 2009
Cambi



Strani oggetti le mutande: si tolgono a 90° e si lavano a 60°.
Regali particolari



cian: mammamia che gnocca la cameriera! Me la regali?



regulus21: le faccio un fiocco sul clitoride, le metto un girasole in culo e te la faccio recapitare da 1nterflora
agosto 05, 2009 agosto 05, 2009
Le ultime parole famose



Oggi pomeriggio sonnecchiavo tra un disturbo e l'altro, quando sento un rombo di tuono in lontananza.



Ho pensato che nella mia vita ho visto la formazione di una tromba marina, una piena che attraversa la mia città, tanta neve, tanta grandine, tanto vento... ma non avevo mai visto il punto di caduta di un fulmine. Nemmeno quando ero su di un altopiano, in mezzo ad un tremendo temporale, col cielo a due passi da me.



Mi alzo, sollevo la zanzariera per non farla bagnare e chiudo la finestra della mia stanza. Poi, sia perché stavo soffocando, sia perché sono sempre stato curioso di vedere i fulmini, vado sul balcone del salone e mi godo lo spettacolo.



Cinque secondi di attesa e poi TRAAAK!, un fulmine colpisce la grande antenna della scuola di fronte. Vedo chiaramente le scintille che piovono verso il basso e dentro di me esulto per la missione compiuta. Il sogno di una vita: un fulmine sulla scuola!



Colpa della Gelmini?