Il ritorno dei morti viventi.

Oggi mi è capitato di rivedere gente che non vedevo da mesi, se non da anni!
Gente che magari abita al portone accanto ma che non capita mai di incontrare... e oggi sembra che abbiano aperto le gabbie!
In particolare, dopo 5 anni, ho incontrato L., uno dei miei primi "figli". Ora fa il carabiniere a Velletri; niente di più azzeccato, direi!

Mi sono sempre riproposto di raccontare sta storia dei miei "figli", e credo che sia venuto il momento di farlo.
Tempo fa in parrocchia avevo un gruppo di ragazzini coi quali animavo la messa per i bambini. Era il lontano 1993, io avevo vent'anni e loro 14-16 anni. Due di loro fecero la cresima ed essendo molto legati a me, mi invitarono alla festa. Da allora cominciarono a chiamarmi "papino", e furono i miei due primi figli. Dovevamo pur inventarci una mamma, e un'amica mia coetanea acconsentì ad essere chiamata "mammina".

Il tempo passò, e per motivi indipendenti dalla nostra volontà, perdemmo i contatti pur rimanendo nello stesso ambiente. Nel frattempo si creò un altro gruppo di giovani, nella fattispecie un terzetto: io, G. (!!!) e R1.
R1 era il marito di G., io ero il marito di G. ma anche la moglie di R1 (sì, è un casino ed anche ambiguo... ma si scherzava allegramente!). Ovviamente avevamo i figli: R2, figlio mio e di G., e I., figlio mio e di R1
E c'erano anche gli amanti: N., col quale tradivo R1, e MG., con la quale tradivo G.!
In tutto questo casino... G. era la ragazza dei miei sogni, quella con la quale passavo MOLTO del mio tempo.
Poi se n'è andata, la troTa... e il giocattolo s'è rotto... insieme all'incantesimo.

Certo che ricordare ste cose prima di S. Valentino è un trauma!