E fu settembre



E' tristezza, soprattutto.

E' uno sguardo al futuro che non c'è, è paura di vedere e di sentire.

E' la corsa verso mete lontane, più lontane di un'aquila appagata.

E' l'invito a parlare di me e delle mie cantine umide e polverose.

E' la linea immaginaria tra oggi e dopodomani.



E' l'orrore dell'inettitudine davanti al dolore, la corona di spine sulla mia vita.