"E quando arriva la notte e resto solo con me, la testa parte e va in giro in cerca dei suoi perché..."

Ecco, quando arriva la notte mi lascio prendere dallo sconforto. A cosa è servita questa giornata? Mi sento piccolo, fragile e inutile. Ma soprattutto solo.
Il gran fracasso che c'è fuori, una volta spento, lascia che i pensieri si impadroniscano di tutto. Ci sono persone che mi tormentano, alcune mi attirano come ragnatele ma altre le respingo con forza. Ci sono situazioni intricate e questioni da risolvere. Tutte però si danno appuntamento al buio, nella mia stanza, per governare il mio umore.
Giù, il mio umore è giù, a terra. Ancora più giù, scavando fosse profonde.

E quando vedo certi particolari o certi atteggiamenti, brucio dentro. Spesso è rabbia pura, altre volte mi sento un cane che abbaia mentre è legato ad un palo da una catena pesante.

Speranze? Ho smesso di sperare.
Azione? Sono bloccato fino a metà giugno.
Lotta? AHAHAHAHAHA, e contro chi? Contro me stesso? Lassa perde!
Un’altra volta viene sera, 
un’altra volta il tempo ha corso più di me.
Il cuore si domanda nel silenzio:
"Che resta d’ogni giorno? Che resta della vita?"
Spero solo di non farmi troppo male. Anzi, credo che di notte ricomincerò a dormire.