Ci sono delle persone, non necessariamente malvagie, la cui principale attitudine è prendere la tua vita, abbracciarla alla propria e poi premere il pulsante del frullatore.
Non ne esci vivo. Sei costretto, tuo malgrado, ad ascoltarne tutti i drammi, le delusioni, le frustrazioni senza un attimo di tregua. In questo flusso ininterrotto di energie negative, non c'è spazio per le tue. E non c'è spazio nemmeno per le gioie (sempre poche, per carità, non sia mai ci abituiamo male!) di nessuno.

Io, che sono in perenne e costante controtempo col mondo, soffro molto questa condizione, senza avere la forza di dire "Basta!". C'ero riuscito solo una volta, ed è finita nel più tragico dei modi; tanto quanto serve, adesso, per sentirmi in colpa quando tento di ribellarmi.