La mia (perdibile) opinione sulla scarsità di lavoratori stagionali.

Fin da ragazzini ci hanno insegnato che si fa il cameriere d'estate, tra un anno scolastico e l'altro, per guadagnare la paghetta da spendere con gli amici o per un regalo importante. E quanti si sono sentiti dire "se vieni bocciato vai a cogliere l'uva con lo zio!"?

Il fatto di non percepire, fin da subito, il lavoro stagionale come un vero lavoro, ha portato alla distorsione attuale. Chi vuol fare il barista, il contadino, il cameriere, il bagnino a vita?

Questa distorsione si è trasferita inevitabilmente sui datori di lavoro, pronti a sfruttare le risorse umane che capitavano a tiro, senza dedicar loro formazione, tirocini, contratti e contributi.

Un giorno del Ventunesimo secolo un Governo qualunque si sveglia e sostiene che questa cosa, nei Paesi occidentali, è caccapupù, non si fa, è bruttobrutto. Consegna quindi nelle mani dei bisognosi (a vario titolo) una somma di denaro e discute su quanto bisogna pagarli COME MINIMO. 

Apriti cielo! Gli imprenditori prenditori predatori sono disperati e se la prendono col Governo e coi fannulloni. L'opposizione se la prende coi fannulloni e i fannulloni prendono. Prendono ciò che spetta loro, a vario titolo.

Cosa vuol dire "a vario titolo"? Che TUTTI ricevono, che siano in reali condizioni di BISOGNO o meno. Tutti godono di quel diritto. Ecco. Se i datori di lavoro concedessero ai lavoratori i diritti che spettano loro, ci sarebbe molta meno gente che ha come "posto fisso" quello di "riscossore di bonus". 

È chiaro e lampante che se un sussidio fa concorrenza ad un posto di lavoro vuol dire che non c'è altro di cui parlare. 

Una parolina sui controlli: non ci sono. Ci vogliono ANNI di indagini per scoprire gli indebiti percettori di RDC, anni per scovare un evasore, mesi per controlli su cantieri e ristoranti, ere geologiche per le sentenze sugli incidenti sul lavoro. È di fatto un "liberi tutti". 

Pippone terminato. E andate a mare, oggi, che è bello!