settembre 13, 2008 settembre 13, 2008
A voler dirla tutta



Sono proprio uno stupido! Come si fa a svuotare il mare con un mestolo? A contare i granelli di sabbia e le stelle del cielo?



Come si fa a togliere dalla mente, ad una ad una, le briciole di un tempo spezzato e condiviso?
settembre 11, 2008 settembre 11, 2008
Prodezza culinaria*



- 6 pomodorini, raccolti personalmente dal terreno accanto al mio (ci vorrebbe la faccina furtiva che fischietta indifferente)

- 2 foglie di menta prese dal balcone di casa

- 2 acciughe messe sotto sale da mia madre (ci hanno regalato 15 kg di alici, che ne vuoi fare? mangiarle tutte insieme?)

- un cucchiaino di capperi

- uno spicchio d'aglio

- un cucchiaio d'olio d'oliva, fatto con le nostre olive

- un paio di gocce di olio santo (peperoncini coltivati sul balcone macerati nel nostro olio)

- un pizzico di sale di Margherita (diamo a Klà quel ch'è di Klà)

- due pizzichi d'origano coltivato in campagna e sgranato da mio padre

- 150g di fusilli



Stasera mi so' fatto una magnata che non facevo da tempo. Minchiachebbuono!





*E a Luke quel ch'è di Luke...
settembre 09, 2008 settembre 09, 2008
La pazienza del ragno



Carissimo, ho deciso che prima o poi dovrai uscire dalla mia vita. Dovrò scegliere se allontanarti poco a poco, escluderti dai miei pensieri, dalle nostre confidenze, dalla quotidianità, oppure recidere con un sol colpo tutto ciò che ci lega.

Non sarà per nulla facile dirti addio, ma piuttosto che dilaniarmi ancora, lascerò che tu vada.



Credo che anche tu stia decidendo una cosa del genere, più o meno pianificata ed ampia, un'esigenza che ha origine da qualche parte del tuo caleidoscopico mondo. A questo punto vedremo chi avrà meno pazienza o meno tempo a disposizione.



Al ragno non si sfugge.
E fu settembre



E' tristezza, soprattutto.

E' uno sguardo al futuro che non c'è, è paura di vedere e di sentire.

E' la corsa verso mete lontane, più lontane di un'aquila appagata.

E' l'invito a parlare di me e delle mie cantine umide e polverose.

E' la linea immaginaria tra oggi e dopodomani.



E' l'orrore dell'inettitudine davanti al dolore, la corona di spine sulla mia vita.
settembre 07, 2008 settembre 07, 2008
I due Bravi



Le miti temperature settembrine (ieri sera 32°, oggi pomeriggio 36° all'ombra, ora siamo sui 34°), portate da un favonio che rompe le tempie e brucia le guance, mi hanno condotto a mare come alternativa a "stai sul PC e prova a sbobinare i filmati del tirocinio".



Essì, sono un debole e mi trovo già a stendere il mio gigantesco telo da mare su una minuscola spiaggetta al centro città. L'unico posto libero è quasi coi piedi in acqua ma accetto volentieri il compromesso, sempre temendo che i DVD si fossero nascosti nello zaino... e poi "BU'! SBOBINACI, FANCAZZISTA BASTARDO!". Almeno l'acqua li avrebbe tenuti lontani.



Mi piazzo casualmente davanti a due ragazzi... stendo il telo... mmm... uno dei due lo conosco, e anche l'altro lo individuo immediatamente: erano nella mia classe alla scuola comunale. Uno ha 17 anni, l'altro ne ha 19.

Prima fanno un po' gli snob, parlano tra loro, salutano di sbieco, e io studio roba sull'Alzheimer e sfumacchio la mia meritata sigaretta pomeridiano-marittima. Sono entrambi due marcantoni - sebbene magrissimi, e mi superano abbondantemente in altezza, evidentemente sono stati concimati per bene.



Vado a fare eccezionalmente il secondo bagno nel mio piccolo paradiso tropicale - perché l'acqua oggi non aveva nulla da invidiare alle bellezze salentine - e tornando a riva uno dei due, il più piccolo, all'epoca il più bello, gentile e tranquillo dei bambini, attacca bottone.

- Che fai, cosa studi, ancora a studiare stai, dove esci la sera, come sei cresciuto, sei zitato, domani ricomincia la scuola così smetto di chattare...

E poi, a riva, attacco io bottone con l'altro, una delle pesti più terribili e fancazziste che avevo in classe.

- Che fai, lavori, ancora a studiare stai, pure io studio, me ne voglio andare di qua, fai sempre casino?, i negri ci tolgono il lavoro...



Il più piccolo è sempre bello, un po' meno tranquillo e gentile. Il più grande è MOLTO più tranquillo, ha ancora la "capa" da bulletto, ma lavora sodo, aiuta sua madre coi suoi soldi e si paga anche una scuola privata "perché il diploma serve".



Mi accorgo che per loro ho ancora un ruolo da insegnante, educatore o qualcosa del genere: nel parlare sono sempre molto contenuti. In una frase metto volutamente un "cazzo" come esclamazione. Dopo due frasi, l'ex-peste prima si scusa e poi dice "cazzo". Al che gli sorrido e dico: "Guarda che a mare si può dire 'cazzo'!".



Un bel pomeriggio, che dire!
settembre 03, 2008 settembre 03, 2008
Sepolta viva



Oggi, nei miei infiniti giri per la città, ho intravisto un manifesto funebre che dava all'occhio. In genere in quei manifesti si affollano vedovi, orfani, cognati, sorelle, nipoti adoratissimi, commare di fede e di battesimo, amiche del cuore, compagni di calcetto, colleghi d'ufficio... ebbene quel manifesto era assolutamente "spoglio".

Due righe sopra, il nome, due righe sotto.



La cosa mi ha incuriosito*, quindi mi sono avvicinato a leggere. L'incipit era, testualmente:



"A tumulazione avvenuta, si è spenta la cara esistenza di..."



Cioè, PRIMA l'hanno tumulata, e poi la tizia s'è SPENTA??? :))))))



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*Già, l'asterisco... ci sarebbe materiale a sufficienza per una ventina di post, ma sintetizzo tutto con una massima: ti accorgi che hai passato l'adolescenza e la giovinezza e sei anche bello maturo, quando cominci a vedere tutti i manifesti funebri pensando che comunque qualcuno lo conosci.
settembre 02, 2008 settembre 02, 2008
Il bonobo è l'evoluzione dell'uomo (cit.)



agosto 31, 2008 agosto 31, 2008
La farfalla più bella



Qualche anno fa al mare vidi una scena incredibile: eravamo in un centinaio su una spiaggetta minuscola, tutti "agitati", in movimento, perché a mare si parla, si gioca a carte, si sale e si scende dagli scogli...



Ce n'era uno, un mio amico, sdraiato a prendere il sole... l'unico praticamente immobile, e indossava dei boxer a strisce vivaci.



Una farfalla gli si posò proprio sul pacco! Forse l'unico punto in cui poteva sostare.



Lui non se ne accorse, tutti ridemmo e la farfalla volò via intatta.



Il mio amico alla fine si svegliò. Per lui il mondo non cambiò affatto, ma per la farfalla forse sì.
Llorando - Rebekah Del Rio



La canzone più triste della Terra. E' mia, tutta mia!