agosto 19, 2010 agosto 19, 2010
Tutti i miei neuroni



agosto 18, 2010 agosto 18, 2010
Ma quanto fa male? QUANTO?



agosto 17, 2010 agosto 17, 2010
Tentativi di consolarmi

TENTATIVO DI DARE UN SENSO ALL'ESISTENZA
vedere il presente come spazio per seminare gesti e atti di amore verso quello che sarò domani
vedere il presente come luogo per godere dei frutti dei gesti e degli atti di amore seminati per me da quello che ero ieri


Quest'uomo è un genio!
Colpo di fulmine

Mi sono innamorato. La chiamerò Fiammetta, perché ha acceso il mio cuore dopo tanto dolore e tanto buio.

Amore a prima vista, ma anche a seconda e terza svista, perché la sua bellezza era tale da riempire ogni angolo dei miei pensieri. E ne ho immaginato odori e sapori per inebriarmi i sensi, ciò che a volte accade ed uccide.

Forse non la rivedrò mai più. Non ne rivedrò più la prorompente sensualità, ma niente sarà più come prima. Semplicemente perché prima non era, ora non è più.


E mai più sarà. Nessuna speranza, nessun contatto... solo il ricordo... un bel ricordo e tanta nostalgia, Fiammetta eterna del mio cuore.
agosto 16, 2010 agosto 16, 2010
Equilibrio, questo sconosciuto

Se tracci col gesso una riga sul pavimento, è altrettanto difficile camminarci sopra che avanzare sulla più sottile delle funi.
Eppure chiunque ci riesce tranquillamente perché non è pericoloso.
Se fai finta che la fune non è altro che un disegno fatto col gesso e l'aria intorno è il pavimento, riesci a procedere sicuro su tutte le funi.
Ciò che conta è tutto dentro di noi; fuori nessuno può aiutarci.
Non essere in guerra con te stesso: così tutto diventa possibile, non solo camminare su una fune, ma anche volare.

(Hermann Hesse)
agosto 14, 2010 agosto 14, 2010

If you can't hide it, make it red

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Niente da fare

E' guerra! Si tratterà solo di contare morti e feriti: io non faccio prigionieri.
agosto 13, 2010 agosto 13, 2010
Stasera ci riprovo



C'è un qualcosa che stavolta mi fa resistere alla voglia di buttare il tavolo all'aria. Desidero ancora giocare. Ma sarà gioco o sarà guerra? E' voglia di pace o di macelleria messicana?



Difficile dirlo. Non sarà facile, e da questo dipenderanno molte delle mie scelte nell'immediato futuro.



Quello che so è che non voglio perdere. Non voglio perdermi, non voglio perderli.
E' tardi?

E' troppo tardi per mandare questa vita affanculo, per lasciare mamma, gatta, amici veri/occasionali/finti, luoghi cari, per prendere il volo e non tornare più?
E' troppo tardi per fuggire dai problemi, per affrancarmi dalla depressione, per respirare aria nuova?
E' sempre troppo tardi per liberarmi e ricostruirmi?

Cioè, io non voglio più vedere nessuno: voglio che si formi l'erbaccia intorno a me, un roveto impenetrabile che scoraggi avventori abitudinari e casuali.

Potrà mai accadermi qualcosa di piacevole che cambi questa situazione o dovrò sempre lottare perché la gente scartavetri la ruggine dei miei problemi per trovare almeno qualcosa ai limiti della decenza?