Tutto in una notte...



Credo di essere nel cortile dell'ateneo del capoluogo, è giorno e c'è vento. Incontro un ragazzo più basso di me, con baffi e pizzetto, capelli lisci e lunghi fino alle spalle, che non credo di aver mai visto. Parlo con lui del più e del meno e saliamo al piano superiore. Ok, avete in mente un 8 fatto da una calcolatrice? Perfetto: l'edificio che immagino è fatto così, visto dall'alto, a tre piani, solo che la "sbarretta" orizzontale interna è a un solo piano e ha un terrazzino soleggiato con le palme che dal piano terra forniscono ombra e ondeggiano al vento. I rami della palma di sinistra coprono però un tabellone pubblicitario (di un medico, credo) ad altezza d'uomo e rischio di sbattere. Ci viene incontro correndo e saltellando una ragazza piccolina, scura, vestita esattamente come lui (camicia verde militare, pantaloni in tinta con tasconi, anfibi, tracolla sdrucita grigiastra) ma truccata in stile "gothic-metal". Credo fossero fidanzati, perché si baciano appassionatamente sugli scalini al centro del terrazzino.



Sono in auto, piove e fa freddino anche se sono a maniche corte, imbocco la strada cittadina che poi prosegue per uno dei paesi confinanti e intravedo i miei amici E., G. e I2. nell'androne di un cinema (o salagiochi, o videoteca...). Mi salutano, li saluto e proseguo. Mi sembra però di capire che V. non si è presentato all'appuntamento, o farà molto tardi, perché non gli piace come si comportano gli altri. E agli altri non piace come si comporta lui.



In una traversa, su un terrazzino panoramico pieno di gente c'è una cena in corso, attorno ad un lungo tavolo imbandito disordinatamente (e già non piove più). Ci sono persone che non conosco, ma non mi sento a disagio. Dopo aver parlato e riso con un po' di gente, mi siedo vicino alla capotavola, che è la ragazza di I1. La discussione verte sugli argomenti preferiti nelle conversazioni di sole donne e di soli uomini. Loro sostenevano che siamo più porci noi, io dico testualmente: "Gli argomenti preferiti da voi donne sono tette, culi, mestruazioni e cazzi"... su quest'ultima parola però mi accorgo che alla mia destra c'è una bambina che ascolta tutto. Mi imbarazzo molto, sorrido a stento e mi alzo per osservare il panorama: un obbrobrio fatto di vegetazione rada ed assetata, immondizia, scarti edili, case popolari e/o abusive, una addossata all'altra, distanti ma a perdita d'occhio! Sul muretto c'è un mazzetto di fiorellini stilizzati tipici delle confettate delle bomboniere: sono cinque piccole calle rosse, con gli steli in fil di ferro tutti attorcigliati a spirale.
Mi raggiungono i miei amici, compreso V.; sembra tutto tranquillo ma probabilmente qualcosa cova sotto la cenere. Appare anche I1... mi rendo conto che l'attenzione generale è spostata altrove: è arrivato Pippo Pollina, che comincia a salutare tutti con calore. Mi avvicino con I1 sotto braccio e cerco di presentarglielo, ma non vuole, mi tira indietro, volta le spalle al cantante. Allora mi metto dietro e lo spingo con forza verso Pippo; si incontrano faccia a faccia, li presento... e subito dopo I1 corre a piangere contro il muro, nell'ombra.