099246 - Pagamento tassa rifiuti





Bene, stamattina mi sveglio per tempo, devo passare in banca a prendere i soldi e andare a pagare la tassa dei rifiuti. Non mi dilungo sull'esosità di tale tassa, per la quale i nostri amministratori hanno fatto tali e tante magagne che metà bastano e dovrebbero comprarsene tutti di medicine, perciò facciamo finta che sto già in banca.


Non c'è nessuno, sono l'unico cliente della mia banca al momento. E' tutta per me! 500 m² open space tutti per me che quasi mi vien voglia di ballare! Prelevo e vado via.


Mi concedo un cornetto ed un caffè macchiato nel bar accanto (che ci sta un motivo per cui ci vado... :) ), faccio delle spesucce al supermercato per curare la mia igiene personale (!), riprendo la macchina e vado alla posta.


In tre giri di isolati su isolati non trovo un parcheggio manco a depilarmi flambé!


Parcheggio dove si perse Cristo e vado a piedi. La porta automatica della posta mi respinge: rimango schiacciato ma poi riesco ad entrare ugualmente... vabbè, cose che capitano... Prendo il numero: 150. Il tabellone segna 112. Aria viziata. Esco a prendere un po' d'ombra e guardo dalla vetrata i numeri scorrere.


E qui viene il bello, perché in 50 minuti di attesa alla posta vedi tutta l'umanità che sfila davanti a te come in un acquario:


- Un cretino parcheggia in doppia fila, bloccando la macchina di una signora MOLTO incinta, con un bambino in braccio. Suona suona suona... la signora rientra nell'ufficio postale ma il cafone non è lì. Sbuca all'improvviso come se niente fosse, avvia la macchina e va via. Vabbè, cose che capitano...


- Una ragazza scende al volo da una macchina ferma in doppia fila, ha una lettera in mano. Legge sulla cassetta rossa: "Per la città" e "Per tutte le destinazioni". Guarda la lettera... la rigira... chiede al suo amico in macchina "Qui c'è scritto per la città e per tutte le destinazioni! Dove la imbuco?". L'altro è più sveglio, si vede: "Vedi, deve stare scritto sulla lettera!". Lei la guarda attentamente, la gira, la rigira, la ririgira e conclude: "Non lo so, ou, vabbè, la mando a tutte le destinazioni, boh!". Vabbè, cose che capitano...


- Due vecchietti seduti all'interno dell'ufficio, in paziente attesa del proprio turno: "Co' 'sto fatto dei numeri non capisco più niente. Io ho il 167 ma vedi quel ragazzo? E' venuto dopo di me e mo sta a pagare." "Sarà venuto prima a prendere il biglietto, poi è andato a fare i cavoli suoi e mo paga" "E noi? Che siamo scemi a starci qua un'ora? Chissà quando mi sbrigherò!". Vabbè, cose che capitano... UN CAZZO! E prima non va bene una fila per ogni sportello, perché davanti a te ci sta sempre un rompicoglioni che ha 238925 bollettini da pagare o ha un vaglia da riscuotere dal 1912 e deve calcolare gli interessi e quindi, per un motivo o per un altro, la tua fila è sempre la più lenta; poi non va bene che separano le casse, coi bollettini da una parte, i vaglia dall'altra e le pensioni in culo al lupo, perché io utente giovane mi faccio più volte al mese (o alla settimana) una fila che scorre benissimo, ma tu anzianotto devi fartene DUE IN UN GIORNO; poi non va bene la fila unica, perché non ti lamenti più che sei tu lo sfigato ma ti coalizzi con tutti gli altri utenti sfigati contro gli impiegati che "Ma vi volete muovere? Sta cazza di fila non cammina!". Ora con gli sportelli separati in tre ordini, con il numerino di prenotazione, con la possibilità di andartene in giro se presumi di aspettare un'oretta, con le sedie disposte intorno all'ufficio così non aspetti nemmeno in piedi, hai pure il coraggio di lamentarti? MAVAFFANCULO! Anzi... signor Alzamaieeeeeeeeeeeer, dove seeeeiiiii?