novembre 08, 2009 novembre 08, 2009
2056



E ho detto tutto.
novembre 06, 2009 novembre 06, 2009
Profezie



DON VERZE': ''IL CAVALIERE? UN DONO DI DIO ALL'ITALIA''



"La prima volta ci vedemmo in ospedale, al San Pio X. Erano i primi anni '70, lui era un giovane imprenditore. Ed era malato seriamente. Io gli parlai: "Lei guarira' e fara' grandi cose". Nel '94, al tempo della sua discesa in campo, gli dissi che lui era una benedizione per il Paese, un dono di Dio all'Italia."

Lo afferma in un'intervista al "Corriere della Sera" don Luigi Verzè, fondatore del San Raffaele, prlando del premier Silvio Berlusconi. "Una volta - aggiunge Don Verzè - un contestatore mi si e' avvicinato, puntandomi il pugno sotto il mento, e mi ha chiesto se la pensavo ancora cosi' su Berlusconi. Gli ho risposto di si'. L'hanno portato via prima che mi colpisse".

In merito alle vicende degli ultimi tempi Don Verze' aggiunge che "mi ha assicurato che lui non ha fatto quel che dicono. E io gli credo: non l'ha fatto. Ho visto tante nella vita, ma mai una vergogna simile. Sono state enfatizzate supposizioni, voci. E se anche fossero verita', dovremmo vergognarci e tenerle nel cuore. Chi e' senza peccato scagli la prima pietra. E di peccati ne commettiamo tutti. Eppure vedo molti peccatori tirare molte, troppe pietre".





1) Ma chi l'ha chiamato mai, 'sto Nostradamus de' noantri? Nun se poteva fa' li stracazzacci sua?

2) Ecco, questo tipo di regali non lo voglio. Anzi, per Natale, piantatela con gli auguri di prosperità, felicità, gioia e letizia. Non funzionano manco per il cazzo, e non arrivano nemmeno Gioia e Letizia. Si accettano solo buoni benzina, euro, oro e pietre preziose. (cit.)

3) Gli credi? Son fatti tuoi. Fatti la tua opinione e continua a startene per i fatti tuoi. Al massimo apriti un blog e diventa un serial writer come Vespa.

4) Ancora, se proprio dobbiamo essere filologici, TU non puoi permetterti di guardare i peccatori mentre tirano le pietre. Se non vengono a confessarsi da te - poi ne discutiamo, del segreto confessionale - e sai che quelle pietre sono reati, tu DEVI denunciarli. Altrimenti non parlarne: è delazione.
novembre 05, 2009 novembre 05, 2009
GdF



Stasera ho visto un servizio al TG che descriveva un'operazione della Guardia di Finanza.

Giusto per capire quanto siamo nella merda, hanno tuttora in uso stampanti ad aghi e probabilmente dei 386.



Giusto per capire, eh: le frodi telematiche, la sorveglianza sulle porcate dello scudo fiscale, i massicci controlli sulle contabilità di milioni di cittadini... affidati ai 386.

Certo, dicono che con l'equivalente di un'Amiga500 si è andati sulla luna. Posso affermare che, per lo meno, la GdF è vintage.
novembre 01, 2009 novembre 01, 2009
Pace dei sensi



Trapunta caldissima e lenzuola di cotone.

Portatile con collegamento wi-fi.

Supporto per laptop di IKEA sulle ginocchia.

Stufa alogena.

Lampada etnica con luce soffusa.
ottobre 30, 2009 ottobre 30, 2009
Piccoli orrori mortali



Bisogna passare dal camposanto per trovare un campionario di piccoli e grandi orrori. Il contatto con la morte probabilmente fa esprimere al massimo grado un certo tipo di cattivo gusto, una espressione della bruttezza difficile da celare. E infine una sorta di alacrità, di affanno, di solerzia che mi meraviglia sempre di più e mi dà le vertigini.

A me la morte mette rassegnazione, è evidente che non sono abbastanza combattivo.



Stamattina sono stato nel cimitero del paese accanto, quello che conosco bene. C'era uno strano assalto alle scale di metallo, quelle per arrivare ai colombari più alti: tutta questa fretta di arrivare primi (anzi, prime, visto che la maggioranza erano donne), assolutamente entro il 2 novembre, perché tutto possa brillare e splendere.



Io e mia madre attendiamo invano che si liberi una scala per arrivare dalla nonna, quindi decidiamo di invertire il giro. Andiamo dal nonno, e aspettiamo ancora. Cambio i fiori, preghiera e via dagli zii. Pulitina alle lapidi, i fiori già ci sono e...



Primo orrore: le lapidi provvisorie




Una cosa veramente terribile: una struttura in plastica simile ad un vassoio, applicato alla lapide in marmo, con portafiori, lampada, croce luminosa ed etichetta con nome e foto del defunto. Di primo acchito rimango interdetto e schifato, ma poi ne vedo molte altre in giro e vedo che il business è grande: i parenti dei defunti in attesa di collocazione definitiva (!!!) comprano questi capolavori della tecnologia per rendere confortevole e riconoscibile il sepolcro. Per la gioia di chi ha inventato questa cosa di VERAMENTE pessimo gusto.




...continuo il giro e torniamo dalla nonna. La scala stavolta serve ad una famigliola patriarcale (due uomini, due donne e una ragazzina) per sistemare i loculi accanto. Patriarcale perché i due uomini guardano e le donne lavorano: una sulla scala e una giù che le porge straccio e detergente...



Secondo orrore: lo sgrassatore




La signora sulla scala ha un potente sgrassatore e lo spruzza a piene mani su foto e lapide. Il colore delle scritte scivola via, è tutto un colare di marrone. Lei si affretta a strofinare con lo straccio per fermare la dissoluzione dell'inchiostro, col solo risultato di spandere il marrone su tutta la bianca lapide. Le urlo quindi di usare dell'acqua per risciacquare, poiché lei continuava a strofinare e la tizia giù quasi si metteva a piangere! Insomma, limitano il danno che il tempo avrebbe fatto in almeno un'altra ventina d'anni.



...infine mi arriva la scala, così buttiamo i fiori di stoffa ormai ingialliti e mettiamo dei bei crisantemi all'unica nonna che ho conosciuto.

E alla fine torno a casa assolutamente e completamente dolorante per colpa del raffreddore!



Qualche giorno fa invece sono stato nel cimitero che conosco da poco  - sempre raffreddatissimo, ovviamente - e vengo a sapere che...



Terzo ed atroce orrore: la scatola



Nel campo-santo (ossia il più classico six-feet-under), da qualche parte, giace una scatola che contiene un feto abortito, che un padre troppo solerte ha clandestinamente sistemato in fretta. Spero che la Natura abbia fatto il suo corso altrettanto in fretta, ecco.

ottobre 26, 2009 ottobre 26, 2009
Sul posto fisso



@Tremonti G., Sacconi M., Brunetta R., Berlusconi S.:

Credo che ci sia un enorme fraintendimento e la Littizzetto è stata chiarissima ieri sera: per far sì che esista un posto fisso, ci dev'essere innanzitutto UN POSTO. E quel posto NON C'E'!

Chiunque viva a sud di Roma sa perfettamente che o si è *parenti di...* o magari *amici di...* oppure non ci sono cristi.

Non perdiamo la testa a fare questi discorsi sterili: deve ricominciare LA PRODUZIONE, cos'è tutto sto terziario che ci invade? Che so' tutti sti telefonini, sta comunicazione, ste agenzie di servizi, sti mercanti di parole e di denari...

Vogliamo produzione, sanità e istruzione, altrimenti l'Italia muore. E noi con lei.
ottobre 25, 2009 ottobre 25, 2009
L'armadio



Quindici anni in attesa di sistemarlo. Addavenì...
ottobre 22, 2009 ottobre 22, 2009
L'oca è bianca



Io leggevo, scrivevo e facevo di conto già a meno di tre anni, nessuno mi ha mai insegnato a farlo. A casa di mia zia invece mi facevano ancora fare i cerchietti e i bastoncini...



Avevo cinque anni e il mio primo giorno alle elementari, sono passati ormai 31 anni ma me lo ricordo ancora come se fosse oggi, la maestra (una suora) mi appiccica la foto di una papera sulla prima pagina di un quaderno e mi dice: Scrivi "L'oca è bianca".

Io eseguo perfettamente, addirittura con accento e apostrofo, scrivendo in obliquo e più grande del rigo. Prendo un ceffone da staccare la testa perché non avevo scritto nel rigo.



Il quaderno ce l'ho ancora: si vedono ancora la cancellatura e una lacrima.
Falso e cortese






















200
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lab.drwicked.com





Ci vuol proprio un periodo di grazia per scrivere tutte queste cazzate. Ci proverò ma senza sforzarmi più di tanto. Era un giorno di mezz'estate, quando la pioggia bagnava il mio viso. Faceva freddino sotto l'ombrello e d'un tratto una mano tocca la mia spalla: era un rompiscatole dei soliti, purtroppo. Si chiama Michele, un tizio alto alto e con svariati problemi, tra i quali l'alitosi. S'avvicina sotto l'ombrello e mi fa "CIAO!", e io sto per svenire. "Come va?", ri-svengo. E io, con la tentazione di togliergli l'ombrello da sopra alla testa e scapparmene, gli rispondo "Bene, grazie". Bugia. Di quelle gentili, quelle frasi fintissime che ti escono dalla bocca solo quando vuoi toglierti di torno le persone. Anzi, avviso tutti quelli che mi sentono dire "Bene, grazie" che a me siccome non va mai bene un cazzo, non dirò mai "Bene, grazie" se non con l'intenzione di togliervi dalle palle. Da sopra le MIE palle. Da sopra le mie INDISPENSABILI palle! Minchia, ci sono ancora cinquanta parole da scrivere, ma sono ancora molto sopra la media. Nemmeno cinque minuti ho impiegato. Sono proprio un mito, vero? Giusto qualche secondo e qualche parola per salutarvi e per mettere da parte minuti preziosi da utilizzare prima di morire. Bye bye!