SANREMO 2004 - Prima serata





Finalmente un Sanremo che sembra uno spettacolo di varietà: balletto kitschissimo all'inizio, interventi comici, esibizioni di saltimbanchi, sketch con il direttore d'orchestra. Sembra di essere tornati agli anni Sessanta!





Paola Cortellesi ha salvato la serata, che la Ventura non è stata in grado di guidare in porto con la scioltezza delle sue migliori giornate, e il suo intervento come "inviata" dalla sede della (finta) giuria demoscopica è stato strepitoso. Valga per tutti il tentativo di chiamare Simona con il diminutivo "Mona"!





Passiamo ai cantanti (con relativa valutazione complessiva):





Morris Albert: (5) Sana (!) atmosfera tipicamente sanremese per un duetto con la rediviva Mietta, con una canzone che scivolerà via.





DB Boulevard: (4) Canzone dall'aria "già sentita", e il cantante sfrutta malamente la vaga somiglianza con Mick Jagger con un completino di velluto rosso e una t-shirt con la "linguaccia". A certa gente dovrebbero proibire di esibirsi dal vivo: solo con campionatore della voce, per cortesia.





DJ Francesco: (5) L'ammissione del cantante "La gruppazza è un blocco intestinale che senti quando devi comporre una canzone" rende l'idea che la canzone sia esattamente quello che è. Però se ne sentirà l'odore a lungo...





Danny Losito: (4) Las Ketchups con il microfono spento sono la miglior espressione per indicare l'inutilità di questa canzone.





Marco Masini: (5) Dejà vu... brandelli di brani di altri messi insieme per fare una canzone per lui inusuale.





Paolo Meneguzzi: (5) Un tormentone angosciante. E se dico che preferisco "Vero o falso" (o come diavolo si chiama) a questa canzone... allora stiamo messi bene.





Andrea Mingardi: (5) Non si capisce se ha scritto prima la canzone e poi ha chiamato i Blues Brothers o viceversa. In entrambi i casi, questo finto blues è un vero dramma.





Neffa: (6) Appena lessi l'elenco dei partecipanti a Sanremo, dissi che era il favorito. La Ventura l'ha confermato stasera. Ma non ho mai sentito una canzone così melensa ed affettata vincere Sanremo dai tempi di "Romantica".





Stefano Picchi: (7+) Canzone orecchiabile e dal testo efficace per un bravo cantautore.





Mario Venuti: (5.5) Canzone pretenziosa, nè orecchiabile né "per intenditori". Ha lasciato per sé un brano sospeso tra la padella e la brace.





Veruska: (7) La sua voce ricorda molto Fiorella Mannoia nelle sue interpretazioni più intense. Il brano è ascoltabile.





A stasera, al massimo domani, per la seconda serata.