Un talento naturale!





Il posto dove vado al mare è strano. La parte più "in" è quella quasi perennemente all'ombra, abitato da ragazzini 15-18enni che parlano come se stessero chattando, ma in dialetto. Il muraglione è talmente alto e vicino alla riva che spesso anche nel mare si sta all'ombra.


Poi ci sono dei blocchi di cemento, paralleli alla riva e talvolta sommersi, che sono appannaggio delle famiglie numerose, che guardano i figlioli che si affogano a vicenda come se fossero al cinema. Le fessure tra i blocchi sono ideali per infilarvi gli ombrelloni.


La gran parte è fatta di ciottoli di 5-10 cm di diametro, ed è il posto dove mi sottopongo alla seduta quotidiana di osteoterap... ehm... di mare e di sole, insieme alla crème de la crème della cittadinanza.


E infine, ciò che divide una spiaggia dall'altra è una piattaforma di scogli, fatta a gradini, su cui si crogiolano i fighetti.





Ebbene, oggi ho scoperto un talento naturale. Ai piedi di questa piattaforma due bambini giocavano a palleggiare su un racchettone di legno. La bambina ne fa solo tre, il bambino si impadronisce del racchettone e della pallina e... ne fa più di duecento!!! Gira intorno alla bambina, alza la racchetta sulla sua testa, si alza, si abbassa... e tutto su quei ciottoli fetenti!


Poi, con aria indifferente, passa la racchetta alla bambina... che ne fa altri tre e si rassegna.