AKA Tante cose da dire ma nessuno che ascolti

Una biografia sputtanatissima fu intitolata "I miei primi quarant'anni". la mia sarebbe un'enciclopedia, una voluminosissima serie di tomi che per leggerli servirebbero quarantacinque anni. Zippati fanno tre settimane.

"La vita comincia a quarant'anni", dissero gli antichi. E allora, di grazia, mi dite che merda è quella che sto vivendo ora?

Medito di cambiare vita, nazione e persone per sfuggire a queste catene. Ci son voluti trentotto anni (quest'anno nemmeno gli auguri sul blog, cioè... che odio!) per sentirle così pesanti. Sembra anche che io abbia trovato più o meno il posto giusto, ma ci sono delle faccenducole burocratiche che mi legano ancora a questo posto infame: sto chiudendo lo studio e il proprietario probabilmente porterà per le lunghe tutte le operazioni per non perdere nemmeno un mese di affitto. Questo vorrebbe dire che non sarò libero prima di fine ottobre... un vero dramma.

Le persone più care che ho mi hanno cacato a spruzzo quando sono tornato da Cambridge. In due non mi hanno stretto nemmeno la mano, e uno di questi non mi ha salutato. D'accordo, i rapporti sono freddi, maccheccazzo! Ma io ho portato a ciascuno di loro un regalino, perché sono pazzo.

Poi ci sono persone che mi hanno intravisto da lontano e sono corse a salutarmi; ad esempio, il ragazzo di un'amica stasera mi ha regalato un sorriso stupito che mi ha letteralmente investito! E che dire degli sguardi accoglienti di altre persone che conosco a malapena? Non capirò mai la povera umanità che popola questa povera Terra.

E poi la sfiga che regna sovrana. In Inghilterra ero l'unico al quale non è stato accettato il roaming internazionale ed ho dovuto comprare una SIM britannica. Nella gita a Londra ho scordato il telefono al college (e per fortuna non è successo nulla!). Mi è caduta la gloriosa macchina fotografica, alla quale s'è staccato di netto l'obiettivo. Ne ho comprata una nuova un'ora dopo, ma il POS non accettava la mia carta bancomat, quindi ho fatto una corsa a prelevare. Ho dimenticato di consegnare la chiave della stanza e la tessera elettronica al momento della partenza; le ho spedite in busta chiusa da Heathrow mentre i ragazzi erano al check-in, ma il giorno dopo la busta è arrivata aperta senza chiave. E, dulcis in findus, il DVD che ho registrato durante le serate con la videocamera... è illeggibile.

Ora mi chiedo: cos'avrò mai fatto di tanto grave e sordido nelle mie vite precedenti da meritare tutto ciò? Sono stato l'equivalente di Scilipoti presso il Celeste Impero? Ero il lucidascarpe di Pizarro? Il dentista del Conte Vlad? Aiutatemi, se potete!