Il coronavirus è peggio dello tsunami di santo Stefano del 2004: succede una cosa a migliaia di chilometri di distanza e ti trovi la vita distrutta in casa tua.

Il Governo ha emanato una manovra per soddisfare i bisogni di molte categorie in difficoltà, ossia lavoratori con figli in obbligo scolastico, monoreddito con mutuo a carico, persone con disabilità, partite IVA; l'Unione Europea dal canto suo, dopo che la simpaticissima Christine Lagarde ha fatto crollare la Borsa di Milano con una dichiarazione folle, ha appena aperto i cordoni e così i singoli Stati potranno usare tutte le risorse necessarie.

A me però sono venute in mente delle categorie singolari di persone alle quali nessuno potrà dare un aiuto specifico.

I ladri di appartamento: col fatto che siamo tutti chiusi in casa, è diventato difficile svaligiare le case. A meno che non si tratti di ville al mare oppure, da figlidellammerda, gli spogliatoi dell'Ospedale di Palermo.

Le donne vittime di violenza domestica: sono chiuse in casa con i loro carcerieri, senza possibilità di scampo.

Le cassiere del supermercato: chi avrebbe mai pensato che un lavoro alla fine noioso e ripetitivo sarebbe diventato eroico e di "prima linea"?

Le prostitute: senza clienti in giro è decisamente complicato tirar su quattrini col mestiere più antico del mondo. La gran parte di loro è letteralmente schiava di papponi e maman, ai quali bisognava consegnare la quota della prestazione. Saranno abbandonate al loro destino? Ricattate? Spinte a far sesso comunque, nonostante il rischio di contrarre il CoViD-19 e di trasmetterlo ad altri?

I senzatetto: come si può garantire la sicurezza sanitaria di un dormitorio in tempo di pandemia?

I lavoratori in nero: alcuni hanno tutele quali reddito di cittadinanza o indennità di disoccupazione, ma gli altri come faranno? Di che tipo di ammortizzatore sociale possono mai usufruire?

I divorziati con addebito dell'assegno di mantenimento: non so se c'è tutela nei loro confronti e come possano fare a pagare gli assegni quando hanno perso il lavoro o hanno l'attività chiusa.

I ragazzi disabili con insegnante di sostegno: in alcuni casi è l'unica figura in grado di sostenere i bisogni educativi e relazionali del ragazzo. Con le scuole chiuse, non c'è didattica a distanza che regga!

Gli anziani nelle case di cura: le residenze sono chiuse, sprangate, bloccate. Se vi entrasse il virus, sarebbe una strage. Visite centellinate, con parenti lontani, mascherati e ingolfati. Niente abbracci, niente baci, niente nipotini.

I parenti degli ospedalieri nei reparti CoVid-19. Tanta e santa pazienza. Tanto amore e dedizione.