Al supermercato, converrete anche voi quattro o cinque lettori miei, si incontra umanità varia ed eventuale. Ieri mi sono imbattuto nella famiglia-tipo dei giorni nostri: papà gigantesco e dall'aspetto camionistico/portuale, madre rassegnata, figlioletto molesto di circa 8 anni e la sua sorellina apparentemente secchiona forse un anno più piccola.
Il bambino armeggia con il frigorifero dei gelati da passeggio, incuriosito da una bottiglia d'acqua all'interno. Apre il frigo, agita la bottiglia, ma arriva il padre che lo scaccia. La mamma era attenta ai bagnoschiuma, struccatori, cremine per il corpo e non si accorge di nulla. Il bambino continua ad aprire il frigo, ma il padre se ne accorge in tempo e lo manda dalla mamma; il piccolo farfuglia un: "-insulto-, non ho fatto niente" e il padre, in dialetto stretto: "handicappato sarai tu, quando andiamo a casa te la taglio, la testa". Lo afferra per il braccio e la mamma gorgheggia: "No, dai... quando andiamo a casa". I due genitori si piazzano in fila all'altra cassa, ma i due rompitori liberi sono accanto a me. Afferrano tutti i pacchetti di tic-tac... la bambina li mette tutti a posto nell'espositore non appena si accorge di essere osservata, il bambino apre una confezione, si infila in bocca una manciata di confetti e rimette a posto il pacchetto. Il bello è che la cassiera sulla loro fila li conosceva: "Ma quanto sono belli, tutti e due". Sì, come no, belli come due cuccioli di cobra.



Appena uscito, mi infilo in macchina; il tempo di aprire il finestrino destro... sento un rutto potentissimo, ma che dico pilorico... proprio duodenale! Sul marciapiede ci sono due ragazze, una ha un gelato in mano. Sarà mica digestivo, quel gelato?