Ciascuno di noi ha un luogo in cui conserva oggettini accumulati nel tempo. Ognuno degli oggetti apre un varco temporale pieno di ricordi: immagini, suoni, odori, voci, relazioni che riemergono dopo decine di anni.

Io ho due scatole: una piena di carta, l'altra piena di cosine.

Alcuni sono pezzi fondamentali del mio percorso di crescita, altri non so ricordare nemmeno da dove vengono, segno che la loro presenza in posto così sacro non è poi così giustificabile. Ma per essere lì, devono per forza essere importanti, allora rimangono nel sancta santorum senza paura.

I più belli, quelli "vedibili", sono esposti in libreria. Una bottiglia vuota di profumo, una clessidra, una bussola, due statuette a forma di gatto, un barattolo di latta, una macchinina della Polizia...

Nella scatola invece ci sono inviti alle feste, otto pacchetti vuoti di sigarette estere, 4 bracciali e 4 "tau", un anello (l'unico che abbia mai messo in vita mia), una finta lente di ingrandimento, due giarrettiere, una bottiglietta di liquore, due accendini, due penne, due matrioske, una scarpetta da bambino, un minuscolo trullo di Alberobello, una madonnina in gesso e un angelo in terracotta, tante palline, un sacchetto di sale grosso, il triscele, una girandola, delle chiavi, una pigna, una pietra, la tessera dell'autobus di Modena, un rompicapo, portachiavi, pendenti e altri ammennicoli.

Ciascuno di questi oggetti è legato ad una persona, un luogo o un'esperienza. Quella è la mia storia, la mia vita.

Un oggetto IMPORTANTISSIMO lo regalai in un modo molto particolare ad una persona che significava tanto per me (credo che poi sia andato perso lì in Sicilia...).

Mi manca solo un oggetto. Un ricordo. Una persona. Ma di lei conservo il suo cuore e un aculeo da istrice.