TUTTI IN UNA NOTTE



- Ascolto alla radio di un concerto rock, con molti gruppi famosi, nel fossato del Castello. Il biglietto costa 3 o 5 euro e comprende la piazzola per il sacco a pelo per la notte precedente (!!!). Non ho intenzione di andarci, ma mi stupisce il fatto che dicano alla radio che è tutto esaurito per quel concerto, mentre gli altri anni no. Allora ci vado. Mi trovo lì, una bolgia di persone con un palco pieno di panni neri ondeggianti e di luci gialle e rosse. Casino, ma niente musica.



- Ci sono due telefonate di seguito, non riesco a capire se mi risponde A* di Pordenone o L* di Ravenna, due mie cugine (vere, figlie delle sorelle di mio padre, rispettivamente di M* e di P*). La prima è una telefonata di cortesia, parliamo del più e del meno. Appena riattacco, squilla ancora. E' lei (una delle due, appunto) che mi dice sottovoce di riferire ai miei, nel modo che ritenevo più adatto, che zio C* (cioè il padre di L*) è morto.



- Devo andare ad un matrimonio. Ora non chiedermi chi si sposa e dove, perché non l'ho capito. E non ricordo nemmeno la parte iniziale di questo sogno. Comunque mi trovo in un paese del Lazio, credo, in cui tutti parlano romano (me pare pure loggico :))) ). Sono alla guida della mia macchina e accanto a me ho un "narratore" che mi dice sta storia:
"Eh, tu cce sei venuto qua quanno era tutto bbrutto. Devi vedè mo che l'hanno restaurato er santuario, proprio na bomboniera."
Sto per avvicinarmi ad un edificio curioso, una facciata a forma di prua (gigantesca, un palazzo di 4-5 piani), con la parte superiore a forma di conchiglia, bombata verso l'esterno. Sotto c'è un'altra conchiglia, che fa da vaso per una statua tipo David adattata a fontana. L'edificio è rosso, grezzo e scrostato, quasi completamente ricoperto da affreschi irriconoscibili. E' ancora più particolare il fatto che davanti c'è un albero ENORME che lo nasconde e lo mette in ombra, e che ai lati della fontana e delle conchiglie ci siano balconi e finestre. E' un'abitazione!!! Il tizio riprende:
"Vedi sto palazzo? Sai che siamo arrivati e che qqua ddietro ce sta er santuario? Beh, mio cugino (cognato, nipote... non ricordo) ce abbita. Quanno hanno restaurato tutto il resto, s'è messo in mezzo pure lui. S'è fatto fa' na casa troppo bbella. Mo vale na fracca de sordi! Sai che panorama da llà ssopra?"
Arriviamo nella chiesa. Ma sorprendentemente il narratore romano si trasforma in Scuro :))). Notiamo che stanno cantando l'alleluia, quindi siamo ancora in tempo per il rito. Si entra per un corridoio parallelo alla navata, pieno di vetri, specchi e arredato in stile barocco, con legni e stucchi dorati. La chiesa è allucinante: più lunga che larga, buia ma prende luce da enormi finestroni sulla sinistra, piuttosto piccola; un trionfo (tronfio) di barocco, luigi XIV, archi scolpiti in legno dorato, panneggi, specchi, cuscini di velluto rosso... con tre gradini in fondo tipo spalti, e il resto giù al livello dell'altare. In realtà la Messa non è ancora cominciata. Scuro decide di andare avanti, io no (visto che avrebbe celebrato il mio parroco, con cui ho litigato). Mi sistemo all'ultima fila di sedie, in equilibrio precario perché le sedie sono più grandi dei gradini! Ad un certo punto si presentano mia zia N* e zio R* (gente che non vedo da almeno 20 anni! lei è l'altra sorella di mio padre ma non si parlano da più di 30 anni). Si siedono con noi e ADDIRITTURA parlano con mio padre e mia madre!!! Comincia la Messa, ma ce ne freghiamo. Mia zia, girata verso di noi, parla con una voce fortissima, tanto che vorrei farla tacere perché disturba la messa. Parla di un sacco di cose, e mio padre chiede se abita ancora in piazza Dante. Lei dice che abita in via S. (che poi lei dice 5) Tedeschi 20. Io faccio un rapido scanning delle vie della mia città e ricordo che via Tedeschi è alle spalle della Statale, un vicolo cieco nelle traverse dietro la parrocchia (ovviamente via Tedeschi nella realtà non esiste...). Io mi stupisco, mi allontano... e vedo mia madre che dalla sagrestia porta del cibo a mio padre, perché siccome è schizzinoso, al ristorante non avrebbe mangiato nulla. In chiesa, al mio posto c'è un tavolo imbandito dove stanno mangiando mio padre e i miei zii.



- Ok, mi metto nella mia macchina alla ricerca di via Tedeschi. Sono sullo stradone prima del ponticello, la strada è bagnata, con un rivoletto di acqua NERA, con del fango nero che sembra petrolio sulla mia destra. Sembra che il fango sia "limato" per renderlo diritto, cioè parallelo alla strada, come se fosse un marciapiede. Il "narratore" accanto a me mi dice "Eh, vedi? La madre di P* ha fatto bene a rendere migliore sta strada, così se torna N* non si rovina la salute" (nel sogno, la madre di P* lavora alla nettezza urbana e sembra che abbia fatto spalare tutto quel fango, così che N*, una volta tornato da Genova dove vive ora, possa pulire meglio la strada!!!) (azz... un ingegnere modello che fa lo spazzino, ma che cazzo sogno??? O_o). Supero il ponticello, mi immetto in una delle traverse a sinistra... e mi trovo in una specie di labirinto, con strade sempre più strette, fatto di palazzi alti, case nuovissime ma molto disordinate, con panni stesi, corde, cestini, gerani, scope e spazzoloni su balconi e verande. Ad un certo punto la macchina SCOMPARE e vado a piedi. Un casino! La strada diventa così stretta da sembrare un corridoio di casa... e in effetti è così: comincio ad aprire in fretta le porte delle stanze... sono tutte cucine, verande o pozzi luce. Stile antico, moderno, arte povera... le verande sono DISORDINATISSIME come se fosse esplosa una bomba in un negozio di "tutto a mille lire", le attraverso tutte, voglio uscire, sono preso dal panico perché non voglio essere scoperto, ma fortunatamente non c'è nessuno! L'ultima è particolarmente incasinata... c'è un tizio forse 40enne che sta scendendo le scale della veranda di fronte, ma non sembra vedermi o non mi considera un intruso. Scendo anch'io, chinato, quasi volessi nascondermi... apro la porta di anticorodal e mi ritrovo sulla strada. Fine dell'incubo.