Non riesco proprio a capire perché non riesco a trovare la felicità. Sono cosciente del fatto che non ritroverò la felicità che ho perso perché ormai credo sia umanamente impossibile. Ormai ho perso la persona da cui ricevevo quella felicità e non so come potrò far a riacquistarla. Cercando un'altra ragazza?
No...ci provo ma dopo poco tempo una sensazione di ansia e vuoto assale il mio corpo, il mio stomaco, i miei intestini ed assieme a queste sensazioni fisiche anche la mia mente ed il mio cuore ne risente. Cerco di combattere ma non ce la faccio. A volte mi chiedo se sia possibile scientificamente, dal punto di vista medico, eliminare queste sensazioni e sentimenti che travolgono i miei giorni. In più una serie di incomprensioni con mio padre mi spinge a cadere sempre più in basso ogni giorno che passa e a trascorrere questi giorni estivi nella solitudine in casa. Ieri sera ho saputo da un mio amico che la persona a cui tengo molto, la mia ex-fidanzata, esce con un mio amico poiché il suo nuovo ragazzo è a Lecce e quindi non si vedono così tanto spesso. Lei, poi in questi giorni sta affrontando gli esami di maturità e ha bisogno di un sostegno. Così ha chiamato questo mio amico, Francesco, grazie al quale io stesso conobbi lei a suo tempo. Mi rincresce sapere che non sono più capace neanche di donare conforto o sicurezza per far star bene una persona, ma d'altronde di certo non poteva chiamare mica me che sono ancora pazzamente innamorato di lei per confidarmi ciò che sta passando. Avremmo fatto solo lite, come ai vecchi tempi, e forse è meglio così. Francesco ha parlato al mio amico che mi ha detto di loro, Michele, dicendogli che mi avrebbe confidato tutto non appena possibile ma ieri sera ci siamo incontrati dopo abbastanza tempo e non mi ha detto niente. "Forse se ne sarà dimenticato" ha detto Michele ma io sono convinto che non è così. Non è riuscito a dirmelo. Ma del resto forse è giusto che sia così: il mio tempo è passato e per quanto tenti di rianimare la mia ormai fragile vita non riuscirò mai a tornare al punto in cui ero VIVO. Guardo la situazione di oggi e guardo quella di ieri: mi sembra che di guardare in uno specchio:tutto è capovolto tutti hanno cambiato il loro modo di guardare le cose, di comportarsi, il loro modo di essere, il loro modo di vivere. Forse io sono l'unica persona che dentro di sé è rimasta bambino con tutti i pregi e difetti che ne derivano: docile, innocuo, ingenuo. Queste sono le mie caratteristiche. E forse la ragione per cui in questo momento mi ritrovo a scrivere queste righe su questo computer, su questa scrivania, con questa faccia, quasi con le lacrime agli occhi è proprio perché non sono ancora cresciuto. Mi sembra che tutti mi stiano prendendo in giro: Simona e Sabrina, le mie amiche (ma più precisamente le amiche della mia ex-ragazza) che cercano di non parlare del passato per non introdurre discorsi riferiti alla mia ex, i miei amici (in particolare uno) che se mi sentono anche solo accennare qualcosa che concerne al suo nome, cambiano discorso quasi a dire "Io ora sto bene, ora tocca a te scoprire le sofferenze della vita". So che probabilmente qualche lettore potrà reputarmi un stupido perché sicuramente non conosco quali sono i veri problemi della vita ma io credo che conoscere i problemi delle altre persone non mi farà sentire più sollevato perché potrebbe farmi pensare che qualcuno sta peggio di me. Credo che ognuno, a qualsiasi età, abbia un suo modello di vita ideale e se non riesce a raggiungerlo o se non riesce minimamente a sfiorarlo sicuramente è una delle persone più infelici del mondo.



Scuro.