Ho firmato il contratto! Dal 17 giugno 2003 fino al 15 settembre 2003 sarò un... PORTALETTERE!



Ma raccontiamo le disavventure del nostro eroe alle prese con il caldo e i lavori in corso:
Parto da casa alle 8.30 e arrivo a destinazione alle 9.45 circa, dopo essere rimasto intrappolato col sole in faccia in un serpentone di carne in scatola sulla tangenziale. Ovviamente non c'è posto per parcheggiare un triciclo e opto per il parcheggio riservato ai dipendenti delle Poste Italiane, nei sotterranei del palazzone di vetro.
Salgo al quarto piano, incontro la signora C., che mi dice che il referto medico non è ancora arrivato e mi prega di aspettare. Davanti a me c'era un altro aspirante, che non ha spiccicato parola (o è meglio "non ha proferito verbo"?) per tutto il tempo. Arriva un'altra figliola e poi un vegliardo, che comincia a raccontare tutta la sua storia alle Poste, da fattorino a impiegato, licenziamento e causa civile inclusi!
La ragazza è carina, facciamo amicizia poiché riconosco l'accento tipico di un paese vicino al mio. Giunto il momento di entrare, la tizia mi chiede di passare avanti perché altrimenti perderebbe il treno (in effetti poi mi sono accorto di aver finito ben oltre la partenza del suo treno!). Nonostante la cavalleria sia morta da un bel pezzo, le concedo il mio turno. Ci facciamo un sacco di smorfie attraverso la porta socchiusa, mentre lei si misura la circonferenza cranica e dei fianchi (per il casco e il gilet segnalatore)... abbiamo necessità entrambi di mangiare, bere e soprattutto di fumare!
Finalmente arriva il mio turno; compilo una decina di fogli, dimentico perfino com'è la mia firma, a forza di farla. Passo all'ufficio al pianterreno per le ultime formalità e l'altra decina di fogli da compilare ed esco "a rivedere il sole e l'altre stelle".



Scendo nel garage, metto in moto, cerco di uscire dal parcheggio... ma non riesco. Ruota anteriore sinistra a terra. CaTTso, porca troTa! Sudo le proverbiali sette camicie, ringraziando Dio, i Numi, San Cristoforo, l'Empireo intero e il coro degli angeli per la possibilità di cambiare la ruota all'ombra e al fresco! Non sarebbe stato divertente farlo a 41° all'ombra, proprio per niente!



E così, mi lavo le mani con un po' d'acqua che avevo nel bagagliaio e vado verso casa. Altro serpentone, stavolta più lungo e più arroventato, con tutte le maledizioni del caso per chi ha deciso che i lavori sulla tangenziale debbano essere effettuati anche nelle ore di punta! Arrivo alle 14.30 scarse, non male per la "mattinata di tutto riposo" che avevo preventivato, tanto da avvisare un amico di chat che sarei passato a trovarlo intorno alle 11!!!



Ora sono esausto, morto, ucciso in corpo e mente... ma ho ancora le mie 4 materie e mezza da battere.



Ce la farà il nostro eroe a compiere la sua missione? Lo saprete nella prossima puntata!



Chiaro.