maggio 08, 2011 maggio 08, 2011

C'è un medico in sala?

Io ho trascorso quest'inverno, diciamo da fine novembre a metà aprile, entrando e uscendo da forme influenzali o raffreddori più o meno marcati e potenti. La dottoressa pensava a qualcosa di serio, tant'è vero che mi ha proibito di fare vita sociale e di praticare sport (e io le ho risposto: "Dottore', sullo sport non ci sono rischi di alcun tipo, con me!").

Non sono l'unico: mi raccontava un'amica che è da più di un mese che ha la febbre e non sa cosa la provoca; un altro amico ha contratto una "cosa" parainfluenzale che poi è diventata batterica, poi hanno riconfermato che era solo virale ma prendendo un antibiotico è scomparsa (!!!).

Cioè, ma che sta succedendo?
maggio 07, 2011 maggio 07, 2011

La stupidità di un ragazzo

Il mio PC ha ancora il drive da per floppy disk da 3.5 perché nella mia vita passata avevo imbastito un florido baratto di giochi e cazzate varie con i miei compagni di università. In uno scaffale è conservato uno scrigno con una trentina di floppy con dentro cose incredibili, roba da retrocomputing spinto, tipo una versione di Autocad in BEN DUE FLOPPY!

Uno di questi dischi contiene 107 file scritti in Wordstar 7.0, poi convertiti malamente in un preistorico Word: sono lettere spedite ad amici in varie parti d'Italia nel periodo 1994-1997.

Ho sempre scritto le lettere prima al PC e poi le ho trascritte a mano, perché sono sempre stato piuttosto disordinato nell'esprimere i miei pensieri nella scrittura; questo escamotage quindi mi permetteva di inviare lettere scritte in bell'ordine e senza cancellature.

Ebbene, ho avuto la splendida idea di aprire alcuni di questi file e di leggerli. La reazione è stata di estremo disagio. Ma chi ero? Come potevo essere così STUPIDO? Giuro che non conosco più quel ragazzo, non condivido praticamente nulla di quello che scriveva, e se l'avessi avuto davanti adesso, l'avrei preso sicuramente per il culo a vita!

Ho provato solo un po' di tenerezza per i sentimenti sinceri che animavano quelle lettere - fortunatamente, nei confronti di alcuni dei destinatari, non è cambiato nulla. Certo, molti li ho persi per strada (vedi l'urbinate, un vero Diamante), ma alcuni sono ancora nel mio cuore e li sento ancora.

Li ho ricopiati sull'hard disk, perché è un peccato perderli, ma letti una volta, li seppellirò in un DVD di backup e amen.
maggio 04, 2011 maggio 04, 2011

Al colto e all'inclita

- Ho capito, giovincello dalle grandi ambizioni, dalla faccia discutibile e dallo stile omologato: you wannabe figo, a tutti i costi. Ma non puoi permetterti la pancetta. No. Ci saranno giusto un paio di persone - dai, forse tre - alle quali "dona". A te no, piccolo scorfano presuntuoso!

- Jamal K. Malik, A ME!
maggio 02, 2011 maggio 02, 2011

Feisbuc e le perle di saggezza

Non è mia ma avrei voluto scriverla io! :)


Chiesi: "Uccidi il capo di quegli idioti." Morì Giovanni Paolo II.

Dissi: "No, quello basso". Ci lasciò il nano del Guinness.

Allora specificai: "Quello pedofilo". Se ne andò Michael Jackson.

Insistetti: "Il criminale che parla coi videomessaggi." Ucciso Bin Laden.

Chiarii definitivamente: "Allora, si chiama S.B., fa affermazioni deliranti e strani riti sessuali e infinocchiando milioni di persone ha fatto i miliardi."


...giuro che a Sai Baba non avevo pensato!
aprile 20, 2011 aprile 20, 2011

De grandefratellibus

Non parlerò dell'italonipponico che ha vinto l'ultima edizione, anche se meriterebbe una minima menzione, visto che è stato uno dei concorrenti più educati e posati dal 2000 ad oggi.

Lo userò come pretesto, partendo proprio da quest'ultima informazione: undici edizioni, appunto, dal 2000.

Il concorrente più giovane finora è stato Marco Mosca, nel GF dell'anno scorso, nato nel 1991.

Mi chiedo: quando cominceranno, i genitori stessi, ad educare i propri figli in funzione dei reality show? Hanno già cominciato a considerarli prodotti da vendere, con tanto di packaging e istruzioni per l'uso?

Domanda retorica.

Una conoscente ha due figlie in età scolare. Lei avrebbe voluto che la più grande prendesse lezioni di canto da me, a OTTO ANNI, perché la bimba le chiese "mamma, ma come si fa a diventare famosi?". Io ho cortesemente rifiutato, col pretesto che non son capace di educare una voce bianca. Ora la ragazzina è alta quanto sua madre e ha già fatto ginnastica, danza, recite varie; adesso frequenta un corso di nuoto. Mancano scherma, equitazione e minigolf, anche se io propenderei per il caro vecchio uncinetto.

Particolare da non sottovalutare, direi indispensabile, per comprendere la brama di successo: la famiglia si puzza di fame (non fatemi essere cattivo), ha un mutuo trentennale sul groppone e la fine del mese la vedono col binocolo.

Grazie, Craxi per la tua Milano da bere. Grazie, Berlusconi per la tua Italietta da Drive In. Grazie, Maria De Filippi per aver lobotomizzato una generazione. Grazie a tutti per questo lento avvelenamento.
aprile 18, 2011 aprile 18, 2011

SineCod Sedativo, Fluimucil, Clenil, Froben, Bisolvon

Giusto per non farmi mancare niente, eccomi ancora quasi vivo dopo 100 ore di tosse e raffreddore e dolori assortiti. E' la quarta volta da ottobre, con sintomi sempre diversi, ma stavolta ho deciso di non resistere ad oltranza e me la son fatta a casa.

Provate a stare quattro giorni in casa, provateci pure. Un cane che mi avesse detto: "Come stai, ciucciobbestia?", UNO! E' che vivo con mia madre, altrimenti mi avrebbe dimenticato anche lei.

E questa pare fosse solo la prova generale... ma io me ne ricorderò, a costo di incidermelo sulla pelle!

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Edit del 20 aprile:

- Da cantare col ritmo di Depre:

Sinecòd / Sedatìvo Bisolvòn / Fluimucìl Clenìl Frobèn / Rinazìna e Rinogùttttt

- No, me lo sono già inciso sulla pelle, e non me lo scorderò. Troppo tardi!
aprile 17, 2011 aprile 17, 2011

Le donne sono

 (reprise)

Il pessimista pensa che le donne siano tutte puttane.

L'ottimista spera che sia vero.

Il realista sa che è così, ma non ha abbastanza soldi.

Vita longa

Anch'io vivrò 120 anni e sarò il più figo dei fighi degli ultimi 150 anni.

Qualcosa dovrà pur consolarmi per il fatto che i primi 38 sono stati 'na mmerda.
aprile 11, 2011 aprile 11, 2011

Molestie 2.0

In realtà non si tratta di stalking o simili, ma ecco qui il mio quarto di dollaro per la causa.

C'era una volta una conoscente, legata a me soprattutto per essere nati a meno di 24 ore e a più di mille chilometri di distanza. Ci siamo persi di vista per anni, soprattutto perché era amica di una persona da me detestata; poi ci siamo ritrovati, scoprendo di essere accomunati da una sfiga persistente tipo "nuvola di Fantozzi", dovuta sicuramente ad una congiunzione astrale sfavorevole in quei giorni lì.

Siamo usciti insieme due volte, nelle quali abbiamo colmato in qualche modo quella separazione pluriennale, con la promessa di rivederci più spesso; lei sentenzò solennemente: "Appena sarò più libera, mi faccio sentire io! Sai, sono sempre così occupata! Così ci vediamo, eh!".

Ora, io in questa frase ci vidi una sottile minaccia: avrai buca finché non sarò io a contattarti.

Nel giro di un annetto, denso zeppo di sfighe e controsfighe cadauno, l'ho beccata più volte in giro con amici, amiche, compagnia varia ed eventuale (leggi freak d'ogni sorta). Ma ovviamente lungi dal contattarmi. Al che ho pensato che non ci tenesse poi così tanto a me, nonostante mi mandasse di tanto in tanto qualche sms di buonanotte... ai quali non ho mai risposto.

Bene. Negli ultimi cinque-sei mesi è una continuazione: quasi ogni giorno messaggini! "Buonanotte" "Sei sempre nel mio cuore" "Visto che bella giornata?" "Ho mal di testa!". Oggi anche una sua foto, perché il 2.0 è già qui!

Qualche consiglio su come liberarmene?
aprile 05, 2011 aprile 05, 2011

Pessimismo ipercosmico

Il mio pessimismo è assolutamente più profondo di quello leopardiano (il quale mi lucida le scarpe e ne è contento) perché io ODIO le attese.

Se aspetto, sono nevrotico, irascibile, lunatico, scorbutico, superficiale e distratto. E ora sto aspettando. Ah, se sto aspettando!

(Ma siccome comunque aspetto da 37 anni di essere me stesso, questi comportamenti sono ormai affinati come lamette. Handle carefully!)
marzo 27, 2011 marzo 27, 2011

Un brivido. Anche due...

Hear me.

From the desire of being esteemed,
From the desire of being loved,
From the desire of being extolled,
From the desire of being honored,
From the desire of being praised,
From the desire of being preferred to others,
From the desire of being consulted,
From the desire of being approved,
deliver me.

From the fear of being humiliated,
From the fear of being despised,
From the fear of suffering rebukes,
From the fear of being calumniated,
From the fear of being forgotten,
From the fear of being ridiculed,
From the fear of being wronged,
From the fear of being suspected,
deliver me.

That others may be loved more than I,
That others may be esteemed more than I,
That in the opinion of the world, others may increase, and I may decrease,
That others may be chosen and I set aside,
That others may be praised and I unnoticed,
That others may be preferred to me in everything,
grant me the grace to desire it.

Amen.
marzo 20, 2011 marzo 20, 2011

Acqua! Acqua!



1) Bevete acqua del rubinetto. Se la gradite frizzante, usate le bustine!

2) Non comprate acqua in bottiglia: è pesante da trasportare, inquina PRIMA e DOPO ed è spesso di qualità peggiore di quella del rubinetto.

3) Se non voterete "SI'" al referendum del 12 giugno sull'acqua pubblica, potrete dimenticare PER SEMPRE i consigli 1) e 2).
marzo 19, 2011 marzo 19, 2011

Sorprese

Incontrare vecchi amici lontani e perdere insieme, felicemente, la cognizione dello spazio e del tempo.

...che emozione!

In vacanza sul sole, addormentarmi per ore, immaginarmi migliore di te

Attesissima dai miei miGlioni di lettori, ecco la mia personale recensione di Eden dei Subsonica.

1. Eden

L'ho ascoltata in anteprima il giorno stesso dell'uscita. Un regalo vero e proprio del gruppo, che ha messo immediatamente in streaming il brano sul Tubo.

Mi è piaciuta subito tanto perché è CALMA, suadente, il primo vero tratto di discontinuità dalla gravità de "L'eclissi". Poi però mi è venuta subito a noia, perché non c'è niente di particolare o di eccezionale.

Ascoltandola dal CD, però, ho scoperto tante piccole cose, come le vocine di controcanto e il pattern di bossanova sotto quasi tutto il brano. Mirabile!

Il video è il vero colpo di genio: spontaneo, divertente e bizzarro, è un esperimento ben riuscito di coinvolgimento dei fan.

2. Serpente

Un brano musicalmente carico ma non troppo, nel cui testo continua la simbologia del Paradiso terrestre. Amo i sette giri finali solo strumentali, sono una FIGATA PAZZESCA, roba da saltare in aria!

3. Il diluvio

Il marchio di fabbrica dei Subsonica: dentro c'è di tutto e di più. Si zompa e si urla a più non posso fino a diventare relitti!

4. Prodotto interno lurido

Certo, devo dar loro ragione per la necessità di fare un testo impegnato politicamente, ma non apprezzo "totalmente" la scelta. Musicalmente è scarno, con la dovuta eccezione di uno sclero di batteria a metà pezzo che mi fa scimunire ogni volta.

5. Benzina ogoshi

Brano bipolare: musica euforica, testo depressogeno. "E mi sembri mia madre, eccheccazzo!": GE NIA LE!

6. Sul sole

Se avessi voluto ascoltare una canzone dei Lunapop, avrei comprato un loro album. Si salva il testo, fatalista e rassegnato quanto basta per lanciarti in una fornace da fonderia per vedere più o meno com'è "addormentarsi sul sole".

7. Quando

I Subsonica hanno commesso un GRAVE errore: mettere in scaletta questo brano PRIMA de "L'istrice", così mi hanno degradato inevitabimente quest'ultima a "canzonetta". "Quando" è sicuramente il brano più intimo, significativo e strutturato dell'album. Una sola atmosfera, una sola immagine, un solo blocco emotivo e la voce di Samuel che raggiunge un'intensità strepitosa.

8. Istrice

La canzone è una delle più belle in assoluto dei Subsonica, se la gioca con "Strade", "Tutti i miei sbagli", "La glaciazione"... insomma, per me è un piccolo capolavoro. Al primo impatto è una canzone piuttosto semplice, senza troppe scosse, ma mi ha regalato tali e tante emozioni (e lacrime, complice il viaggio a Torino!) che non smetterei mai di sentirla.

Eh, e poi c'è quel capolavoro di video, che io non sono mai riuscito a vedere per intero perché sono troppo facilmente impressionabile!

9. Tra gli dei

Il baratro. Ahò, nun me piace proprio. La salto ogni volta a pie' pari.

10. La funzione

Se avessi voluto ascoltare una canzone dei Righeira, avrei comprato un loro album. Si continua a scavare. Per me questa canzone è veramente insignificante.

11. L'angelo

Mi chiedo come Samuel riesca ad andare a tempo: scansione ritmica e scansione del testo sembrano assolutamente scollegate e casuali.

Ghost Track. Questi son pazzi! Ma pazzi sul serio!

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Nel complesso, si ritorna alle sfaccettature di "Microchip emozionale" ma non ai suoi fasti. Dimenticate le atmosfere cupe e senza speranza di "Terrestre" e de "L'eclissi" e godete della maturità di un gruppo che ha fatto tanta strada e tanta ne farà ancora, se continua a rinnovare le sue idee, come in questo caso.

BRAVI e GRAZIE! Ci vediamo tra venti giorni!
marzo 15, 2011 marzo 15, 2011

Che strano...

Vedere la mia stanza sgombra da giubbottoni e coperte è sempre un bell'effetto. Essì, oggi sembra primavera.

Un po' in anticipo, è vero, ma fare una passeggiata sulla spiaggia con 20°C avvolto dallo scirocco e col volto frustato dalla sabbia non ha prezzo.

Ora non mi rimane che cercare un'altra spiaggia dove poter fare la stessa cosa. Così che questo posto di merda, questa gente di merda, questo paese di merda saranno solo un lontano ricordo.
marzo 11, 2011 marzo 11, 2011

Voi tre. Dico a voi!

Non sapete quanto soffro, quanta sofferenza siete capaci di generare, voi tre stronzi.

Non vi conoscete nemmeno, non sapete dell'esistenza l'uno dell'altro, eppure avete il potere di togliermi la vita.

Sembra che il mio sia puro egoismo, nel chiedervi cose che non mi spettano. Non è così. A voi non costa farmi vivere meglio.

Tu, dammi riparo!

Tu, di' soltanto una parola!

Tu, sorridimi ancora!
marzo 08, 2011 marzo 08, 2011

Piccoli piaceri 2

- Ormai LEI sa quanto costa.
- LEI? Dammi del tu.
- Ormai TU sai quanto costa.
- Io sono Regulus21.
- Piacere, Barista.
- Giusto per non sentirmi più vecchio di quanto non lo sia già!
- Dai, avrai una trentina d'anni?
- Magari!
- Trentacinque?
- A-RI-MAGARI! Ciao!

I piccoli piaceri di un nuovo taglio di capelli.
marzo 07, 2011 marzo 07, 2011

Non tutto è perduto

Ho i capelli di una lunghezza anomala: non erano così lunghi da diversi anni. Mi ero scordato la bellezza di avere il vento tra i capelli. Sì, sono pochi, ma il piacere resta intatto.

Se basta così poco per ritrovare il piacere, allora non tutto è perduto.
marzo 04, 2011 marzo 04, 2011

Vado via. Tra un po'...

Sono sempre più convinto della necessità di lasciare questo Paese (scusate la maiuscola, è l'abitudine). Ne facessero quello che vogliono, hanno già preso troppi anni della mia vita, perché io regali loro anche quello che mi rimane. Stanno saccheggiando e riducendo in frantumi la mia città, rendendola inospitale e fragile.

Quando si accorgeranno che le bare non hanno le tasche, lascerò che si impicchino al ramo più alto.
marzo 03, 2011 marzo 03, 2011

Misteri dolorosi

Ieri sera, intorno alle 23 sono andato in bagno e... con curiosità, mi sono pesato.

Sì, indossavo i jeans, ma con la dovuta approssimazione, ho notato con orgoglio di essere sceso a circa 106kg. WOW, ho pensato, è il livello della primavera scorsa, ma senza sforzo!

Stamattina ho deciso di pesarmi "al netto"; perciò, dopo aver fatto toeletta, seminudo e senza nemmeno far colazione, sono salito sulla bilancia.

ORRORE E RACCAPRICCIO, inspiegabilmente la bilancia segnava 109kg! Sono sceso con un magone addosso che metà bastava.

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Tre sere fa ero al distributore automatico di benzina. Eccerto, sfrutto il risparmio del self service notturno, visto che ora un litro di benzina è più prezioso della divina ambrosia.

Sì, il display segna due tacche, ma una è praticamente vuota, e allora prima che si accenda la spia, io la precedo.

Metto cinque euro di benzina, così, per scupolo, ecco... 3.63 litri. Un salasso.

Avvio l'auto, mi immetto sulla statale... e si spegne la seconda tacca! O_o

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Conclusione: CI RINUNCIO! Ma veramente...
marzo 02, 2011 marzo 02, 2011

NON SIETE STATO, VOI!

Non ho mai sentito una canzone così furiosa e vera, pensata con le palle, scritta con la pancia e cantata con la rabbia. Grande Caparezza, ci volevi tu!




Non siete Stato voi
che parlate di libertà come si parla di una notte brava dentro i lupanari.
Non siete Stato voi
che trascinate la nazione dentro il buio ma vi divertite a fare i luminari.
Non siete Stato voi
che siete uomini di polso forse perché circondati da una manica di idioti.
Non siete Stato voi
che sventolate il tricolore come in curva e tanto basta per sentirvi patrioti.
Non siete Stato voi
né il vostro parlamento di idolatri pronti a tutto per ricevere un'udienza.
Non siete Stato voi
che comprate voti con la propaganda ma non ne pagate mai la conseguenza.
Non siete Stato voi
che stringete tra le dita il rosario dei sondaggi sperando che vi rinfranchi.
Non siete Stato voi
che risolvete il dramma dei disoccupati andando nei salotti a fare i saltimbanchi.
Non siete Stato voi. Non siete Stato, voi.
Non siete Stato voi. Non siete Stato, voi.

Non siete Stato voi,
uomini boia con la divisa che ammazzate di percosse i detenuti.
Non siete Stato voi
con gli anfibi sulle facce disarmate prese a calci come sacchi di rifiuti.
Non siete Stato voi
che mandate i vostri figli al fronte come una carogna da una iena che la spolpa.
Non siete Stato voi
che rimboccate le bandiere sulle bare per addormentare ogni senso di colpa.
Non siete Stato voi
maledetti forcaioli impreparati, sempre in cerca di un nemico per la lotta.
Non siete Stato voi
che brucereste come streghe gli immigrati salvo venerare quello nella grotta.
Non siete Stato voi
col busto del duce sugli scrittoi e la Costituzione sotto i piedi.
Non siete Stato voi
che meritereste d'essere estirpati come la malerba dalle vostre sedi.
Non siete Stato voi. Non siete Stato, voi.
Non siete Stato voi. Non siete Stato, voi.

Non siete Stato voi
che brindate con il sangue di chi tenta di far luce sulle vostre vite oscure.
Non siete Stato voi
che vorreste dare voce a quotidiani di partito muti come sepolture.
Non siete Stato voi
che fate leggi su misura come un paio di mutande a seconda dei genitali.
Non siete Stato voi
che trattate chi vi critica come un randagio a cui tagliare le corde vocali.
Non siete Stato voi, servi, che avete noleggiato costumi da sovrani con soldi immeritati,
siete voi confratelli di una loggia che poggia sul valore dei privilegiati
come voi che i mafiosi li chiamate eroi e che il corrotto lo chiamate pio
e ciascuno di voi, implicato in ogni sorta di reato fissa il magistrato e poi giura su Dio:
"Non sono stato io! Non sono stato, io!
Non sono stato io! Non sono stato, io!".
febbraio 27, 2011 febbraio 27, 2011

Il paese dei balocchi

Brembate di Sopra. Esterno giorno. Un giornalista del TG1 intervista i passanti. Un anziano dice più o meno: "Non credevo fosse possibile, sono veramente costernato".

A me, in quello stesso istante, mi fumano le meningi e mi roteano le balle a turbina!

Premessa:

L'uomo è cattivo. Non c'è verso di renderci buoni. Niente, nada, niet.

Nel mondo animale non esiste specie in cui il più forte schiaccia il più debole e poi gli tromba la moglie, gli deruba il patrimonio, infierisce sul cadavere e fa di tutto per sottrarsi alla punizione. Anzi, già il fatto che l'uomo abbia inventato metodi disparati per punire i cattivi, regole sistematiche da applicare per sempre, vuol dire che l'ha capito da solo che non c'è soluzione. E non c'è religione che, per quanto frusti, accechi, imponga, prometta, soggioghi, sia riuscita a rendere migliore il genere umano.

Fumo di meningi e balle a turbina:

Non potevo trattenermi, ma manco per il cazzo, dall'urlare "STRONZO!" davanti al televisore.

Capra, ma non lo sai che l'uomo è cattivo? Hanno rotto i coglioni per anni con i casi di Cogne, Perugia, Avetrana, descrivendo con dovizia di particolari ganci di reggiseno, goccioline di sangue e particelle di materia grigia schizzata, celle telefoniche e cinture dei cinesi... A qualche centinaio di chilometri a sud, oltre il mare, c'è un beduino che falcia le folle con i carri armati e bombarda i manifestanti cogli aerei... Per non parlare dei massacri in Sudan, Iraq, Afghanistan, Ruanda... Possibile che non ti sia accorto che l'uomo è cattivo? Non ti arrivano 'ste notizie? "Non credevo fosse possibile"... guarda, ma dove cazzo vivi? Nel paradiso terrestre? Fino a tre mesi fa quel posto doveva essere ben felice, strano allora che non ne abbiamo mai sentito parlare prima! Chissà perché...

DEFICIENTE!
febbraio 26, 2011 febbraio 26, 2011

La scatola dei ricordi

Ciascuno di noi ha un luogo in cui conserva oggettini accumulati nel tempo. Ognuno degli oggetti apre un varco temporale pieno di ricordi: immagini, suoni, odori, voci, relazioni che riemergono dopo decine di anni.

Io ho due scatole: una piena di carta, l'altra piena di cosine.

Alcuni sono pezzi fondamentali del mio percorso di crescita, altri non so ricordare nemmeno da dove vengono, segno che la loro presenza in posto così sacro non è poi così giustificabile. Ma per essere lì, devono per forza essere importanti, allora rimangono nel sancta santorum senza paura.

I più belli, quelli "vedibili", sono esposti in libreria. Una bottiglia vuota di profumo, una clessidra, una bussola, due statuette a forma di gatto, un barattolo di latta, una macchinina della Polizia...

Nella scatola invece ci sono inviti alle feste, otto pacchetti vuoti di sigarette estere, 4 bracciali e 4 "tau", un anello (l'unico che abbia mai messo in vita mia), una finta lente di ingrandimento, due giarrettiere, una bottiglietta di liquore, due accendini, due penne, due matrioske, una scarpetta da bambino, un minuscolo trullo di Alberobello, una madonnina in gesso e un angelo in terracotta, tante palline, un sacchetto di sale grosso, il triscele, una girandola, delle chiavi, una pigna, una pietra, la tessera dell'autobus di Modena, un rompicapo, portachiavi, pendenti e altri ammennicoli.

Ciascuno di questi oggetti è legato ad una persona, un luogo o un'esperienza. Quella è la mia storia, la mia vita.

Un oggetto IMPORTANTISSIMO lo regalai in un modo molto particolare ad una persona che significava tanto per me (credo che poi sia andato perso lì in Sicilia...).

Mi manca solo un oggetto. Un ricordo. Una persona. Ma di lei conservo il suo cuore e un aculeo da istrice.
febbraio 25, 2011 febbraio 25, 2011

Pare facile

“Ogni persona ha dentro di sé tutte le risorse per superare i problemi che incontra”.

“Ogni storia di problemi, genera accanto a sé una storia di risorse, le stesse che servono a risolvere i problemi”. Quindi, più problemi abbiamo incontrato, più potenziali risorse abbiamo generato al nostro interno. Ciò che occorre è solo riconoscerle, svilupparle e metterle in pratica. La vita e l’evoluzione procedono così.

Noi non abbiamo bisogno di aiuti esterni sui contenuti dei nostri problemi. L’unico aiuto di cui abbiamo bisogno è sul modo in cui possiamo utilizzare i gioielli che abbiamo al nostro interno.

C’è sicuramente un ostacolo a far proprie queste convinzioni: l’idea che la vita dovrebbe essere facile, senza problemi, comoda, sicura. E se le cose non stanno così, allora ci deve essere qualcosa di sbagliato o di colpevole in noi o negli altri. Con la modernità, con la pubblicità, abbiamo sviluppato una sorta di idiosincrasia al dolore necessario, ineliminabile, che è parte della vita stessa. Trasformandolo in dolore nevrotico, cioè sterile, improduttivo.

Il dolore necessario è produttivo! E’ quello che ci indica la strada. Senza sofferenza, non c’è vita né creazione.

Ma di quali risorse stiamo parlando? Della forza fisica, della bellezza, della ricchezza, della conoscenza, del potere? No. Stiamo parlando delle risorse che ci rendono pienamente umani: amore, compassione, gratitudine, apprezzamento, gioia, entusiasmo, bellezza interiore, generosità, umiltà, dedizione alla verità.

Non importa il nome che utilizziamo: valori, qualità dell’essere, risorse, stati mentali, atteggiamenti. Noi tutti conosciamo la differenza tra una relazione basata sulla stima reciproca e sull’amicizia e una relazione basata sulla diffidenza e sul controllo. La prima ci rende contenti, ricaricati, felici, la seconda ci svuota e ci scarica. La prima è come l’acqua che fa crescere una pianta, la seconda è come la siccità che la fa appassire.

Il tipo di vita che conduciamo dipende da una sola cosa: quale tipo di relazione instauriamo con le persone più vicine, con noi stessi, con le cose che facciamo, con i problemi che incontriamo, con i pensieri che frequentiamo, con le emozioni che assecondiamo.

E da che cosa dipende la qualità di una relazione? Dipende dalle risorse che sappiamo mettere al suo servizio. Una relazione d’amore cresce o appassisce in base alle risorse interiori, alle qualità dell’anima che sappiamo investire in essa.

Quindi, essere felici o infelici dipende da una nostra scelta. E la scelta dipende dal grado di consapevolezza che abbiamo raggiunto.

Buona notizia: oggi le neuroscienze confermano le intuizioni delle antiche tradizioni sapienziali. Apprezzamento, gratitudine, compassione non sono solo pratiche di benevolenza e bontà. No, sono pratiche di intelligenza! Quell’intelligenza che è indispensabile affinché possiamo discernere con chiarezza ciò che è bene e ciò che non è bene per noi e per le persone coinvolte. Quell’intelligenza che apre le porte alla nostra intuizione e creatività, facendoci superare con un solo balzo difficoltà che ci apparivano insormontabili.
febbraio 23, 2011 febbraio 23, 2011

Attenti all'abisso!

Il mio umore è quasi sempre a terra, è difficile vedermi contento, euforico, spensierato. Di felicità è meglio che non ne parliamo, anche perché non la conosco.

Poi ovviamente ci sono i momenti "no", in cui scavo volentieri trincee per non vedere nessuno, per evitare contatti col mondo esterno.

E in casi eccezionali, non esattamente infrequenti, ci sono dei burroni, dei baratri in cui mi lancio in caduta libera per non vedere il sole, per andare più veloce dei miei pensieri verso il fondo.

Ecco, questi momenti hanno la loro colonna sonora. Mi è successo solo un paio di volte di avere il rifiuto completo perfino della musica, ma le altre volte ho sempre amato crogiolarmi in una densissima melassa di accordi e ricordi, melodie ed armonie, parole e immagini.

Immagino già le facce. "VOGLIAMO I TITOLI!"

Eccoli, il post è scritto appost:

The one I love is gone - Katie Melua
Piece by piece - Katie Melua
L'istrice - Subsonica
In the end - Linkin Park
La fine - Nesli
Lasciarsi un giorno a Roma - Niccolò Fabi
Hyperballad - Björk
Marrakesh - Pippo Pollina
Canzone sesta - Pippo Pollina
Il giorno del falco - Pippo Pollina
In this life - Madonna
Solo - Claudio Baglioni
Signor Tentenna - Carmen Consoli
Di un amore - Antonella Ruggiero
Noite e luar - Patrizia Laquidara
Agnus dei - Requiem di Fauré
Agnus dei - Missa Gaia di Paul Winter
Libera me - Requiem di Verdi
My heart is in the Highlands - Arvo Pärt
Fragosyriani - Rebetiko tradizionale

Poi ci sono canzoni che ho abbandonato nel tempo, si sono arrugginite a forza di lacrime:

Tutti i miei sbagli - Subsonica
Strade - Subsonica
Cavallo bianco - Matia Bazar
Gesù caro fratello - Claudio Baglioni
My heart calling - Noa
Lemon tree - Fool's Garden
Come Thelma e Louise - Giorgia
You must love me - Madonna
Agora - Madredeus

Non c'è una classifica della canzone più triste, ciascuna ha una sfumatura diversa. E solo cinque di esse sono in tonalità prevalentemente maggiore. In corsivo ci sono le aggiunte rispetto alla prima stesura.

Se volete esplorare i miei abissi, buon divertimento.
febbraio 22, 2011 febbraio 22, 2011

E' tornato l'arrotino

E' tornato l'arrotino
con un vecchio camioncino
sempre pronto sul gradino
tira fuori il fagottino
le scintille fa il molino
ti sistema il coltellino
lo ripaghi col soldino
è tornato l'arrotino.
febbraio 20, 2011 febbraio 20, 2011

L'Oracolo

Seguivo "Quelli che il calcio" mentre ciavattavo con il Diamante genoano. Vedo con dispiacere che la Roma sta facendo strame del Genoa: il risultato parziale è 3-0.

Poi urlano sul 3-1 ma a me viene una insopprimibile voglia di fare una passeggiata. Quindi saluto il mio amico e, anche se del calcio non me ne può fottere un quarto di funcia di minchia, gli scrivo: "Io esco a fare due passi. Quando torno, voglio vedere il Genoa che vince 4-3", perché speravo potesse gioire.

Ecco. Io soltanto i numeri al lotto non azzecco, ma 'ste cose mi fanno ugualmente scimunire. E sono felice che lui sia felice.

Amanda è libera. The end.



Vi prego. Andate al minuto 8:34 e ascoltate cosa combina la Canalis dopo l'annuncio del vincitore! :D

Ricorderemo questo festival per il tormentone russo-klezmer-salentino e per "su su su" e "giù giù giù" di Barbarossa e la Lonza; il salto, rispetto ai laghi di Scanu e dopo "Quando i piccioni fanno oh!", è sicuramente verso l'alto!
febbraio 19, 2011 febbraio 19, 2011

Amanda (ora) è libbbera

Ma prima è stata imprigionata da un cattivo cattivo musicista klezmer ammmerregano...



...e poi da un cattivo cattivo dragone francese:



Nessuno mi toglie però dalla mente che Amanda ha lontane origini RUSSE!

In memoriam

In memoriam



Parlerò di te

In una giornata lunga trenta ore

E arriverò da te

Come gli uccelli migratori

Avrò come casa il cielo

Busserò alla tua porta

Con in mano tre fiori

Saranno i miei doni

Saranno ciò che ti chiedo

Il tuo tempo

Le tue mani

La mia storia

Racconto senza fiato questo sogno

Invento piccoli particolari

Mi rivesto e volo via

Tra le ali il vento

E un'onda nel cuore.
febbraio 18, 2011 febbraio 18, 2011

Status

Facebook apre alle coppie di fatto.

Eh, sì, ma finché arriverà al mio

 Regulus21

 
è passato/a da "single" a "compilation".


ce ne vorrà di tempo!

Venerdì 18

Non è bello trovarsi in uno dei peggiori luoghi della Terra ed essere lapidato dalla grandine.

E non è bello, tornando da quel luogo verso casa, essere costretto a sperimentare che la propria auto si comporta come un hovercraft su una provinciale COMPLETAMENTE allagata per chilometri.

Sono salvo. Ma sono ancora le 14.40.

RIVOLUZIONE O FUGA?

http://www.repubblica.it/politica/2011/02/18/news/wikileaks-12597522/*

La seconda che hai detto.


*Mi vergogno perfino di scrivere il titolo!

Post-Benigni

L'italia è il Paese più bello del mondo.

E com'è che io voglio scappare via?
febbraio 17, 2011 febbraio 17, 2011

A calci nel culo!

Insegnante condannata ad un mese di carcere

La donna, che ora ha 59 anni ed è in pensione, costrinse un alunno che aveva insultato e preso in giro un compagno dandogli del gay e impedendogli di entrare nel bagno dei maschi, a scrivere "sono un deficiente". "La mia cliente - ha aggiunto il legale - non si dà pace. Si sente tradita dalle istituzioni che ha cercato di garantire anche insegnando ai ragazzi che non si devono discriminare gli altri". "Mi ha detto - ha concluso - che forse alla luce della sentenza sarebbe stato meglio non intervenire".
Di parere contrario il padre dell'alunno: "Ha avuto quello che si meritava. Doveva pagare il conto. Dopo quella punizione sono stato costretto a portare mio figlio dalla psicologo".


Cioè, veramente stiamo a fare? E una pedata con un anfibio taglia 46 in culo ai giudici, al genitore e al bulletto non la diamo? Quasi nessuno dei miei professori sarebbe a piede libero, a quest'ora, e la mia maestra delle elementari, una suora, starebbe scontando l'ergastolo in una fetida cella di un carcere turco.

Poi dicono che uno deve aver fiducia.
febbraio 16, 2011 febbraio 16, 2011

Stato confusionale

Hymn + Nel perdono  ==>  ± Amanda è libera



No, non sono in grado di fare i merge di filmati, musiche o foto. Non è proprio roba mia.

Se volete, visto che avete una grande fantasia, immaginate! :)



Andate prima al punto 0:19 di questo brano, e ascoltate per venti secondi.







Poi vi sciroppate tutto fino a 3:41... SCHERZAVO! EHI! GIU' LE MANI! Peggio di La Russa.... eccheccazzo!

Dicevo: saltate al 3:41 e ascoltate per una quarantina di secondi il ritornello.







Ora, forse, dovreste essere ancora in grado di intendere e di volere, pronti ad ascoltare il brano sentito ieri.

Esattamente dal punto 1:16. Non oltre 1:55, altrimenti vi sciroppate l'intermezzo arabeggiante... che se ne poteva fare volentieri a meno.







No, sicuramente non è un plagio, non ci sono gli elementi per dirlo. Sono sonorità "già sentite" e accattivanti.

Diciamo le stesse osservazioni che sono state mosse per anni a Ivana Spagna, Venditti, Zucchero, Pezzali... Capite cosa intendo, vero?
Perché Sanremo è Sanremo. Sessantunesima edizione.



Ho acceso in tempo il televisore, per fortuna.

Sì? Oddio... mai visto niente di più NO IO SO!

Però sono in ritardo con la telecronaca. Sono le 22.08 e andrò un po' in ordine sparso.



Le due vallette non sono ancora entrate in scena. Potevano dirlo subito che avevano un contratto part-time. La crisi, ah, la crisi.



Ma siccome quest'anno pare veramente che le canzoni siano meglio del resto, comincio subitissimo!



Giusy Ferreri - Il mare immenso

Look strepitoso, tanto da esclamare "Ah, finalmente una che non s'è rifatta le tette!". Canzone di Bungaro, che ho immaginato magicamente cantata da Patty Pravo per riuscire a farmela piacere.

Probabilmente aveva problemi con le regolazioni del microfono: o non si sentiva nulla o sembrava che l'avesse ingoiato. Ah, dite che era realmente così? CATTIVI!

Voto: 7 per la canzone, 4 per l'interpretazione (eh, il pregiudizio).



Luca Barbarossa e Raquel del Rosario - Fino in fondo

Bella canzone, orecchiabile, sentimentale, tipicamente sanremese. La voce di lui è sempre in forma e quella della signora Alonso è una bella scoperta. Non mi piacciono insieme, non si amalgamano bene.

Voto: 7.



(Ore 22.14... eccole. Beh, sono proprio splendide! Due vestiti di gran classe e look sopraffino. Sono simpatiche come dei ricci nelle mutande, ma per la situazione può andar già bene: sempre meglio di Morandi!)



Anna Tatangelo - Bastardo

No, vestita così non si può vedere. Immagino già la sua creatura "ma è la mamma quella?"... E la canzone è un po' meno d'alessiana del solito, complice un'overdose di violini nell'arrangiamento. Quasi ascoltabile.

Voto: 5.



Roberto Vecchioni - Chiamami ancora amore

Non dico un capolavoro, ma un testo ben fatto e una melodia semplice e d'impatto. Il Professore non si smentisce. Devo solo scoprire a che brano somiglia, ma per far questo ho bisogno di risentirla.

Voto: 8.



La Crus - Io confesso

E pensare che questa canzone fu presentata l'anno scorso a Sanremo da Giusy Ferreri ma poi decise di non cantarla più (Fonte: TV Sorrisi e Canzoni). Io l'avrei preso come un segno divino. Pretenziosa, troppo! Sembra dire "noi semo bbbravi e voi nun sete...".

Voto: 5.



Max Pezzali - Il mio secondo tempo

Uguale a se stesso da sempre, nel look, nella vocalità, nella melodia... Evitabile.

Voto: 4.5.



Davide Van de Sfroos - Yanez

Ritmicamente soddisfacente, la tromba è BELLA! La melodia è piaaaaaaaaaatta, e grazie al testo ho capito più o meno tutto quello che diceva (mi che sun terùn).

Voto: 6, per il coraggio.



Che hanno fatto a Luca e Paolo, li hanno drogati? Il guinzaglio è corto? Ora entrano e vediamo...

...ecco, meglio che non entravano. Il duetto Silvio-Gianfranco era terribile. Più che scontato e più che inadeguato all'occasione. Tra l'altro, su una canzone di Morandi... Che originalità!



Anna Oxa - La mia anima d'uomo

Ahò, a me me piace! Energica, da brividi, armonicamente interessante, melodicamente raffinata. Il look è come al solito sorprendente: quei capelli, quei capelli! E i pantaloni pelosi?!

Voto: 8, niente di meno.



Tricarico - Tre colori

Cazzo! Il fagotto! IL FAGOTTO! Che goduria! Solo per quello merita 10! E Mesolella? Parliamone pure!

Che bella canzone sognante e delicata, su un argomento attuale e controverso, e un arrangiamento da brividi. Forse non è propriamente sanremese, ma se non ci scolliamo dai cliché, il Festival sarà sempre la solita boiata. E invece no! BRAVO TRICARICO!

Voto: 8.5.



Morandi... Morandi... che noia! Che barba! CHE NOIA!



Emma Marrone e i Modà - Arriverà

Io i Modà non li perdono per quella estrema porcheria neomelodica chiamata "La notte".

Il brano è in stile Negramaro, un po' meno beat, un po' più raffinata... Però non è male, forse un po' gridazzata, ecco.

Voto: 6.5, ma mi vergogno.



Devo dire che il livello delle canzoni di quest'anno è nettamente superiore rispetto agli altri anni. Meno gossip sui cantanti e più musica. Mi piace! Peccato per Morandi, troppo troppo troppo lento.

La regia è misurata, senza colpi di testa. E i nuovi abiti delle due gno... ehm... vallette sono strepitosi, ma quelle anche con due stracci addosso...

Ottima la scelta di fare a meno della scala e cattiva quella di fare a meno dei fiori.



Luca Madonia e Franco Battiato - L'alieno

Catania forever. Il synth tipico di Battiato fa sempre un certo effetto e la canzone è orecchiabile, con un arrangiamento mirabile. Vedere Madonia e sapere che ora ha più di cinquant'anni, mi fa sentire decisamente vecchio, visto che lo ricordo coi Denovo come se fosse ieri.

Voto: 7.5.



Patty Pravo e il suo nido di rondini in testa - Il vento e le rose

Una signora ultrasessantenne che litiga con la tonalità della canzone (pur lineare, per non dire banale). Ecco, tutto ciò non rende merito alla storia dell'artista Patty Pravo. Perché costringerci?

Voto: 3.5.



Belen e il tango. Non male, un po' rigidina ma va. Ora facciamo recitare la Canalis.



Nathalie - Vivo sospesa

Sembra sospesa sull'intonazione giusta come un bruco di processionaria su un cavo elettrico: comunque vada, qualcuno si fa male. L'unica cosa che mi piace è l'ostinato di rullante.

Voto: 4.



La cosa di cui non riesco a capacitarmi è PERCHE' c'è un brano per ciascun ingresso degli artisti. C'è qualche collegamento? Mah...

E dulcis in findus, Albano, accolto con "ennonhoamatomai lllllavita..." eseguito al theremin. A volte ritornano. Cioè sempre.



Albano - Amanda è libera

Se non fosse starnazz... ehm... cantata da Albano, la canzone sarebbe perfino decente. E il ritornello sembra la copia di una copia: ricorda molto "Nel perdono", che a sua volta ricordava "Hymn" degli Ultravox. Non capisco l'intermezzo mediorientaleggiante. Mah.

Voto: 6 per la canzone, 3 per l'interpretazione.



Pronostico: eliminati Oxa e La Crus. Per me potrebbero andar via Patty Pravo e Nathalie.
febbraio 14, 2011 febbraio 14, 2011
(COGLIONE!)



Non sei riuscito a concludere nulla

non sei riuscito a farti rispettare

non sei riuscito a non fare cazzate

non ci sei riuscito!



Non sei riuscito mai a cambiare

non sei riuscito a non vomitare

non sei riuscito perché non ti applichi

non sei riuscito a finire gli studi

non sei riuscito a diventare qualcuno

non ci sei riuscito!



Non sei riuscito a cogliere l'occasione

non sei riuscito a svoltare

non sei riuscito a farmi stare meglio

non ci sei riuscito!



Non sei riuscito a fare come tutti gli altri

non sei riuscito a darci un taglio

non sei riuscito ad essere puntuale

non sei riuscito a farmi venire

non ci sei riuscito!

BASTARDO!
febbraio 13, 2011 febbraio 13, 2011
Istrice



La più bella canzone in assoluto dei Subsonica. Video più che inquietante, per me che sono molto impressionabile, ma riconosco che la fotografia è spettacolare.







Godetene tutti!
L'elefante (AKA Conferme)



Stasera ho capito perché ho buttato nel cesso quindici anni di amicizia con una persona: non è più quello che ho conosciuto.



Certo, in quindici anni si cambia, e fesso è chi non lo fa; pure io mi sono rivoltato come un calzino più volte, con risultati alterni, e nel complesso credo di essere un uomo migliore di allora.

Però non posso tollerare che la persona sensibile ed attenta che conoscevo si sia trasformata in un elefante che travolge tutto e tutti, sorvolando sui problemi dei suoi amici, "steccando" così clamorosamente gli interventi e facendosi le seghe sulla sua stessa curiosità culturale.



Ho sofferto molto, moltissimo per la perdita. Ma ora ho la certezza di aver smesso.
febbraio 12, 2011 febbraio 12, 2011
BASTA COL BIANCO E NERO!







Inizio per la prima volta a colorare la mia vita.
Merda!







Ho chiuso il mio account Facebook. Evviva!
febbraio 08, 2011 febbraio 08, 2011
Un doppio salto negli Anni Ottanta



1- Esterno notte. Sono le 22 e c'è una ragazza che cammina a passo spedito sul marciapiede di fronte, con una busta dell'immondizia. In senso opposto arriva un 30-35enne vestito tutto di nero.

Lui si ferma davanti a lei: "Ci possiamo conoscere?"

Lei: "No."

Lui: "Ma nemmeno un bacetto?"

Lei: "Ma vallo a dare a quelli di casa tua!" e si allontana verso i bidoni.



Non accorgendosi che ne ha appena incontrato uno.



2- Esterno notte. Tornando dal consueto giro notturno, alle 2 di notte mi fermo davanti ad un distributore automatico di sigarette. Arrivo e trovo un ometto lercio e riccio di età non quantificabile (27 o anche 40 anni) in apparente stato confusionale, che armeggia con la macchinetta. Manca poco che la prende a calci, e allora gli consiglio di riinserire la scheda e di ricominciare l'operazione. "MA LEI HA I SOLDI MIEI!". Ecco, in quel momento preciso, una zaffata di fiatella all'alcool investe il mio viso. Un'altra alitata e mi sarei ubriacato!

Mi tengo a distanza, gli indico le operazioni da fare e... no... attacca bottone! "Sai, la macchinetta non funziona, i soldi finiscono dentro al tabbacchino, I SOLDI MIEI, capito? e non ti dà nemmeno lo scontrino" nel frattempo io compro le mie sigarette in maniera MOLTO veloce "sono andato dal tipo e l'ho gridato perché c'erano dentro al negozio LE MIE DUE EURO, ho sentito il rumore tic tic tic che rotolavano dentro e..." (tutto il discorso per due o tre volte in maniera sempre più dettagliata, fiatella inclusa: m'è sembrato di sentire anche un retrogusto di cotechino e lenticchie di capodanno)

"Scusami"

"Eh..."

"Devo andare a dormire, è molto tardi"

"Pure io"

"Ciao"

"Eh, sta macchinetta puttana, mi sentirà"



Eh, anch'io ne ho incontrato uno.
febbraio 05, 2011 febbraio 05, 2011
Ritualità/1

 

Stai lavorando. Il programma che stai creando ha tutta l’aria che funzionerà, è da stamattina che ci lavori e hai gli occhi a palla. Sei riuscito dopo una lunga trattativa a convincere il cliente che stai servendo, il quale perciò comprerà questa splendida lucidissima auto full optional da ottantamila euro. Guardi l’orologio, sono le 12.34. Stranamente oggi il soffitto ti sembra grigio invece che bianco, e anche il monitor sembra più scuro. Controlli la luminosità e il contrasto dello schermo. Inviti il cliente alla scrivania per i dettagli del contratto, i sorrisi si sprecano. Accanto c’è un panificio che spande l’odore all’interno della tua stanza, del tuo locale… odore di focaccia calda. No, il monitor non va bene, sembra sempre troppo chiaro o troppo scuro. E scruti l’albero di fronte, che ha perso quasi del tutto le foglie: quest’autunno è veramente più caldo del normale. Lui vuol far trasferire l’auto a Bari, lontana decine di chilometri da qui, e ti chiedi perché non può farlo da solo. Guardi l’orologio, sono le 12.46. Trovi carina la tipa del palazzo di fronte, ma non come quella del terzo piano, s’intende. Chiami il call center perché ti dicano loro come fare, o se magari a Bari c’è un’auto identica a questa. Guardi l’orologio, sono le 12.52. L’orologio del PC non è sincronizzato con quello al polso, ci metti pochissimo a cambiare l’orologio di sistema. Però anche il desktop ha bisogno di una sistemata. La sede centrale ti dice di chiamare la concessionaria di Bari. Guardi l’orologio - che profumo! - sono le 12.57. Salvi il file, controlli se i download proseguono, chiudi la porta e scendi al panificio. Fingi di chiamare Bari e rimandi a casa il cliente. L’appuntamento slitta al pomeriggio. Quindi abbassi la saracinesca ed esci a prendere un po’ di focaccia.

Guardi l’orologio, sono le 13.01. “Buongiorno, mi dà mezza ruota di focaccia?” “Per me l’altra metà, grazie.”

 

Ritualità/2

 

Ah, questa chiacchierata ti piace proprio: da troppo tempo non parlavi così a lungo con un amico che sa ascoltare le tue paranoie, i tuoi sfoghi e che sa ridere con te! Guardi l’orologio, sono le 2.13. Ti rimetti il giubbotto in fretta e furia, saluti l’amico e torni a casa.

 

Ritualità/3

 

Giusto alla fine del film doveva scapparti?
febbraio 03, 2011 febbraio 03, 2011
Il Diamante



Mercoledì 26 gennaio 2011, finalmente la partenza per Genova. Una partenza tanto attesa, tanto desiderata, da anni.



Il volo mi lascia un po' sconvolto. Il Boeing 737 Ryanair è stretto come un pollaio a batteria: mi ritrovo sull'ala, con le ginocchia in bocca, il giubbotto troppo ingombrante tra le braccia e fa caldo oltre misura. Mentre sotto di noi l'Italia è completamente ricoperta di nuvole e neve. Hostess e steward condannati a vagare nei corridoi cercando di piazzarti snack improponibili a prezzi da strozzo, profumi, gratta e vinci, orologi, gadget... E alla fine, un ORRENDO jingle che annuncia l'atterraggio riuscito, con l'immancabile applauso pecoreccio. Cominciamo bene, penso.



Appena fuori dall'aeroporto, incontro dal vivo per la prima volta il mio ineffabile amico di sempre. Non so cosa pensare, tranne "ommioddio in che mani mi sono messo". :D



Non sapevo però che la prova più grande doveva arrivare di lì a pochi minuti...



  Il bed & breakfast (ma sarebbe meglio definirlo "bad & coffee")



  Una stanzetta-cubicolo in un gigantesco appartamento in centrolevante, abitato da una donna, sua madre e due cagnetti bercianti.

  La proprietaria cerca di proporre un'amicizia tra me e i cani. Rifiutata prontamente! In subordine, per rendersi simpatica, mi propone di rispondere alle domande di "Chi vuol essere milionario". Cedo per qualche minuto, ma mi rendo conto che potrebbe essere la mia fine. Via, subito in stanza! E al diavolo i cagnetti molesti!

  L'anziana sorride con gli occhi stretti e con la fissità tipica di un mix fatto da demenza fronto-temporale, ipoacusia e dentiera di Michele Cucuzza*. Da sognarla di notte, credetemi!

  E non sarebbe nemmeno l'incubo peggiore, in un appartamento dove il pavimento non vede uno straccio dal 1978, i nemici dell'igiene sono grandi come funghi porcini e i ragni nel bagno ti aprono perfino il rubinetto dell'acqua calda! Al prezzo di 30€ al giorno, quindi, col posto letto, ho ricevuto anche il caffè e due biscotti ogni mattino e la possibilità concreta di contrarre la legionella. Un affare, un affarone!



Genova è meravigliosa, un po' cupa e gelida per tre giorni su cinque, ma quando il cielo decide di illuminare i suoi tesori, allora riesci a vivere come un genovese, sospeso tra monti e mare, tra incantevoli palazzoni liberty e vicoli incorniciati da case scrostate. La sua storia è talmente grandiosa che tornarvi dopo quasi tredici anni è stato come averla lasciata l'altro ieri.



E ai giri con l'amico fraterno si alternano le cene con una coppia di amici (più bimba) della mia città, ormai lì da anni. E quindi Quarto, Boccadasse, Foce, il parco Govi, il Belvedere, la Fiumara, Sampierdarena, Recco, il Porto Antico, il museo del Risorgimento con una delle quattro versioni del celeberrimo "Bacio" di Francesco Hayez... tanti brividi uno dopo l'altro.



E poi Torino. Fino al giorno prima ero assolutamente incerto se andarci... proprio perché avevo attraversato la manifestazione della FIOM-CGIL [io fotografavo tranquillo i telamoni di un palazzo liberty, mi affiancano minacciosi due camalli stagionati e mi fanno "EH NO, NON E' IL CASO!" e io "Eh, scusate, figuriamoci", riponendo la fotocamera diligentemente... O_o] e non sapevo quale fossero gli sviluppi. Non solo, ma c'era anche il pericolo neve! Infine, sabato 29 mi sveglio alle 7, mi lancio a Brignole alle 7.40 senza sapere gli orari, o la va o la spacca! Compro i biglietti A/R per Torino, partenza alle 8.20. Salgo sul treno, mi accomodo e... il treno PARTE alle 8.10!!! AIUTO! DOVE VA? Lo chiedo al controllore che fortunatamente è salito dietro di me... "Va a Milano!". EH? A MILANO? MA IO DEVO ANDARE A TORINO! "Scenda a Principe e prenda il treno dopo". Minchia che spavento. Così faccio, e alla fine arrivo a Porta Nuova, accolto da timidi fiocchi di neve.







Torino è maestosa, enorme, un po' malinconica direi. Beh, non c'è il mare. Non ci potrei mai vivere. Ma è una delle mie dimensioni ideali.

La Mole e l'ascensore panoramico... che figata MOSTRUOSA! Il Museo Egizio, un sogno da quand'ero bambino! Casasonica, il più recente dei miei sogni musicali! Il Po, e un germano reale che vi sguazza!

Dopo sei chilometri a piedi in giro per il centro, torno a Genova FE LI CE!



Infine, una dedica. Al mio grande amico e fratello che mi ha ospitato e sopportato in questi giorni splendidi, al Diamante che gioca a fare il pezzetto di roccia. Grazie per avermi accompagnato, per aver spuntato alcuni aculei e grazie per non aver rinunciato all'irrinunciabile.







Ti voglio bene e te ne vorrò sempre.







* Da "Il mondo di Quark" (leggerlo con il sottofondo dell'Aria sulla quarta corda di Bach): uno degli effetti della demenza fronto-temporale è la perdita del senso del pudore, la disinibizione. Quindi il sorriso della vecchietta era fisso e cupido al punto che non sapevo se voleva mettersi nuda, se non mi capiva o se aveva la dentiera incastrata.
febbraio 02, 2011 febbraio 02, 2011
gennaio 24, 2011 gennaio 24, 2011
Ancora non ci credo!



Cinque giorni senza sentir parlare di calcio. Ritemprerò le mie orecchie e i miei due neuroni.
gennaio 12, 2011 gennaio 12, 2011
Delurking day (ché io sono uno alla moda!)



Giovani, fanciulli, cantori, donne, uomini, pervertiti, parcheggiatori abusivi, vecchie, bionde, bruni, ipertricotici, cuoche, divoratori di emozioni, ricchi, poveri e mezzani, e tutti gli altri normali ed anormali...



...se state leggendo, LASCIATE UN COMMENDO!







Sennò vi viene la diarrea a spruzzo e un brufolo sotto le palpebre!
gennaio 07, 2011 gennaio 07, 2011
Spinoza.it mi fa ridere



(Il mio primo post dell'anno è un'autocit.)




I format sono nocivi. Appiattiscono e sviliscono l’iniziativa personale e la creatività; raccolgono, sminuzzano, ricompongono le eccellenze fino a farle diventare omogeneizzate. Sì, proprio come le pappine delle quali non si riconoscono più gli ingredienti.



La commercializzazione è nociva. Dà cinicamente un prezzo a ciò che potrebbe tranquillamente continuare a non averne; regola artificiosamente l’accessibilità delle risorse a seconda del prezzo che si fissa per loro; riempie di messaggi indesiderati lo spazio – fisico, virtuale, televisivo – destinato alla risorsa.



La spettacolarizzazione è nociva. Devia l’attenzione del destinatario verso particolari scabrosi o negletti, quando questa dovrebbe essere indirizzata verso il nocciolo dell’oggetto in questione; provoca accanimento morboso nei confronti di piccole ed insignificanti informazioni di contorno, lasciando sfuggire le grandi potenzialità della risorsa; infine, provoca assuefazione e fa in modo che il destinatario chieda sempre di più e comprenda sempre meno.



Ora. Sia Berlusconi che Spinoza credo rientrino nello spettro della spettacolarizzazione, della commercializzazione e dell’assoggettamento ad un format, rispettivamente per la politica e per la satira e l’umorismo.

E’ importante però dire che il livello di nocività relativa dei due “offendenti” è completamente diverso. Berlusconi è il capo del Governo e con le sue scelte influenza in ogni momento il nostro stile di vita, la quotidianità, la dieta alla quale si sottopone il nostro portafogli. Spinoza… beh… basta non cliccare e non ci fa nulla. Per la serie: “se un albero in Amazzonia cade e noi non lo sentiamo, è mai esistito? è mai caduto?”.